Capitolo cinque.

131 18 23
                                    

Ellanie si alzò da terra con la schiena dolorante.
Durante la notte, Cassie l'aveva fatta cadere dal letto ed era così stanca da riaddormentarsi sul pavimento.
"Grazie per avermi fatto dormire per terra!"
Afferrò il cuscino e lo tirò in testa alla sua migliore amica che si svegliò di scatto.
"Cazzo Ella, ma che ti prende?"
Ellanie mise le mani sui fianchi e storse il naso, "Ho dormito per terra, grazie a te."
La brunetta strozzò una risata, "Scusami amica, non volevo."
"Per farti perdonare, prepari un bel caffè e mi racconti com'è andata con Jensen."
Cassie annuì e si alzò dal letto.
Insieme si diressero in salone ed Ellanie si gettò sul divano.
"Mi è venuto a prendere a pochi passi da casa, così Paul non se ne sarebbe accorto," Cassie iniziò a raccontare la serata mentre preparava il caffè, "Siamo andati a prendere un caffè in un bar e poi ci siamo fatti un giro per Los Angeles. Abbiamo parlato molto e devo dirti che sono rimasta molto sorpresa dal fatto che non ha provato a filtrare con me."
Ellanie sorrise, "Beh, direi che forse Jensen White non è per niente come suo fratello."
"Questo non lo so." Cassie si sedette accanto a lei e le porse una tazzina, "Mi ha detto che ha avuto diverse scappatelle con le ragazze."
"Almeno è stato sincero." Disse Ellanie sorseggiando il caffè.
Cassie annuì e poi sorrise, "Mi ha parlato anche di sua madre, di come lei parli sempre di te. Sembra che alla signora White tu piaci molto."
Ellanie sorrise, "Vai al sodo, Cass."
"Ha aggiunto anche che vorrebbe invitarci a cena da loro."
"Invitarci?!"
"Certo! A sua madre farebbe piacere e inoltre, potrai stare un po' con Jared." Terminò la frase facendole l'occhiolino.
"Se tu e quel pazzo biondino state cercando di architettare un appuntamento per me e suo fratello, scordati ogni piano. Vedrò la signora White solo fuori da quella casa!"
Cassie fece spallucce, "Stavo solo cercando di aiutarti."
"Grazie Cassie ma, Jared non è interessato a me."
Ellanie credeva nelle sue parole.
Jared non aveva dato nessun cenno di interessamento nei suoi confronti ma, lei sì.
Lui aveva capito che quella ragazza provasse attrazione verso di lui e ciò gli piaceva.
Quando gli occhi di Ellanie lo guardavano, si sentiva più forte e dominante.
L'unica cosa che lo bloccava, era proprio lei.
Ellanie era diversa dalle altre ed è bastato guardarla una sola volta per capirlo.
Come se non bastasse, sembrava speciale anche per sua madre che non smetteva di parlare di lei, di quanto fosse carina, dolce ed educata.
"Com'è andata Jensen?" "Oh, grazie per l'interesse Jared. È andata molto bene, Cassie è una bella ragazza ed intelligente."
Suo fratello si sedette sul divano accanto a lui con fare sarcastico, "Grazie per avermelo chiesto, fratellino." Disse ironico allungando il braccio sullo schienale del divano.
Jared lo guardò storto e storse il naso, "Hai bisogno del mio interesse per frequentare quella ragazza?"
Jensen fece spallucce, "Nah, non me ne frega un cazzo del tuo interesse ma, almeno a chiedermi se me la sono scopata?"
"Caro fratello mio, te la sei scopata?" Disse Jared con tono acido.
"No." Rispose Jensen storcendo le labbra.
Jared lo guardò stupito, "Non posso crederci. Tu che non porti a letto una ragazza al primo appuntamento!"
Il biondino sembrò arrossire, "Non so Jar, lei è diversa, o meno, sembra diversa."
Jared fece una faccia sconvolta e lo guardò in faccia, "La conosci da meno di due giorni e già dici che è diversa?"
"Andiamo Jared, mi sono scopato così tante ragazze da capire se una tipa è zoccola o meno, no?!" Esclamò Jensen guardandolo storto.
Jared fece un' espressione convinta e si accese una sigaretta, "Staremo a vedere."
"Piuttosto, questa sera è il compleanno di Chaz, hai idea di cosa regalargli?"
Il moro fece spallucce, "Cocaina?"
