Capitolo ventiquattro

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-E perché dovrei restare qui con te, Harry?-

Forse Louis è ancora un po' infastidito per essere stato trattato male, anche se gli da ragione ugualmente.

Sono ancora davvero troppo vicini, e Harry continua a scostare i ciuffi dei capelli di Louis dalla fronte.
Il tocco è delicato e lo rende solo più confuso.
Non ci capisce davvero nulla.
Vorrebbe sparire, sarebbe tutto più semplice.

-Perché voglio scusarmi.- fa un leggero sorriso. -Non importa se ti interessi da poco di me, okay? Sei importante per me, e ho sbagliato.-

Importante?
Ma che cazzo?
Perché? Perché deve essere così? E perché deve far frustrare Louis così tanto?

I loro nasi iniziano a toccarsi, e ciò significa che Harry si sta avvicinando ancora di più. E questo non va per niente bene.

-Sei davvero così stupido, Styles?-

Cazzo, Louis non ci casca.

Si allontana da lui, rimanendo seduto e guardandolo con la fronte corrugata.
Il più piccolo si irrigidisce.
-Perché sei così? Quale cazzo è il tuo problema?- vorrebbe urlare, ma finirebbero per svegliare tutti quindi cerca di tenere un tono basso.

-Prima mi dici peccato perché sono vergine, poi ti avvicini a me in continuazione, ora cosa volevi fare?- fa una risata.

Harry rimane fermo, in silenzio ad ascoltarlo.

-So che scopi ogni essere esistente, ma io non sarò mai tra quelli.-

-Sul serio?- alza le sopracciglia Harry. -Pensi che io ti voglia scopare? Parlerei mai dei miei problemi con qualcuno con cui voglio fare sesso? Che cazzo, Louis.-

-Allora spiegami perché cazzo fai così!- protesta, sbuffando subito dopo.

-Io...- esita per qualche secondo, sospirando. Abbassa lo sguardo. -Mi sento solo al sicuro, quando sono con te... Mi aiuta. Sei un idiota, cazzo.-

Si passa una mano tra i capelli.

Okay, perfetto. Louis si sente terribilmente in colpa. Ha solo fatto degli stupidi pregiudizi su di Harry.
Ed è tutto quello che fa ogni giorno. L'ha sempre fatto.
Giudicare Harry per quello che fa.
Non sa neanche perché lo fa, o se è felice di farlo.
Non sa niente su di lui.
Eppure ha continuato a giudicarlo.

Deve essere stato davvero uno stronzo.

-Io...- cosa dovrebbe fare? Alza il braccio, insicuro, lo poggia sulla spalla del riccio e lo avvicina a sé.
Lo sta abbracciando, sì. E si sente bene.
Spera che questo possa in qualche modo farlo perdonare.

Se Harry si sente al sicuro con lui, allora lo terrà lì vicino fin quando vorrà.

E forse prova la stessa cosa (però non ne è così tanto sicuro), quindi è tutto okay.

-Mi dispiace...- mormora solo.

Sente Harry ricambiare, stringendo la presa. Poggia il mento sulla spalla del liscio e rimangono così per un po'.

-Sarebbe strano se ti chiedessi di stare così?- sussurra Harry dopo qualche minuto.
Non vuole davvero staccarsi.

-Dormiamo qui allora.- decide Louis.
Sta cercando solo di aiutarlo. -Sei al sicuro con me, Harry. Puoi dormire con me senza prendere nulla. Puoi farcela.-

Stringe ancora di più. -Ci provo.-

È così strano stendersi in quello stretto divano e stare abbracciato ad Harry.
Sembra un tenero cucciolo smarrito e lui vuole tenerlo lì con sé e restare a guardarlo addormentarsi, solo per assicurarsi che lo faccia davvero.

Dusk till Dawn; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora