Ragno

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Vi è un ragno che tesse la sua tela
Ignaro del mondo,
Del tempo, -che dispera,
Osservando gli umani-
Egli bada solo a quello atmosferico.
Il torace sferico
Danza su velluto sottilissimo,
Abilissimo maestro
nel tessere il suo presente,
La mente assente
Muove il corpo
E d'un tratto non lo vedo più.
Potrebbe calarsi sul mio collo
Ma io non me ne accorgerei,
Avvertirei
Soltanto un leggero pizzicore
Che chiamerei zampettare.

La tela attende paziente
Accade sovente
Che una mosca vi cada
E allora è finita,
Decida lei: o la mangio,
O aspetto.

Una volta vidi un ragno
Mangiare una vespa.
Allora il dubbio si desta!
A piccoli morsi,
Assaggi minuscoli,
Tentazioni a cui ci si concede,
Vizi dove la volontà si perde,
Passaggi di una peculiare opera lirica tenebrosamente squisiti,
A demenziali piaceri della gola,
Il ragno,
Piano piano,
Mangerebbe anche me?

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