nuovo arrivo

372 31 0
                                    

Partimmo e andammo lontano da quella casa di mattoni...ci recammo in un'altra città...nuovi mali,dolori... l'unica cosa buona di quella sosta durata poche settimane fu la nascita di mio fratello... un nuovo arrivo, un'altra vittima per lo stesso carnefice... quando mia madre doveva partorire ci portarono in un orfanotrofio... era bello... un palazzone alto con tanti ragazzi e bambini di ogni età... a ogni piano appartenevano ragazzi di diversa età... quell'orfanotrofio aveva anche un ampio spazio con dei giochi... e una casa nido per i neonati... io stavo sempre lì... osservavo quelle piccole creature dalla finestra... dormivano serenamente come se non li importasse nulla del mondo lì fuori....dormivano in attesa di un nuovo genitore...in attesa di diventare grandi e capire la crudeltà di quel paese...le mie ore le passavo là a guardali a cularli da lontano e in cambio ricevevo forza...quando non stavo lì ad ammirare quei piccoli esserini, ero vittima di bullismo... nessuno voleva avere a che fare con me... nessuno voleva giocare o semplicemente dormire nella mia stessa stanza... le mie  sorelle avevano stretto amicizie con le altre ragazze e per quanto io tentassi di stare ai loro passi, loro non mi volevano... loro trovavano qualsiasi scusa per non giocare con me... se ne andavano insieme alle altre ridacchiando... il perché ,beh non lo so... non ho mai tentato di capire per paura di soffrire... preferivo passare le mie giornate sull'  altalene   oppure a guardare quei piccoli uomini dalla.finestra... avevano tutti la testa pelata e mi facevano  ridere... loro mi capivano...gli altri si limitavano solo a ridermi oppure picchiarmi... non piangevo più... non davanti a loro... e loro si arrabbiavano non vedendomi soffrire...per fortuna dopo poche settimane andammo via... mia madre tornò anche lei con un piccolo uomino pelato... nessuno sembrò accorgersi della mia presenza... nessuno... erano tutti attenti a giocare a ridere insieme al nuovo arrivato... io stavo sempre.da parte.... prendevo la mia scodella di cibo e mi siedevo lontano dalla mia famiglia... loro non mi volevano e io più di tanto non mi interessavo...se era da sola che doveva stare beh imparai a conviverci con la solitudine... durante i nostri viaggi a piedi per tornare a casa, rimanevo sempre indietro... raccoglievo i fiorellini per strada... salutavo i cani, le pecore... camminavo sotto il.sole e sotto la pioggia... mi piace la pioggia... mi purificava ,potevo piangere e nessuno capiva se fossero lacrime oppure le gocce d'acqua piovana... ballavo sotto l'acqua... e poi spuntava il sole e mi asciugavo con il suo calore.
Dopo tanto tempo... forse giorni oppure settimane ritornammo a casa... non andammo nella casa di mattoni... troppe cose brutte ci legavano a quel luogo... decidemmo di andare in un piccolo viaggio...li avremmo cambiate ben tre case... all'inizio andammo a vivere nella casa di una zia...c'erano le sue figlie e ci piaceva stare insieme a loro... furono le prime a giocare con me a rivolgermi la parola... e da quel punto in poi le mie sorelle.si accorsero di me... anche se continuavano a trattrarmi male... non mi portavano da nessuna parte... loro andavano in giro con i loro amici e io stavo a casa ad aspettarle per giocare insieme... ma erano stanche quando tornavano e non giocavano...andavano anche a scuola... iniziai anch'io la scuola...dovevamo andare tutte insieme  ma loro mi lasciavano a casa ... cosi mi toccava attraversare la foresta con quegli alberi altissimi, da sola... mi toccava passare per posti che alla luce del.giorno mi facevano una paura tremenda... e come se non bastasse l'aspetto inquietante di quella foresta, le mie sorelle mi raccontavano storie di ragazzine rapite dagli indigini della foresta... ma non solo dovevo soffrire nell'attraversare quella foresta... lì era solo l'inizio... io soffrivo anche a scuola... nessuno voleva sedersi accanto a me...dicevano che ero sporca... beh lo.ero... ma come si fa a essere puliti se vivi in una casa di legno e dormi per terra? Come si fa a essere puliti se nessuno ti lava e ti cura? Ditemi come una bambina di cinque anni possa essere pulita se non conosce neanche il significato della parola?! Non si può.
Le maestre erano gentili... avevano pietà per me... mi compravano vestitini e la mattina prima di entrare in classe mi portavano in bagno e mi lavavano...mi davano da mangiare e poi mi portavano in classe... ma a quelle bambine alle quali fu inculcato il fatto che io fossi una delinquente... a quelle bambine beh il fatto che adesso fossi pulita avevo dei vestiti decenti addosso, per quelle.bambine non dovevo essere presa in considerazione...mi guardavano sempre con occhi disgustati...mi ricordo che un giorno una bambina aveva perso i suo guanti...erano belli tutti colorati... lei mi puntò il dito contro e dissi che li avevo rubati ... la maestra mi chiese se fosse stata io, le dissi di no... Allora le maestre videro negli zainetti di tutti...e trovò quei bei guanti colorati nello zaino della compagnia di banco di quella che li aveva persi...non ci furono scuse solo, imbarazzo...

violet tulipDove le storie prendono vita. Scoprilo ora