Jensen ridacchiò e gli diede una pacca sulla spalla, "Andata."
Jared non sorrise ma si limitò ad annuire.
Suo fratello non era per niente come lui.
Jensen avrebbe nascosto alla sua ragazza ogni suo vizio pur di non farla soffrire mentre lui, l'avrebbe fatta soffrire e basta.
Jensen non lo sapeva ma, suo fratello minore aveva avuto una relazione.
Una relazione che lui stesso ha stroncato.
Passava più tempo ai festini assieme ad altre donne piuttosto che stringere la sua fidanzata tra le braccia davanti alla televisione come fa qualsiasi fidanzato innamorato.
Lui no, non era così e non lo sarà mai.
Per questo pensava che provarci con Ellanie sarebbe stato difficile.
Lei non era una ragazza facile con cui sarebbe bastato uno sguardo per portarla a letto.
No, lei era innocente e pura come una bambina e non vorrebbe neanche accettato di avere un fidanzato con certi vizi.
"Ma quale fidanzato!" Esclamò ad alta voce.
"Stai parlando da solo, fratello?" Jensen lo guardava incuriosito con un sorriso divertito sulla faccia.
"Lasciami in pace."
Si alzò dal divano e si diresse verso la cucina dove trovò sua madre e suo padre.
"Buongiorno Jared. Ti senti meglio?"
Suo padre gli fece un occhiolino e lui annuì, "Sto meglio, grazie."
"Tesoro, perché non ti siedi un po' e parliamo? È da tanto che non parliamo tutti quanti."
"Di cosa vorresti parlare?"
"Del perché parli da solo!" Jensen entrò in cucina e si sedette sui piani di lavoro addentando una mela, "Secondo me sei da rinchiudere in un manicomio."
Jared gli lanciò un' occhiata, "Idiota."
Sentì sua madre ridere e si voltò a guardarla.
Rimase a guardare il suo sorriso come se fosse incantato.
Non vedeva sua madre sorridere da molto tempo e sta volta, stava sorridendo grazie ai suoi figli.
Katherine si accorse del suo sguardo e gli sorrise dolcemente, "Scusami se ho riso ma quando fate così, mi sembra come se torniate bambini."
Jared fece spallucce e si sedette al tavolo.
"Non c'entra niente ma, stiamo pensando di comprare il Q. Restaurant."
Le parole del padre fecero scattare una scintilla nel cervello di Jared.
Era il ristorante in cui lavorava Ellanie.
"Perché proprio quel ristorante?" Chiese cercando di nascondere la tensione.
"Il proprietario è un anziano ed il direttore non è da meno. Sono entrambi due uomini stanchi che desiderano di poter riposare. Loro stessi mi hanno contattata per questa offerta." Spiegò sua madre sorridendo. "Spero solo che per i dipendenti non sia una brutta notizia. Parlerò prima con Ellanie, almeno le spiegherò con calma la scelta del proprietario."
Jared serrò la mascella al sentire il nome di quella ragazza.
Ovunque andava, sentiva il suo nome.
Non bastava solo la sua testa e suo fratello a ricordarla ma, ora anche sua madre.
"Vorrei conoscere meglio questa Ellanie, sembra una brava raga-."
"Parlate come se fosse vostra figlia." Ringhiò Jared interrompendo suo padre, "Ma non lo è."
Katherine abbassò lo sguardo e Jared notò i suoi occhi riempirsi di lacrime, "Proprio per questo mi piace parlare con lei. Ellanie sente la mancanza della sua famiglia ed io, sento la mancanza delle piccole braccia di Rose. Nonostante avessi stretto quella bambina tra le braccia per pochi istanti, era pur sempre mia figlia!"
Jensen scese dal bancone e diede un leggero schiaffo sulla nuca di suo fratello," Sei sempre il solito. "Jared chiuse le mani in pugni e serrò la mascella.
"Tesoro, ora non piangere."
"No Robert, tuo figlio non può capire come ci si sente! Non è un genitore. Non ha mai visto suo figlio morire tra le sue braccia! "
Katherine si alzò dal tavolo ed uscì dalla cucina lasciando i tre uomini da soli.
"Si può sapere che ti è preso? Che fastidio ti da se tua madre parla con quella ragazza!"
Robert diede un cazzotto al tavolo e puntò un dito contro Jared, "Devi sempre fare lo stronzo con tutti, cazzo. Ma con tua madre non devi più farlo, hai capito?!"
Jared si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere a terra, "Parlate di quella ragazza ogni minuto, cazzo! Non la conoscete neanche!"
"E tu sei meglio di noi che vorresti portarla a letto per poi lasciarla con il cuore spezzato?! Pensi che io non abbia capito le tue intenzioni?! Ho visto come la guardavi al ristorante e per un attimo mi sono vergognato di essere tuo padre!" "Lo sai perché tua madre vuole passare del tempo con quella ragazza?! Perché lei ha gli stessi occhi di tua sorella! In quegli occhi, lei vede Rose.
È difficile anche per me accettarlo ma, se la fa sentire vicino a sua figlia, allora che parli con quella ragazza!"
"Papà..." Jensen stava per afferrare suo padre per un braccio ma l'uomo lo respinse, "Lasciami Jensen. Tuo fratello deve capire quanto con questo suo comportamento di merda, sta facendo del male a tua madre!"
Jared sentiva gli occhi bruciare.
Stava esplodendo dentro dalla rabbia e dalla frustrazione che stava provando dopo le parole di suo padre.
Lui non sapeva che cosa provava sua madre e l'aveva distrutta, di nuovo.
Si alzò dal tavolo e si diresse in camera sua sbattendo la porta.
"Vaffanculo!"
Afferrò la scrivania e la scaraventò a terra rovesciando tutto ciò che c'era sopra e prendendolo a calci.
Piangeva dal nervoso e le lacrime gli rigavano il viso.
Qualcuno entrò nella stanza e chiuse la porta con delicatezza.
Suo fratello.
"Jared, calmati."
"Levati dalle palle, Jensen."
"Sono tuo fratello maggiore e se permetti, ho il diritto di dirti che devi calmarti. Così non migliori la situazione."
Jared serrò un pugno al muro e lo guardò in faccia, "Secondo te è normale che la mamma esca con Ellanie solo perché lei ha gli stessi occhi di Rose?!" "Avanti, dimmi se è normale!" Ringhiò con il viso rosso dalla rabbia.
"Jared, la mamma ha visto sua figlia morire tra le sue braccia. Non credi che forse veramente parlando con Ellanie si senta vicino a lei?"
Jared rise avido, "Ellanie non è Rose."
"La mamma sa benissimo che non è Rose." Jensen si avvicinò a lentamente a lui, "Ma forse cerca in lei sua figlia, non credi? Parlando con lei sotterra parte del suo dolore."
Lui diede un calcio alla scrivania, "Ah, pensa se me la portassi a letto che farebbe."
Un istante dopo, Jensen era sopra di lui tenendolo per il bordo della maglia, "Quindi l'unico problema è questo?! Il tuo problema è sapere che se farai soffrire Ellanie, la mamma si incazzerebbe come una bestia?!"
Jared si passò la lingua tra le labbra, "No. Magari pensa che mi stia scopando sua figlia."
Jensen gli diede un pugno in faccia e si tolse dal suo corpo, "Sei veramente un pezzo di merda, fratellino."
Jared lo guardò storto, "No, penso solo a me stesso."
"Forse è per questo che l'unica cosa che ti rende felice è la droga."

Ellanie era nervosa.
Camminava avanti ed indietro per la sua camera calpestando i vestiti.
"Così li sporchi, Ella."
Cassie li raccolse da terra e li posò sul tavolo, "Troveremo qualcosa di carino da farti indossare, non preoccuparti."
Ellanie non rispose ed iniziò a mordersi le unghie.
Quella sera sarebbe dovuta andata ad una festa di compleanno di un amico di Paul ed erano state invitate anche lei e Cassie in quanto era una festa aperta a tutti.
"Che ne dici di questo?"
Cassie prese un tubino nero tra la massa di vestiti e lo squadrò per un istante, "Insieme ad un paio di tacchi neri, ci starebbe una bomba." "Provatelo. Paul verrà a prenderci tra un'ora e devo ancora truccarti."
Ellanie annuì e prese il vestito tra le mani, "Devi ancora spiegarmi come fai a prepararti in così poco tempo." Disse indicandola.
Cassie fece spallucce, "Ho un dono."
Ellanie ridacchiò e si diresse in bagno.
Dopo aver indossato il vestito, Cassie le piastrò i capelli e poi iniziò a truccarla.
"Wow tesoro, sei uno schianto!" Esclamò facendo un giro attorno a lei, "Adesso indossa questi!"
