Capitolo 16

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La mattina seguente scesi di sotto e fare colazione ma vidi che Fede era tornato a casa sua. Domani avremo detto a tutti della nostra relazione. "CIAO ROBERTA" disse lei con un tono eccitato. "Hey, qualcosa non va?" "Oh no niente. Che ne dici di uscire questo pomeriggio a fare shopping" "si sarebbe meravigliosa ma ora andiamo all'allenamento" "ok, Federico è andato via prima. È molto stressato questa partita sarà un' inferno" "non direi proprio inferno" "che vuoi dire?" "Niente, andiamo" Con Veronica ho legato subito mi faceva piacere avere un'amica femmina qui a Torino. "Ok siamo arrivati" non c'era nessuno, erano tutti già in campo ad allenarsi. Ci misimo sulle tribune, lei salutò mio cugino con la mano e io Fede con un cenno. "Domani che vuoi fare" "vorrei festeggiare il mio compleanno, la possibile vittoria della juve" e anche il mio fidanzamento con Fede ma questo non glielo dì. "Ok, sta finendo l'allenamento vieni andiamo fuori ad aspettarli" "tu e Federico da quanto state insieme? "4 anni" "sono contenta per voi, avete un bellissimo rapporto." "Grazie Roby" appena i giocatori fuori andai da Fede ha parlarci "Hey bellissima" "Hey" "Domani è il giorno" mi disse in un orecchio con voce roca "si, non vedo l'ora" "Ragazzi, che fate" disse Dyba ridendo "Niente" dissimo in coro io e Fede. "devo andare" disse lui salutandomi "a domani". Appena ritornata a casa volevo buttarmi sul letto, ma c'era qualcosa che me lo impediva, qualcuno.
"Roberta quanto tempo" "che ci fai qua Ciro" "non lo sai, mi sorprendi che non sai la prossima partita della tua nuova squadra del cuore" "intendevo in camera mia" "mi sei mancata" disse lui alzandosi e avvicinandosi a me "come sei entrato" "ma cos'è un interrogatorio... comunque a tua madre sono sempre piaciuto, ora basta parlare" disse lui avvicinandosi sempre di più alle mie labbra ma io lo spinsi sul letto, scesi le scale e uscì di casa con la mia macchina. Andai da l'unica persona che amavo. Suonai il campanello ma non rispose. Decisi di aspettare qua fuori... finché non arrivò Fede. "Roberta, da quanto sei qui" "credo un'ora" "mi dispiace. È successo qualcosa?" "Si... quando sono rientrata a casa sul mio letto c'era Ciro e ha provato a baciarmi ma io l'ho buttato sul letto ti giuro che non l'ho baciato" "hey hey tranquilla ti credo" "posso stare da te questa notte?" "Certo, mi fa piacere... ma aspetta un attimo" disse lui portando in casa una scatolina "ok  entra" "grazie... che c'è in quella scatolina" "Oh non è mia... è di mia madre" "e come mai la data a te?" "Bè ecco siccome...è un regalo" "ah ok" "vuoi mangiare?" "Non ho fame questa storia mi ha tolto l'appetito" "Roberta... domani non dire a nessuno di noi" "perché?" "Tu fidati di me, mantieni ancora il segreto fin dopo la partita" "ok" "dormi con me stanotte?" Dissi io volendo le sue attenzioni "certo" "grazie". Dopo la cena eravamo tutti e due stanchi così ci misimo nel suo letto. "Non ti ho chiesto se volevi dei vestiti" "non servono" dissi io togliendomi pantaloni  e maglietta "sei bellissima". La notte mi sembrava lunghissima, Fede stava dormendo, sembrava un angelo. Perché mi tolsi i vestiti rimanendo in intimo, beh, era il mio ragazzo e dovevamo abituarci a vederci così.

Ciao a tutti ho fatto questo capitolo corto a posta per fare il prossimo più lungo. Specifico che la partita é fonte di mia immaginazione non è successa veramente. Al prossimo capitolo💝
  

Un gol per una persona specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora