Dopo trentacinque minuti, siamo finalmente arrivati. Purtroppo gli allenamenti non si svolgono all'intero dello stadio, ma in una struttura un pochino più distante per questo abbiamo preferito chiamare un taxi.
Silvia per tutto il viaggio continuava a ripetere di stare poco bene, infatti una volt salcata la soglia della strutta, diventa bianca cadaverica e non riesce a respirare. Sta avendo quello che tutti di solito chiamano attacco di panico.
"Amica, è tutto apposto?" le chiedo dolcemente, accarezzandole il braccio.
Non ricevo nessuna risposta, lei fa ancora più fatica a respirare, per questo ordino a Fabrizio di correre a chiamare un dottore. In fondo siamo in un centro sportivo penso che qualcuno che se ne intende dovrebbe esserci.
È sempre stata lei "l'infermiera" del gruppo, quella che si preoccupa di non farci bere tanto, che ha sempre delle medicine nella borsa e adesso io non so dove mettere mano.
Fabrizio corre verso l'infermeria come ordinatogli ed io cerco in tutti i modi di stare calma e rassicurare la mia amica.
Il taxi fortunatamente non ci chiede di lasciare la vettura, probabilmente ha capito che la situazione è abbastanza grave.
"Ciao ragazze, è successo qualcosa?" domanda Federico Bernardeschi.
Si vede lontano un miglio quanto sia importante per lui Silvia. Si conoscono da neppure due giorni ma si preoccupa per lei, le scrive di vedersi, l'invita ai suoi allenamenti.
"Credo che stia avendo un attacco di panico" gli confesso guardandolo negli occhi. "Per tutto il tragitto da casa a qui, mi ha detto che stava poco bene ma io non credevo saremmo arrivati a questo punto. Come si fa?"
A disturbarci, è la voce di un suo compagno di squadra.
"Federico noi entriamo, tu che fai?" dice.
"No Davide resto ancora qui per un po'. È un'amica. Entro da solo. Grazie" risponde il Federico innamorato.
Sono intenzionata a girarmi per dare un volto a quella voce, ma dopo nemmeno tre secondi me ne pento. Accanto a lui, c'è anche Chiesa.
Non voglio che pensi che mi sono girata per guardare lui.
Prima che possa incontrare il suo sguardo, Fabrizio mi salva.Corre verso di noi, seguito poi da un medico suppongo.
Appena si trova al mio fianco non esito a mettere le mie mani attorno alla sua vita.
I due giocatori continuano a camminare ma io so che lui continua a guardarmi. Sento il suo sguardo bruciare su di me.
"Ragazzi, prima di tutto allontanatevi, ha bisogno di aria e siamo tutti appiccicati non aiutiamo mica, poi la ragazza ha fatto colazione?" chiede il presunto dottore.
Effettivamente non abbiamo fatto colazione.
'No, nessuno di noi ha mangiato nulla" confesso con lo sguardo rivolto verso il basso, ma abbracciando ancora l'amico di mio fratello.
"Signorina, deve calmarsi, i suoi amici sono qui" domanda ancora il dottore.
"Silvia, sono Federico, mi senti? Tranquilla" si fionda Bernardeschi accarezzandole il viso.
"Che ci fai tu qui? Perché non sei in campo ad allenarti? Sparisci" gli ordina il medico.
Con una faccia un po' sconsolata, Federico si allontana.
"Tranquillo Federico. Ti aggiorno io" urlo per tranquillizzarlo.
"Grazie mille, Silvia ha il mio numero" mi sorride e poi scompare in una delle porte alle nostre spalle.
[...]
Siamo appena tornate a casa. Silvia sta molto meglio, è più tranquilla e serena, ma la sua faccia triste mi spezza il cuore.
Non ci hanno lasciato vedere l'allenamento perché avevano paura che stare tanto tempo sotto il sole potesse essere un male per lei.
Si arrabbia con se stessa e con me per averle permesso di non mangiare nulla.
"Amica, Federico si è davvero preoccupato per te, stava per perdere il suo allenamento per vedere come stessi. Gli ho anche promesso che gli avresti scritto una volta ripresa. Penso sia arrivato il momento"
Lei senza farselo ripetere due volte, afferra il suo cellulare e apre whatsapp.
"E se non mi risponde?" domanda nervosa.
"Silvia dai finiscila, scrivigli. Starà morendo d'ansia"
Ei, volevo solo avvisarti che qui va tutto bene, stamattina sarò stata uno schifo, scusami.
È proprio un bel tipo, la mia amica!
La risposta non tarda ad arrivare, infatti sul viso di Silvia si dipinge un sorrisone.
Sono felice tu stia meglio, mi sono preoccupato tantissimo. Vuoi per caso farmi morire?
Mi mostra la loro chat e non riesco a smettere di pensare che sono fatti l'uno per l'altra.
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Vi è mai capitato di essere così talmente in ansia da avere un attacco di panico e così rovinare tutto?Per restare aggiornati sulla storia o interagire con me e altre lettrici, potete seguire la mia pagina Instagram (lovelymine.books)
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Quando Meno Te Lo Aspetti - Federico Chiesa
DiversosRoosmery, amante dei libri e di serie tv, si trasferisce a Firenze per le vacanze estive con la sua migliore amica,suo fratello e il migliore amico di suo fratello. I fantastici quattro, una volta arrivati a destinazione, fanno un incontro inaspetta...