Prese un paio di tacchi neri e glieli porse, "Fidati tesoro, sta sera farai un figurone!"
Ellanie arrossì e prese le scarpe.
Una volta indossate, si voltò verso lo sguardo per ammirare la sua figura.
Era veramente bella.
"Cazzo Cassie, mi hai completamente trasformata!"
La brunetta stava per rispondere ma il suono di un clacson la interruppe.
"Paul e Chris sono arrivati. Forza, andiamo!"
Ellanie sorrise, afferrò la borsetta ed uscì dall'appartamento assieme alla sua amica.
Quando arrivarono alla Mercedes del ragazzo, Ellanie rimase di pietra nel vedere Jacob e Noah seduti nei posti dietro.
"E noi dove dovremo metterci?" Chiese a Paul imbarazzata.
"Mia sorella ti terrà in braccio, qual'è il problema?"
"Oh, se vuoi posso tenerti io!" Chris la guardò malizioso e le fece un occhiolino.
"Sta zitto tu. Forza Ella, entriamo. Ti siederai sulle mie gambe."
Ellanie annuì ed una volta in macchina, si sedette sulle ginocchia della sua amica sotto gli sguardi divertiti di tutti.
"Prevedo una serata particolare."
Una volta arrivati davanti al luogo in cui si sarebbe svolta la festa, Ellanie rimase incantata dalla sua bellezza: Era una villa a quattro piani circondata da un vasto giardino e con una grande piscina sul retro.
"Wow, guardate quanta gente!" Esclamò Noah entusiasta.
"Forza, entriamo."
Paul iniziò a camminare verso la villa seguito da Chris e gli altri due ragazzi.
"Andiamo con loro, prima di perderci in quel castello."
Cassie la prese per un braccio ed insieme entrarono nella villa.
La musica rimbombò nella sua testa così come l'odore di alcol le invase le narici una volta dentro.
Una folla di gente ballava entusiasta a ritmo di musica ed Ellanie si sentì stranamente felice nel vederli sorridere e ballare così spensierati.
"Ragazzi, finalmente siete arrivati!"
Un ragazzo abbracciò i quattro amici e poi posò lo sguardo sulle due amiche, "Cassie, da quanto tempo!"
La ragazza sorrise ed allargò le braccia, "Non mi abbracci?"
Lui sorrise malizioso e la strinse in un abbraccio per poi rivolgersi ad Ellanie, "Tu chi sei, pasticcino?"
Ellanie arrossì alle sue parole, "Ellanie."
Il ragazzo le fece un occhiolino e le accarezzò una spalla, "Piacere di conoscerti, bambolina."
"Fai poco il simpatico con lei, fratello." Chris sorrise beffardo e circondò le spalle di Ellanie con un braccio, "Purtroppo è già di qualcun'altro."
"Non sapevo fosse la tua ragazza, amico." Rise Chaz, "Sfortunatamente non ho ancora il dono di sapere se una pollastrella è single o fidanzata."
Il biondino sorrise malizioso, "Non è la mia ragazza ma, secondo me non conviene provarci."
Ellanie gli diede una gomitata sul fianco e si scanzò da lui, "Non dargli retta, è sempre così protettivo nei miei confronti."
Chaz la guardò dall alto in basso e poi sorrise, "Come non esserlo, bambolina."
Ellanie stava per controbattere ma Cassie la prese per mano trascinandola via.
"Mi irritano quando fanno così. Beviamo qualcosa, che ne dici?"
Lei annuì e con Cassie alla sua sinistra si fece spazio tra la folla.
Era così concentrata nel non cercare di andare a sbattere contro qualcuno, dal non accorgersi che un paio di occhi verdi, un sorriso splendente ed uno sguardo penetrante, la stavano guardando dall'altro lato della stanza.
Jared.
La squadrava dall'alto in basso mentre sorrideva malizioso.
Era veramente bella.
"Oh, hai già adocchiato qualcuna?"
Ryan gli diede una pacca sulla spalla e guardò nella sua stessa direzione, "Sembra carina!"
Jared provò un senso di gelosia alle parole del suo amico.
"La stavo adocchiando io, fratello."Disse con tono freddo guardandolo negli occhi," Puntane un'altra, okay? "Finse un sorriso e si portò il drink alle labbra.
'Ellanie, fin quando non ti avrò io, nessun altro potrà toccarti.'

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora