Capitolo trentasei

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Due piccole braccia le avvolgevano il collo mentre due grandi occhioni verdi s'incastravano con i suoi.

Il piccolo Thomas.

Il bambino se ne stava seduto sulle sue gambe mentre la guardava sorridente.
Il cuore di Ellanie si scaldò: Non riusciva ancora a crederci di avere quel piccolo essere umano tra le braccia.
Il suo sguardo cadde alla sua sinistra, dove incontrò gli occhi di Jared che si spostarono dalla strada a lei. Sorrise e le accarezzò una guancia per poi tornare a prestare attenzione davanti a sé.
Ellanie sentì i suoi occhi inumidirsi: Tutto era grazie a lui.

'Vorrei vederti sorridere anche quando vedrai dove ti porterò.'

'Dove mi porterai?'

'Dove riuscirò ad illuminare parte del buio che ti porti nel cuore.'

Sorrise: C'era riuscito.

Jared era riuscito ad illuminare quel buio che si portava nel cuore.

Allungò una mano verso i capelli del ragazzo facendo attenzione a non far cadere Thomas dalle sue gambe e giocò per un po' con le punte scure provocando un leggero sorriso sereno sul viso del suo fidanzato.
Qualcuno alle sue spalle si lasciò sfuggire un singhiozzo: Sua madre.
"Mamma, c'è qualcosa che non-"
"Tutto questo sembra un sogno." La interruppe la donna portandosi un fazzoletto sotto agli occhi, "Vedere te con Thommy tra le braccia e - il suo sguardo si posò su Jared- vederti con un ragazzo che sembra amarti davvero, beh mi fa sentire come se tutto fosse solamente frutto di una magia, ecco."
"Forse perché lo è." Sussurrò Jared per poi guardare Ellanie con un luccichio negli occhi.
Lei incontrò il suo sguardo e sorrise, "Sì, lo è."
Il silenzio cadde su di loro, ma non fu uno di quei silenzi dove si respirava un'aria pesante, fu uno di quei silenzi piacevoli.

Uno di quei silenzi sembranti vuoti ma ricchi di parole, parole che sarebbero tanto volute uscire da quelle tre bocche.

Thomas però, ruppe quel silenzio, cominciando ad esultare alla vista di una piccola villetta bianca distante qualche metro dall'auto.

Ellanie sentì un tuffo nel cuore: La sua vecchia casa.

Lì dentro, tra quelle mura, nacque tutto.

Nacquero le sue prime discussioni con sua madre, nacquero le loro prime incomprensioni , nacquero i primi motivi che le portarono ad allontanarsi.

Lì dentro però, oltre quel buio, una piccola luce entrò all'improvviso a far parte della sua vita: La scrittura.

Sorrise e una lacrima le cadde lungo la guancia destra: Era arrivato il momento di cancellare il passato.

"Siamo arrivati." Le sussurrò Jared all'orecchio per poi spengere il motore dell'auto.
Ellanie sorrise e prima di scendere dalla macchina, prese un enorme respiro: Non era sola.
Jared era lì.
Pronto ad affrontare il suo passato assieme a lei, sostenendola ogni minuto.
Quando i suoi piedi toccarono quella soffice erba verde, le sue gambe tremarono e il suo respiro sembrò bloccarsi nel petto: New York in fondo, le era mancata.
"Forza- sua madre le accarezzò una spalla- entriamo in casa." La donna le sorrise e iniziò a camminare verso la porta d'ingresso della villa.
Ellanie seguì ogni suo movimento così attentamente dal non accorgersi di essere rimasta ferma al centro del marciapiede.
"Piccola." Jared le mise una mano sulla spalla, "Entriamo" Sorrise, "Sono sicuro che il piccolo Thommy non veda l'ora di farti vedere i suoi giocattoli, non è vero?" Chiese rivolgendosi poi al bambino che annuì entusiasta con un enorme sorriso sulle piccole labbra.
Quel sorriso bastò per far scaldare il cuore di Ellanie che, con Jared alla sua destra, entrò nella villa.
I suoi occhi s'illuminarono: Era rimasta proprio come l'aveva lasciata un anno prima.
"Sedetevi - sua madre indicò i divani- dovrete essere molto stanchi."
Jared oscillò su se stesso e abbassò lo sguardo, "Avrei solamente bisogno di andare in bagno." Disse con un leggero rossore sulle guance.
Ellanie sorrise: Sembrava così terribilmente tenero.
"In fondo alle scale sulla destra." Annah fece lui l'occhiolino e il ragazzo seguì le sue indicazioni.
"Allora - la donna si sedette su uno dei divani in pelle- noi due abbiamo tanto da raccontarci." Picchiettò la mano sul posto alla sua destra ed Ellanie sorrise andando a sedersi accanto a lei tenendo suo fratello sulle ginocchia, "Direi di sì, mamma."
La donna sorrise , "Prima parlami di te: Come hai conosciuto quell'angelo?"
Ellanie sentì il suo cuore vibrare: Jared un angelo.
Sorrise e arrossì leggermente, "Non so se potrebbe farti piacere ma la prima volta in cui lo vidi ero in uno dei locali di Los Angeles."
Annah sembrò sorridere, "Va avanti." Disse accarezzandole una spalla.
Lei trasalì al tocco: Non ricordò l'ultima volta in cui sua madre sembrò così dolce e disponibile nei suoi confronti
"Lì, non fu l'unico e ultimo momento in cui lo incontrai. Qualche giorno dopo, si presentò con la sua famiglia all'interno del ristorante in cui lavoro come manager di sala per via di un inaugurazione molto importante per loro e da quelle ore, non so ma, nacque qualcosa, nacque qualcosa di unico."
"Qualcosa che lo ha spinto a contattarmi."
Ellanie rimase di stucco a quelle parole: Jared aveva contattato sua madre?
"L-Lui ti ha contattata?"
"Non proprio - sua madre si portò una sigaretta alle labbra- sua madre." Rivelò guardando negli occhi sua figlia con un leggero sorriso sulle labbra, "Lei mi ha contattata dicendo di essere la madre del ragazzo che ti ama con tutto il suo cuore e che avrebbe fatto di tutto per renderti felice." Annah prese una pausa, "Ha iniziato a parlarmi di come suo figlio avrebbe fatto in modo di rivederci unite, rivederci insieme." "Sai perché?- Ellanie, con occhi lucidi, scosse la testa- perché ciò ti avrebbe resa felice."
"Non so come entrambi abbiano fatti a trovarmi ma, sono sicura che il tuo ragazzo sia riuscito nell'intento: Renderti felice."
La ragazza rimase stupefatta: Katherine e Jared avevano pensato a lei, al suo bene.
"Non riesco a crederci." Disse portandosi le mani sugli occhi e iniziando a piangere a dirotto.
Ma le sue non erano lacrime di dolore, erano lacrime di gioia.
Gioia nel sapere che grazie al ragazzo che amava, finalmente, dopo tanto tempo, era tornata tra le braccia di sua madre e tra le piccole braccia di suo fratello.
"A Jared devo tutto." Sussurrò tra un singhiozzo e l'altro guardando negli occhi sua madre, "Devo veramente tutto."
"Non mi devi nulla - il ragazzo sbucò all'improvviso alle sue spalle con un sorriso sul viso- mi basta vederti felice." "Lo stesso vale per Thommy, mi sbaglio piccoletto?" Disse poi accarezzando i corti capelli castani del bambino che scosse la testa entusiasta. "Anch'io voglio vedere Lannie felice."
Ellanie sorrise e strinse il fratello al petto avvolgendolo con le sue braccia, "Ti amo." Disse poi guardando Jared con un luccichio nelle iridi verdi.
Lui sorrise e le lasciò un leggero bacio sulla fronte, "Ti amo anch'io- le accarezzò i capelli e poi si diresse verso la porta d'ingresso- andrò a prendere le tue valigie: Immagino che tu vorrai passare la notte qui."
Ellanie fece per rispondere ma sua madre la precedette, "Jared, ricordati anche le tue valigie dato che non passerai la notte da nessun'altra parte se non tra queste mura!" "Tu mi piaci e veramente tanto."
Jared sorrise e arrossì leggermente.
"Inoltre - la donna si alzò dal divano e avanzò verso di lui guardandolo con occhi sognanti- sono sicura che tu sposerai mia figlia."

'Sono sicura che tu sposerai mia figlia.'

Ellanie sobbalzò sul posto e si nascose il viso arrossato nei capelli quando una risposta da parte del suo fidanzato, non la costrinse ad alzare lo sguardo verso di lui:

"Certo signora Annah: Sposerò sua figlia. La sposerò, eccome se lo farò."

