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Oggi è il gran giorno. Verrà disputata la finale tra Inghilterra ed Italia.

Mio fratello è da ieri che non posso vederlo visto che è in trasferta a Wembley.
Da allora non mi alzo dal letto se non per fare il minimo indispensabile.

Ed ecco il calcio d’inizio.

Quando la partita è iniziata io sono a letto, sotto le coperte. Essendo luglio ho acceso il condizionatore ad una temperatura molto bassa, per questo ora sono in tuta invernale e sotto ad una coperta pesante.

Già al secondo minuto l’Inghilterra tira in porta facendo gol. Non è un buon segno.

Durante il secondo tempo Bonucci fa un gol, al sessantasettesimo, ma questo non basta per far sì che vinciamo. Anche se non sono di buon umore seguire la partita in parte mi aiuta a non pensarlo, anche se spesso lo vedo in campo a giocare.

Al secondo tempo Chiesa esce per un infortunio. Si è fatto male? È grave?
No, y/n, non devi preoccuparti per lui. Vai avanti a guardare la partita.

Anche se con risentimento vado avanti a guardarla, fino a quando arrivano ai supplementari.

Passano altri trenta minuti, ma nessuno segna.

Ed ecco che arrivano i rigori.

Grazie ai rigori vinciamo.

Mi alzo in piedi sul letto, stringendo la maglia di mio fratello e la bandiera dell’Italia. Abbiamo vinto!

Questa notizia mi ha in parte rincuorato, sapere che siamo campioni d’Europa è bellissimo.

Canticchiando Seven Nation Army (il classico POPOPOPOPOPOPOOOOOPOOO da stadio per intenderci ahah) aspetto che festeggiano, consegnino le medaglie e alzino la coppa.

Ma nel mentre mi arriva una chiamata.
È da parte di Federico.

“Guarda, y/n, abbiamo vinto!” Urla saltellando con in mano la medaglia che gli era stata appena consegnata.
“Mi fa piacere” dico in tono freddo.
“A dopo” aggiunge sorridendo.
Io non rispondo e riattacco la chiamata, cominciando a piangere e ricadendo sul letto.

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(Pov’s Fede)

Non ho intenzione di lasciarla andare.

Immagina Federico Chiesa || Nazionale Italiana Euro 2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora