SIAMO FELICI!

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"A che punto sei?" mi chiede Federico al cellulare.

Ho appena staccato da lavoro, sono in macchina e nel momento stesso in cui ho spinto sull'acceleratore per lasciare il parcheggio dell'asilo, lo schermo del telefono mi ha mostrato il bel faccino di Fede e la sua chiamata.

"Amore, sono appena uscita, ma in realtà vorrei passare prima da Silvia, voglio stare un po' con lei, ci resto pochissimo, giuro." gli confesso continuando a mantenere l'attenzione sulla strada.

Se tutto va nel verso giusto, domani Silvia e il suo dolce bambino torneranno nella loro casa e non voglio che per questa sera si senta sola. So che ci sarà suo marito, ma io sono l'amica di tutta una vita, nessuna la conosce meglio di me.

"Mi stai ascoltando?" mi risveglia lui, facendosi scappare una risata.

"No scusami, ero concentrata per via della strada, puoi ripetere?" mento inserendo la marcia più alta una volta entrata in tangenziale.

"Ti aspetto a casa, ti avevo promesso una bella cenetta ma come hai giustamente detto tu, sono dannatamente stanco e sicuramente non darei il meglio di me quindi se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto, no?"

"Cosa vuol dire? Che hai portato il Carignano a casa?" domando scoppiando a ridere.

"Ho ordinato da asporto, preparo il tavolino vicino la tv e mangiamo sdraiati su quel comodissimo divano che usiamo così poco"

Non posso vedere la sua faccia, ma sono più che certa che in questo momento quel suo bel viso é contornato da un ghigno malizioso.

"Non posso che darti ragione, in ogni caso io sono arrivata in ospedale, quando sto per tornare ti mando un messaggio, mi raccomando non ti addormentare" annuncio prima di chiudere la telefonata.

Mi sembra quasi irreale di star per entrare da quelle porte scorrevoli per andare a trovare la mia migliore amica e suo figlio appena nato.

"Signorina, l'ora per le visite é finita, se vuole vedere qualcuno, può tornare domani" mi informa una delle infermiere che mi passa davanti.

Cazzo, mi sono completamente dimenticata di questi dannati orari.

"Va bene, la ringrazio"

Mi do una schiaffo mentalmente, poi esco seguendo l'ordine della donna. Ma all'improvviso un'idea geniale mi balena in testa: mi piazzo sotto la sua finestra e ci parliamo così. La videochiamo per riuscire a capire da che lato sporge la sua.

Per quasi venti minuti giro e rigiro intorno la struttura dell'ospedale in cerca di Silvia affacciata. Quando finalmente la intravedo al quarto piano, mi viene da ridere. Siamo proprio pazze!

"Silvia non ti sporgere così tanto" urlo, anche se siamo in chiamata e mi avrebbe sentito in qualunque caso.

"Perché non ti hanno fatto entrare? Sembriamo due delinquenti che si passano informazioni top secret" scherza lei.

"A quattro piani di distanza? Queste informazioni più che top secret sembrerebbero di dominio pubblico"

Ridiamo insieme, poi accanto alla sua immagine appare Federico, con un faccia stanchissima.

"Ciao papà, come ti senti?" chiedo sorridendogli. Nonostante la sua stanchezza, ha gli occhi che gli luccicano in una maniera incredibile.

"Sono felice, siamo felici" termina la frase guardando sua moglie. Sono così dannatamente innamorati!

In questo momento riesco solo a pensare ai primi giorni in cui si sorridevano senza parlare, il loro rapporto non é cambiato di una virgola. Sembra si completino.

Quando Meno Te Lo Aspetti - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora