la vecchia che cagava dai tetti

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C'era una vecchia con un falcetto
che spesso cagava giù dal tetto,
nessuno mai che le avesse detto:
"brutta vecchia, non cagare giù dal tetto
e soprattutto non pulirti con il falcetto."
La gente urlò alla brutta vecchia in fattoria
e lei, per stress, finì in psichiatria.

Ora era costretta a indossare una fascetta
perchè i polsi non potesse usare
per armeggiare con la falcetta,
e nel caso di una camicetta
non potrà tornare alla sua casetta.

Per ogni credito ottenuto,
da un medico, in quanto detenuto,
avrà un permesso
per andare a cagare al cesso.
Ma in psichiatria
le stanze e i corridoi
sono pieni del fetore mefitico
della merda dei buoi!

Pertanto, per giudizio critico
non le è più permesso
vagare per l'edificio
se non per garantire l'accesso
alla preghiera con un prete ammesso
o per fare un sacrificio,
un servigio offerto fisso
da un direttore distaccato.

Ed ecco che ogni giorno ella piange,
e vaga incessante intorno
alle colonne del soggiorno
che in realtà è sala comune;
ma lei, a queste sciocchezze, resta immune.
Son finezze di poca importanza
e non chiamano a spreco tanto acume
quanto ne ha la vecchia.
Lei è intelligente e ha giudizio,
come quella volta
che la sua merda sembrava un cristo;
pensò quindi che dio le fosse propizio, ma confuse nell'acquisto
la bibbia con un libro di Mefisto.

Ora, in ospedale,
riflette sul volare delle farfalle
o sull'andare delle carrozze;
ma pensa che preferirebbe le stalle
per festeggiare le sue nozze:

il dolce entra dalla porta,
lei passeggia con la scorta
e lo sente nel sangue e nelle ossa
di essere un po' storta.
Forse i sedativi, forse le pillolle,
vuole cagare nella torta
e sulla sacra Sindone.

"Al ladro, al ladro! È al Vaticano!"
Va di là? No! sente dire,
pensando che forse non sa dove andrà a finire.

Tornerà a cagare dai tetti
e a pulirsi con i falcetti,
ogni giorno come gli altri,
reggendosi sui parapetti
con la forza dei suoi arti.

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