Dopo quelle parole, Jared uscì dalla villa per poi chiudersi la porta alle spalle.

Non notò una cosa: La lacrima caduta sulla guancia di Ellanie.

'Sposerò sua figlia. La sposerò, eccome se lo farò.'

Lei non riuscì a credere che Jared avesse detto veramente una frase del genere.

L'avrebbe sposata?

Sarebbe diventata veramente sua moglie un giorno?

"Quel ragazzo ti ama- sua madre tornò a sedersi accanto a lei con un sorriso sulle labbra- si vede da come ti guarda."
Ellanie arrossì, "Lo credi davvero?"
"Tesoro- la donna le accarezzò i capelli- non serve una mia conferma per fartelo capire. Sono sicura che tu lo abbia capito già." Disse con tono sicuro guardando sua figlia con occhi lucidi.
Sperava che Jared avesse amato sua figlia per sempre perché lei, lei non avrebbe mai dovuto soffrire per amore.

Non sapeva però che Jared, fosse veramente intenzionato ad amare Ellanie per il resto dei suoi giorni.

L'avrebbe amata.

Resa la donna più felice della Terra.

Resa la sua, la sua donna.

Strinse sua figlia in un improvviso abbraccio, "Ora non pensare al domani - disse accarezzandole una ciocca di capelli - pensa al presente."
Ellanie sorrise e dopo aver guardato il bambino seduto sulle sue gambe, posò nuovamente il suo sguardo sugli occhi azzurri di sua madre, "Voglio godermi ogni singolo momento con voi. Voglio cancellare il passato, buttarlo alle spalle e renderlo luce; una luce unica e speciale."
Madre e figlia si strinsero in un abbraccio, unendo i loro cuori rendendoli uno solo.
Perché alla fine, il legame tra un genitore e un figlio, resterà dopotutto, dentro un unico e solo cuore.

Quando Jared tornò, le trovò entrambe abbracciate sul divano e non riuscì a trattenersi un sorriso: Ellanie sembrava veramente felice.
Due piccole braccia si avvolsero attorno alle sue gambe e quando abbassò lo sguardo, incontrò due grandi occhioni verdi guardarlo con un luccichio di felicità in essi.

Gli stessi occhi verdi di Ellanie. Pensò per poi sorridere al piccolo Thomas e chinarsi alla sua altezza, "Dimmi Thommy."
Il bambino chinò la testa di lato e lo guardò, "Tu ami tanto la mia Lannie?"
Jared sorrise e gli accarezzò la testa, "Sì piccolo, amo tanto la tua Lannie."
Ellanie, sentì la risposta del ragazzo e non riuscì a non sorridere: Anche lei, anche lei lo amava tanto.
"Mamma, vado un attimo da Jared." Lasciò un leggero bacio sulla guancia di sua madre e si avvicinò al suo fidanzato che la guardò sorridendo, "Grazie." Sussurrò avvolgendo le sue braccia attorno al collo di lui e guardandolo negli occhi, "Grazie di avermi portata qui."
Lui sorrise e le accarezzò una guancia, "Grazie a te di avermi fatto diventare un vero uomo. Un uomo che farebbe di tutto per vedere felice la sua donna."
"Tu lo sei sempre stato un vero uomo, Jared."
Il ragazzo scosse la testa e fece scontrare le loro fronti, "No piccola, lo sono da quando ho conosciuto te."  "Lo sono perché da quando sei entrata a far parte della mia vita, ho scoperto l'amore. L'amore che ha fatto di me un vero uomo e di te la mia donna. La donna che renderò felice ogni minuto della sua giornata e non vorrò mai farle smettere di sentirsi amata. Perché tu, Ellanie, tu meriti questo."
Lei chiuse gli occhi e lasciò un leggero bacio sulle labbra," Dimmi: Perché non sei entrato prima a far parte della mia vita? Dove sei stato tutto questo tempo? "

" A cercare un qualcosa che avrebbe dato un senso alla mia vita e quel qualcosa, l'ho trovato: Sei tu." " Perciò sorridi piccola, sorridi sempre. Fallo per me, fallo per farmi sentire sempre più vivo."

"Lo farò Jared, lo farò."

Il ragazzo respirò a fondo e poi sorrise:

"Credo proprio che tua madre abbia ragione: Un giorno diventerai mia moglie."

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora