violet tulip

Ricordi

Accendo il PC. Mi metto a letto e continuo a scrivere il mio libro.

Un altro ricordo che ho di mia sorella siamo io e lei...lei mi prepara per andare a messa...alla messa serale... forse era domenica non lo so, visto che vivevo nell'ignoto totale,non c'era orario ne tempo, vivevo alla giornata senza sapere i nomi dei giorni o la data,era come vivere sempre lo stesso giorno solo che l'unica cosa che cambiava era il tempo...era sera non troppo tardi, il sole era da poco tramontato c'erano ancora delle sfumature di rosso tra le nuvole...la chiesetta non era piena...c'erano le solite vecchiette...nessun bambino nessun coro...le panche erano di legno grezzo... fatte male perché ogni tanto ti sentivi punzecchiare da qualche pezzetto di legno... il prete o il pastore boh non lo so, non me lo ricordo... però mi ricordo una croce in legno scuro e su di essa un tizio crocifisso... più tardi avrei scoperto che quel tizio era Gesù... sull'altare c'erano un sacco di lumini e candele... rendevano quel posto più tetro possibile, la cosa positiva era che la mancanza quasi totale di luce mi induceva al sonno cosi non sentivo quegli stonamenti e quel prete che parlava solo.
La mattina mi svegliavo presto e la giornata incominciava da capo... come se qualcuno avesse riavolto il nastro di una cassetta solo per rivederla una seconda volta... niente colazione... si andava per i boschi a cercare frutti...non ho mai capito perché li cercavo...me lo obbligavano a fare e io lo facevo... il resto del pomeriggio passavo a giocare a tormentare le galline o semplicemente a saltare con la corda oppure a fare il gioco con le pietre... la mia vita era cosi semplice e non aveva niente di interessante... finché un giorno tutto cambiò... avevo un fratello più grande... avrà avuto tra i quattordici e i diciassette anni, non di più... gli volevo un gran bene e anche lui a me... lavorava tutta la giornata e la sera andava alle lezioni serali... non so se andava perché gli piacesse lo studio oppure l'insegnate.. una giovane bionda...però so solo che faceva un sacco di sacrifici per portare a casa due spicci e per darli a mia madre...io e lui avevamo un giorno tutto nostro... lui mi portava a fare lunghe passeggiate tra i pini e poi mi faceva sempre legare il mio triciclo rubato alla sua bici anch'essa rubata... e poi pedalava e io stavo dietro e mi facevo tirare da lui... gli dicevo di andare sempre più veloce...un giorno però caddi e mi scottai sulla terra bollente.. ho ancora le cicatrici sul polso sinistro... sono le uniche cicatrici che mi ricordano qualcosa di buono... mi ricordano lui e il suo sorriso.
Ma tutto quello stava per finire ed io già lo sapevo... non so ben dire che giorno fosse so solo che era notte fonda e l'aria sapeva di cambiamento... ma non di quelli buoni...cambiamenti tragici... mi svegliai nel cuore della notte... ero tutta bagnata di sudore freddo... tremavo... andai nella stanza di mia madre la sveglia e dissi che Jonatan era morto... lei disse che non era vero che mio fratello era uscito con i suoi amici e che la dovevo smettere di dire bugie... mi picchiò urlandomi che ero la figlia di Satana... che mi odiava... mi picchiò a sangue... Nessuno mi soccorse... se qualcuno si fosse mosso per aiutarmi avrebbe poi avuto anch'egli una bella punizione... dieci minuti dopo, qualcuno bussò alla porta... era la signora della chiesa...disse a mia madre che suo figlio era morto... mia madre mi guarda con occhi terrorizzati impauriti... io mi alzo e corro per la strada verso quella fonte di luceee....

BBRINGGG. Un rumore assordante mi sveglia. Apro gli occhi. La batteria del pc è scarica. Oddio sono crollata ieri. Salvo quello che ho scritto e lo metto a caricare. La devo smettere di dormire seduta. Ho un mal di schiena. Mi alzo vado in bagno e mi lavo il viso. Mi tolgo le lentine e mi metto i mie bei occhiali tondi. Vado in soggiorno. Erika dorme come un cucciolo. Ha pianto e lo si vede dal mascara colato. Non si è neanche tolta la gamba finta.