12- Delusione e sollievo

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Le settimane che seguirono non furono delle migliori, alternavo l'andare a scuola con lo stare in ospedale fino a sera tardi, piano piano Deku si stava riprendendo, iniziò la riabilitazione e ero felice per lui ogni volta che migliorava anche solo di poco.

Per quanto riguardava la nostra vacanza ne parlavamo ogni giorno, avevamo deciso che la meta sarebbe stata Parigi e che saremmo partiti non appena i medici avrebbero dato via libera a Deku, controllammo i voli e giungemmo alla conclusione che l'unica cosa che ci mancava era l'autorizzazione dei nostri genitori.

Già da un po' volevamo parlare con loro ma non avevamo mai trovato l'occasione giusta finché Deku non venne dimesso, era finalmente guarito quasi del tutto, quindi adesso non potevamo più scappare dal nostro dovere.

-Pronto?- chiesi al broccolo davanti la porta di casa mia, come risposta mi prese per mano e la strinse, aprii la porta ed entrammo, sul divano in salotto ci aspettavano mia madre, mio padre e la madre di Deku.

-Eccoli.- ci annunciò mia mamma, io e Izuku prendemmo posto sul divano di fronte a loro, ci guardammo per ricordarci a vicenda che non eravamo soli e Deku iniziò
-Dobbiamo chiedervi una cosa.- sua madre gli prese la mano e non smetteva di fissarlo
-Diteci tutto.- ci incalzò, a quel punto proprio mentre Deku stava per parlare presi la parola
-Vogliamo fare una vacanza, sia per festeggiare la guarigione di Deku, sia perché stiamo insieme.-

Ammetto che mi costò molto dire quelle parole, ma non avrebbe avuto senso non essere così diretti, alla fine era quello il succo dell'argomentazione, studiai le facce dei presenti una a una e quando arrivai a mio padre notai che stava sorridendo
-Beh... auguri! E sentiamo, dove vorreste andare?- ok, questo era troppo, ero troppo incredulo per dire alcunché, l'aveva presa molto meglio di come mi ero immaginato, già stavo pensando a come schivare un suo pugno.

-Un'attimo, facciamo un passo indietro: siete fidanzati?- ed eccola lì, pronta a rovinare tutto, la mia dolce mammina
-Si.- rispose Deku deglutendo che nel frattempo era diventato tutto rosso, poco dopo anche sua madre gli sorrise e gli strinse nuovamente la mano, io guardai la mia, nella sua espressione non c'era neanche una piccola traccia di un sorrisetto, sembrava distaccata quasi a non aver voluto sentire quello che avevamo detto
-No, qualsiasi posto dove vorreste andare per me è no.- i miei occhi si puntarono sui suoi, assunsi quell'espressione arrabbiata che tanto conosceva e per fortuna intervenne mio padre altrimenti avrei scatenato un putiferio

-Calmiamoci e non giungiamo a conclusioni affrettate, diteci dove vorreste andare.-
-Avevamo pensato a Parigi.- rispose Deku per entrambi, sua mamma e mio padre si lanciarono un'occhiata
-Parigi? È abbastanza lontano non trovate?- disse papà
-Non è che non vogliamo mandarvi, semplicemente è un tantino infattibile, ci sono tanti pericoli lì fuori e poi siete ancora minorenni, da soli non potreste andare comunque.-
-In più ci sarebbero tante cose da organizzare.-
-Ma noi abbiamo pensato già a tutto, al viaggio, all'alloggio...- mio padre non mi fece finire
-Resta pur sempre il fatto che con l'età che avete non si può fare, deve accompagnarvi un adulto e noi non possiamo.- con ciò il discorso si disse concluso, mia madre si limitò a sbuffare e alzare gli occhi al cielo come se pensasse che speravamo davvero di poter andare a Parigi.

Io guardai Deku che, notai, cercava di nascondere la delusione, poi guardai sua madre che tra un po' sembrava persino più dispiaciuta di lui, infine mio padre si alzò e prima di andarsene mi tirò una pacca sulla spalla.

-Mi dispiace tanto amico, so quant'era importante per voi, non facevate altro che parlare di questo.- mi disse Kirishima dopo che ebbi raccontato tutto a lui e agli altri, adesso eravamo nel salottino dei dormitori
-Non potete scegliere una meta più vicina?- chiese Sero
-Non ci lascerebbero andare comunque.- rispose Deku comparendo dietro di me
-Ecco il sopravvissuto, come stai?- domandò Denki
-Non mi lamento.- io mi alzai per andarmi a prendere un bicchiere d'acqua.

Una lettera di troppo // BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora