SEMBRI COSI FELICE

2.7K 97 40
                                    

"Ma come è possibile che l'acquario sia solo questo? Mi aspettavo qualcosa di molto più grande. Quando sono venuta con i miei e mio fratello era immenso" confesso al ragazzo accanto a me, una volta usciti.

"Non hai pensato che potresti essere cresciuta e la tua percezione dello spazio sia cambiata?" mi sorride abbracciandomi da dietro. Gli faccio una linguaccia e poi ricambio il sorriso.

Non riesco ancora a credere che siamo veramente qui, a Genova nel nostro giorno libero e tra meno di venti minuti saremo seduti allo stesso tavoli con i suoi genitori.

"Fede, credo sia il caso di muoverci versa casa dei tuoi, senno faremo tardi" si guarda l'orologio e poi annuisce.

Corre per aprirmi lo sportello della macchina, mi sorride e mi lascia un bacio a fior di labbra, facendomi desiderare di più.

"Sei cattivo" lo canzono mostrandogli la mia faccia da bambina.

"Non lo sarò più stasera, quando saremo di nuovo nel nostro letto" mi spiazza guardando davanti a se, dopo essersi seduto sul sedile del guidatore.

Scuoto la testa e poi lo incito a partire, prima che uno dei due perda sul serio il controllo.

Dopo quindici minuti siamo pronti a suonare alla porta della casa in cui ha passato alcuni anni della sua vita.

"Riesci a stare tranquilla e respirare in maniera naturale? Sembra che tu vada in apnea ogni volta che butti fuori l'aria"

Annuisco, poco sicura e lui pigia sul pulsante accanto al suo cognome. La mamma risponde e ci apre il portone.

"Ciao amore, come stai?" chiede lei una volta entranti abbracciando il ragazzo accanto a me.

Gli sorride e poi passa a salutare suo padre senza risponderle. Che lo abbia fatto apposta?

"Scusalo, non so cosa gli prende oggi" le rivolgo anche io un sorriso.

"Non preoccuparti, lo conosco benissimo, non so come tu faccia a sopportarlo tutto il giorno" scherza alzando la voce affinché il figlio, ormai seduto sul divano, la senta.

"Non sparlate tanto, sento tutto da qui"

"Vieni, andiamo in cucina" mi prende sotto braccio e mi trascina, tornando accanto ai fornelli.

"Come mai siete qui? Fede, quando mi ha chiamato qualche giorno fa, non mi ha detto nulla"

Bellissima domanda. Perché siamo qui?

Questa mattina ci siamo svegliati, abbiamo preso la macchina e siamo partiti verso Genova. Tutto ciò che so, per adesso.

"In realtà anche io so veramente poco, mi ha sorpreso non poco questo viaggetto, ma sono felice di essere qui. Cosa stai preparando?" domando per cambiare discorso. Mi avvicino per aiutarla ma lei mi blocca subito.

"Non ti azzardare a toccare nulla, siete ospiti per oggi"

Sorrido con le mani alzate, in segno di resa, e poi prendo posto su una delle sedie accanto all'isola in cucina.

"Cosa state confabulando voi due?" fa il suo ingresso Federico, che subito mi affianca.

"Niente che riguardi te, ora andiamo a tavola, la pasta è cotta" ci informa la donna, togliendo la pentola dal fuoco.

Facciamo come dice e ci sediamo attorno il grande tavolo e il pranzo passa velocemente, anche più di quanto mi aspettassi.

Fede e il suo papà sono tanto uniti, probabilmente perché hanno il calcio in comune. È davvero un piacere vederli litigare su un rigore non dato o su un fuorigioco non segnalato.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Quando Meno Te Lo Aspetti - Federico ChiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora