Fiera

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Uno stand,
Una bancarella,
Ciondoli a cuore,
Vanno di moda, è un trend.
Ho segnato X su una casella
E ho comprato l'amore
Di un'anima in pena,
Come la mia,
Vicina all'orlo
Sta per cadere
Ma tutti si mettono a sedere
Per guardare, vedere
Quel che sarà lo spettacolo.

Dove sei nato?
Di te mi ricordo,
Tu sei rimorso,
Un dolore sordo
Un dolore
Che sancisce il sacro accordo,
Il baratro, no: solo il bordo.
T'ho comprato alla fiera.

Mi dicesti che l'anima t'avevo rubato,
Ma no, ma no! Io t'ho pagato!
Occhi di rubino
Fissavano un ricordo accantonato
Lì, in un angolo, alla fiera
Ché nessuno lo voleva
Nessuno lo vendeva
Sarebbe stato pericoloso,
Qualcuno temeva,
Ma in fondo eravamo alla fiera,
E quel ricordo forse ero io.

Si compravano anime,
Taglienti lamine
Di scottante metallo lasciato al sole,
Da sole, a riflettere.
Supposizioni sottili
Fatte a proposito d'un passato
Dimenticato
dal tempo stesso.
Ammesso che il pensiero
Mi sia concesso,
E che la parola sia vestigia di verità:

Segnai una X sulla casella,
La ricordi?
La nostra storia era ai primordi.
Eravamo entrambi sul mercato,
E spero mi sia possibile affermare
Che non c'è bisogno d'aspettare
Per trovare qualcosa come te.

T'ho comprato per quattro soldi,
E non ne vali molti,
Ma non è oggettivo il valore
Come lo è la valuta.

E dunque, valuta bene
Quando vedi un'anima al mercato,
Perché o cogli l'occasione,
O il momento l'hai mancato.

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