L'ARRIVO

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Erano le 2 del pomeriggio, mi ero preparata ed ero pronta per conoscere gli altri membri della band, finalmente. Avevo visto solo Damiano mentre ero in videochiamata con vic, e purtroppo io e lei non ci vediamo spesso, visto che abito a Napoli. So che ad alcuni può sembrare che siamo vicine, ma non riusciamo a vederci spesso. Abbiamo fatto insieme le elementari, alle medie non eravamo più in classe insieme ma ci siamo tenute in contatto.

Arrivata davanti alla casa che Vic mi aveva indicato per messaggio, bussai.
"Chi è?" Rispose Vic.
"Secondo te chi può essere?" Le chiesi con un sorriso. Aprì la porta e mi abbracciò, quello fu uno degli abbracci più belli della mia vita. Mi disse di sedermi e vidi che con lei c'era Ethan, un ragazzo dai capelli lunghi, lisci e neri. Era freddo durante le conversazioni, ma d'altronde non mi conosceva, quindi penso sia un comportamento più che naturale. Parlammo del più e del meno, e una domanda mi porse spontanea.
"Dove sono gli altri ragazzi della band?"
"Damiano e Thomas sono usciti, non sapevamo che venissi oggi, se no saremmo rimasti a casa. Perché non ci hai avvertiti?" Rispose prontamente Vic.
"Volevo farvi una sorpresa, ma non fa nulla"
Rimasi per un po' impietrita, non sapendo cosa dire, ma il ragazzo coi capelli neri disse: "Y/n, tu sai cucinare?" Non mi aspettavo una domanda del genere "No, sono praticamente negata in cucina, mi dispiace"
Allora Ethan ribatté "Allora dovrò cucinare io, perché nessun'altro sa preparare qualcosa da mangiare"
Scoppiammo tutti a ridere e, dopo circa un'ora, sentimmo bussare al campanello.

"Devono essere Thomas e Damiano" disse Ethan mentre andava ad aprire la porta. Entrarono Damiano e un'altro ragazzo che non avevo mai visto prima.
"Alla fine sei arrivata prima del previsto" disse Damiano, che mi conosceva già. Thomas mi porse la mano timidamente "Piacere Thomas" "Piacere y/n" aveva una mano molto grande e sudaticcia, e sulle unghie avevamo entrambi lo smalto nero. Aveva dei capelli di un colore stupendo, che tendevano dal biondo al rossiccio.
"Sai, anche io da piccola suonavo la chitarra"
"Davvero?" Rispose Thomas.
"Si" rispondemmo in coro io e Vic.

Mi portarono a fare il tour della casa: c'erano cinque camere da letto, un bagno, una cucina, un soggiorno e due studi insonorizzati: uno di registrazione e l'altro per montare. Eravamo quasi al centro della città, quindi il posto era molto affollato. Era gigantesca, nel giardino c'era persino un barbecue, ma non potevamo usarlo, visto che eravamo ad inizio febbraio. Saremmo rimasti lì fino alla fine del mese, e l'album intero sarebbe uscito a metà marzo.

Ci sistemammo tutti nelle nostre camere, e mi ricordai che nessuno, oltre a Vic, sapeva che soffrivo di insonnia. Non era molto grave, ma mi portava a restare sveglia fino a tardi o, raramente, ad addormentarmi alle 19... così decisi di chiamare tutti per annunciarlo.
"Ragazzi, venite in soggiorno"
Thomas, che aveva la camera più vicina al soggiorno, fu il primo ad arrivare.
"Cosa succede?" Mi chiese subito.
"Ehm, in realtà nulla, ma volevo solo dirvi che soffro di insonnia... Quindi sto spesso sveglia di notte" Gli risposi abbassando lo sguardo, rattristata dall'argomento, che mi faceva sentire parecchio a disagio. Lui mi mise una mano sul mento per farmi alzare la testa e disse: "Dai non preoccuparti, per me basta che resti sveglia di giorno"
"Sicuro che vada bene per tutti?" Gli risposi un po' scossa da quello che mi aveva detto, perché voleva che restassi sveglia di giorno? Ci conoscevamo a malapena.
"Va benissimo, dai calmati, sarai la mia bella addormentata" Mi rispose. Arrossimmo entrambi e ci fu un silenzio tombale per una ventina di secondi.

In quei 20 secondi ci guardammo negli occhi con sguardo competitivo, ma subito spuntò Damiano: "Ma di cosa stavate parlando per essere così concentrati, (e soprattutto così rossi)?"
"Nulla, nulla" rispose Thomas
"Stavo solo dicendo che soffro di insonnia, quindi quasi tutte le sere penso che andrò a letto tardi" risposi io.
"Va bene, comunque Vic e Ethan non ti hanno sentiti quando li hai chiamati. Lei si sta esercitando con il basso, lui è con le cuffie"
"Vic già lo sa, per Ethan potete dirglielo anche voi più tardi, no?" Non so perché feci quella richiesta, ma mi vergognavo molto del mio problema.
"Ok" risposero Thomas e Damiano.
Damiano ritornò in camera, visto che erano già le 23, così rimanemmo di nuovo solo io e Thomas sul divano.

Per far finire quel silenzio imbarazzante gli feci delle domande e cominciammo a parlare un po'.
"Da quanto suoni la chitarra?"
"Avevo 12 anni quando iniziai, quindi 8 anni"
"Wow, è tantissimo"
"In realtà non è così tanto, basta pensare a qualche musicista più esperto, per arrivare così in alto ci avrà messo minimo 15/20 anni"
"Siete abbastanza esperti anche tutti voi però" Dopo aver detto questa frase mi abbracciò con una sola mano, e mi venirono i brividi.
"Si, ma no..." Rispose.
"Cosa significa?"
"Dai, basta parlare di me, parliamo un po' di te ora" mi diede la mano e subito dopo si morse il labbro, pensava che non lo avessi visto.
"O-ok"
"Perché oggi non hai cenato?"
"Non avevo fame"
"Sicura?"
"Si"

"Quand'è stata l'ultima volta che hai mangiato?" Chiese con voce tremolante, era evidente che avesse paura della mia risposta.
"A colazione"
Mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio:
"Vuoi mangiare qualcosa ora?"
"Va bene" Gli risposi non avendo scelta. Andammo in cucina e prese dei biscotti.
"Y/n ti piacciono questi?" Chiese. Era così dolce, si preoccupava per me.
"Si" tornammo sul divano e rimanemmo muti. Lui mi accarezzava i capelli e io mangiavo i biscotti che mi aveva preso.
Quando gliene cercai di dare uno fece di no con la testa. Dopo un po' che mi accarezzava si addormentò sul divano, con la testa appoggiata sulla mia spalla. Sorrideva mentre dormiva, era dolcissimo. Pensai di non poterlo lasciare lì, così lo presi in braccio e lo portai in camera.


THOMAS RAGGI X Y/NDove le storie prendono vita. Scoprilo ora