Piazza

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Sto in piazza,
Vieni che ne facciamo su una!
La panchina è lì,
Anche la carta, bianca, pura.
Pronta per i tuoi peccati.
Ricordi quella volta
che ci han beccati?
La libertà mi fu tolta,
Solo per un po',
E a te dissero che ne devi far molta,
Ancora, di strada.

Ma noi eravamo privi di colpa.
Come si può accusare un poeta?
E di che cosa?
Di aver raggiunto la sua meta?
Di essersi fatto di keta
Per avere quel po' di sprint?
La vera allucinazione è la realtà!
Non è assurda?
Certo, è retorica la domanda,
Ma a dire sì è tutta la banda.

Dove eravamo? Ah, sì!
Ai tuoi peccati.
Scandali, così tanto amati.
Mandali a quell'editore,
Non te li pubblica, sicuro,
Ma ti prometto, te lo giuro,
Cambieranno il futuro.
E non solo!

Il tuo presente è quello
Di un essere impuro,
È sbocciato il fiore
Del male,
Ma di testi ne hai scritti
Un mare,
E la tentazione di leggere
Queste tue chiacchiere amare
Decisamente c'è.

Andiamo! Abbiamo finito da fumare.

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