Capitolo trentotto

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Una calda e forte mano le accarezzò il viso, scansandole una ciocca di capelli dalla fronte. Quella mano poi si posò sul suo ventre iniziando a formare alcuni cerchi sulla sua pelle rosea e delicata.
La mano di Jared.
Aprì lentamente gli occhi e sorrise incastrandosi poi in quelle iridi verdi smeraldo che la guardavano con un velo di dolcezza in esse, "Buongiorno piccola." Sussurrò il ragazzo lasciandole un leggero bacio sulle labbra.
"Buongiorno a te, amore." Lei ricambiò il bacio e istintivamente si coprì i seni con il lenzuolo bianco arrossendo leggermente.
Jared sorrise davanti alla sua timidezza e si voltò verso l'altra parte del letto per poi abbassarsi verso il pavimento e raccogliere l'intimo di entrambi. "Tieni." Disse porgendole il suo reggiseno nero e gli slip del medesimo colore. "Tua madre e Thomas ci staranno di sicuro aspettando per fare colazione." Ipotizzò.
Ellanie sorrise, prese l'intimo tra le mani e si alzò dal letto per poi rivestirsi sotto gli occhi meravigliati di Jared.
Arrossì : Il modo in cui la guardava, la faceva impazzire.
Sembrava come che i suoi occhi le sfiorassero la pelle ogni volta che si posavano su di lei.
Lui fece lo stesso e dopo aver indossato i suoi boxer neri, coprì il suo bellissimo fisico scolpito con una semplice maglia bianca e un paio di pantaloni in tuta grigi che misero in risalto le sue gambe alte e perfette.
Perfette come angolo del suo corpo. Pensò Ellanie ammirando Jared in tutta la sua bellezza.
"Piccola, adoro quando mi guardi così."
Lei arrossì e in fretta e furia indossò una lunga maglia azzurrina che coprì il suo corpo fino a metà cosce. Ignorò completamente la frase di Jared e si grattò la nuca, "Andiamo a fare colazione?" Chiese con un evidente imbarazzo.
Lui ridacchiò, le avvolse un braccio attorno alle spalle e le lasciò un bacio sulla tempia sinistra, "Andiamo."
Quando lasciarono la stanza e scesero le scale, oltrepassarono il salone ed entrarono in cucina dove trovarono il piccolo Thomas e Annah seduti al tavolo circondati da varie pietanze.
"Buongiorno mamma." Ellanie si avvicinò alla donna abbracciandola dalle spalle.
Lei sorrise, "Buongiorno a voi." Salutò Jared con un sorriso che il ragazzo ricambiò all'istante. "Sedetevi - indicò i vassoi posti sul tavolo e sorrise - vi stavamo aspettando per fare colazione tutti insieme."
Ellanie sorrise : Jared non si sbagliava mai.
La ragazza andò a sedersi accanto al suo fratellino che le avvolse entrambe le braccia attorno al collo e le inumidì la guancia destra con un bacio," Ciao sorellona! "" Ciao Jary!" Salutò poi Jared, il quale sedette alla destra di Ellanie e sorrise al bambino," Ciao a te, Thommy. "
La piccola famiglia iniziò a mangiare e tra una risata e l'altra, un cuore in particolare brillava dalla felicità.
Quello di Ellanie.
Vedere sua madre, suo fratello e il suo ragazzo parlare sorridenti tra loro, la rese felice.
In quella stanza calò l'armonia e la forte energia di un caldo affetto.
La ragazza guardò attenta sua madre; nonostante non avesse ancora affrontato quel discorso che le avrebbe aiutate a dimenticare il passato, nell'aria regnava la pace assoluta e la tranquillità.
Una pace assoluta che non ha mai fatto parte di quella casa.
"Mi stavo domandando - sua madre la distrasse dai pensieri - per quanti giorni rimarrete ancora. Spero non per pochi."
Ellanie posò la tazzina del caffè sul tavolo e guardò Jared sbigottita: Neanche lei sapeva per quanto ancora sarebbero restati a New York.
" Quando Ellanie se la sentirà, torneremo a Los Angeles. - Parlò Jared - Mio fratello aspetta solamente la mia chiamata per spedirmi i biglietti di ritorno tramite e-mail." "Diciamo che si occuperà lui del nostro rientro, perciò non ci sono problemi se resteremo qui ancora per un po', giusto?" Guardò Ellanie e le mostrò un leggero sorriso.
Lei ricambiò e annuì, "Giusto."
"Tuo fratello dovrà essere molto gentile e onesto verso i tuoi confronti." Annah lo guardò con occhi sognanti.
Jared sorrise e si passò una mano tra le ciocche scure dei suoi capelli, "Esatto - prese un respiro - Diciamo anche che senza lui, probabilmente non sarei nulla. Jensen è sempre stato il mio punto di forza."
Ellanie gli accarezzò una spalla e sorrise : Sapeva quanto Jensen fosse importante per lui.
"Si vede che vi volete bene - sorrise Annah - il tuo sguardo si è completamente illuminato quando hai parlato di lui."
Jared annuì ma il suo sguardo cambiò all'improvviso.
Jensen gli voleva bene, nonostante lo avesse immischiato nei suoi casini più di un milione di volte.
Suo fratello lo aveva sempre sostenuto, senza mai voltargli le spalle, senza mai lasciarlo solo in mezzo a tutto quel fuoco.
"Ehi, va tutto bene?" La piccola mano di Ellanie si posò sulla sua ed i suoi occhi lo guardarono preoccuparti, "C'è qualcosa che non va?"
Jared scosse la testa e finse un sorriso, "Ho solo bisogno di una doccia." Rispose accarezzandole la testa.
"Fai come fossi a casa tua - Annah indicò le scale - il bagno sai dov'è." Terminò la frase sorridendo.
Il ragazzo sorrise e si alzò dal tavolo, "Allora vado - si chinò all'altezza di Ellanie e le lasciò un bacio sulla fronte - ci vediamo dopo."
Lei sorrise e seguì con lo sguardo il fidanzato che prima di dirigersi verso le scale, salutò il piccolo Thomas con un leggero abbraccio.
Lo sguardo di Ellanie si rattristò: Perché Jared aveva cambiato umore all'improvviso dopo aver nominato Jensen?

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora