Capitolo ventuno

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Jared.
Jared.
Jared.
Lui era sempre nella sua testa.
Un'altra lacrima le rigò il viso mentre portò alle labbra la bottiglia di vodka, bevendone l'ultimo sorso.
Era completamente persa, affogata nel dolore e nell'alcol.
Non le piaceva bere ma, in quel momento, quella bottiglia che aveva tra le mani era diventata la sua migliore amica.
Tutto attorno a lei cominciò a girare. Iniziò a sentire un forte dolore allo stomaco ed un senso di nausea la costrinse ad alzarsi da terra e correre in bagno. Si inchinò all'altezza del water e rigettò tutto l'alcol ingerito da quando era tornata a casa. Le lacrime iniziarono a scorrerle lungo il viso. Una volta finito di rigettare, lasciò scivolare il suo corpo a terra portandosi le ginocchia al petto. Circondata dal suono dei singhiozzi, iniziò a sentirsi sola. Le immagini della sua vecchia e triste vita a New York iniziarono a scorrerle davanti, aumentando di più quella sensazione di infelicità che la stava lentamente uccidendo mentalmente.
Lanciò un forte grido, un grido che racchiudeva tutto il dolore che stava provando in quel momento.
Un grido misto di emozioni: Rabbia, tristezza, delusione. Tutte racchiuse in quell'urlo straziante.
"Ellanie!" Qualcuno si accasciò a terra accanto a lei stringendola tra le sue braccia e una forte mano si posò dietro la sua nuca, "Ellanie ora è tutto okay."
Jensen.
Per un attimo, le passò di mente di alzarsi e cacciarlo via da casa sua ma quell' abbraccio riuscì calmarla. Il suo respiro iniziò a regolarizzarsi così come i suoi battiti e tutto il caos che aveva dentro fino a qualche minuto prima, sembrò svanire nel nulla. Guardò Jensen negli occhi e le arrivò una fitta dritta al cuore quando incontrò quel verde smeraldo , "Come hai fatto a-"
Qualcuno si inchinò accanto a loro e le accarezzò una spalla.
Cassie. La brunetta le mostro le chiavi dell'appartamento e sorrise, "Le porto sempre con me." "Ora fatti abbracciare."
Jensen lasciò il piccolo corpo di Ellanie permettendo alle due amiche di abbracciarsi.
Quegli occhi spenti e pieni di lacrime gli spezzarono il cuore.
Anche lui aveva sofferto per amore.
Si alzò in piedi e guardò entrambe le ragazze, "Cassie, falla cambiare. Andiamo da una parte."
La brunetta capì al volo dove volesse andare il suo ragazzo:
Da Jared.
Lui, in quel momento si trovava in un pub di Los Angeles mentre se ne stava seduto al bancone dei cocktail. Ignaro di cosa stesse passando nella testa di suo fratello.
Finì di bere il terzo drink ignorando il dolore che stava provando in ogni parte del corpo. Sospirò e l'episodio avvenuto qualche ora prima gli tornò in mente.
Fermò la sua auto davanti ad un vecchio edificio mal ridotto.
Prese il coltellino dalla tasca posteriore dei jeans e avanzò verso il portone con una mano chiusa in pugno, "Brown, sono un uomo morto, no?"
Il suono di una risata lo fece voltare e vide una figura alta quanto lui, stava per scagliarsi contro di lei ma cadde a terra con un dolore allucinante sul viso.
Il suo occhio iniziò a sanguinare e Jared strinse i denti dal dolore.
"Sì, sei un uomo morto." Steve lo afferrò per il collo e gli puntò un coltello sul torace, "Mi dispiace ma te la sei cercata."
Jared sorrise, "Anche tu, stronzo." Gli sferrò una gomitata nello stomaco e la situazione si capovolse del tutto.
Ora era lui ad averlo in pugno.
Iniziò a prenderlo al cazzotti sul viso, lasciando che la rabbia prendesse totalmente il controllo su di lui.
Steve reagì all'improvviso, affondò la lama nel suo fianco destro e lo scaraventò a terra.
Jared riuscì ad alzarsi, evitando un pugno in pieno viso e lo afferrò per il collo, "Guardami negli occhi." Ringhiò a denti stretti, "Lurido bastardo." Il suo sguardo era accecato dalla rabbia e poté notare un luccichio di paura negli occhi di Steve. Sorrise compiaciuto, "Non ti ammazzo solo perché nessuno merita di morire, neanche un figlio di puttana come te. Ma, sappi che lo farei molto volentieri."
Steve sorrise avido, "Attento a come parli, White." Cercò di puntargli il coltello alla gola ma Jared lo anticipò, "Forse, dovresti stare molto più attento tu." "Brown, tu non mi conosci così tanto bene come credi." Sussurrò spostando poi il coltellino contro la sua tempia, "Stammi alla larga, hai capito? Non sono stato io a rubarti quella droga del cazzo, ficcatelo bene in testa!"
L'altro sorrise avido, "Ora che ci penso, non ti ho detto di aver fatto visita alla tua cara Ellanie oggi. Trovarti è stato difficile per colpa sua." Ghignò il ragazzo. "Come reagirà quando verrà a sapere che hai alzato le mani su due donne?"
"Giuro che se continuerai a stuzzicarmi ancora e ti avvicinerai di nuovo a lei, allora questa - indicò la lama con lo sguardo - tu e quelle due galline la vedrete molto più vicino di quanto io voglia."
Sferrò una gomitata contro lo stomaco del ragazzo, che cadde a terra dolorante
Jared sorrise compiaciuto nel vederlo in quello stato e prima di andarsene, afferrò Steve per i capelli e lo guardò dritto in faccia e con uno sguardo a dir poco amichevole, gli sorrise, "Sappi che non è finita qui."
Il dolore al fianco lo distrasse dai pensieri facendolo tornare alla realtà.
Serrò la mascella e i suoi occhi vennero coperti da un fascio d'ira. Maledetto Steve.
Qualcuno gli diede una forte pacca sulla spalla e lo abbracciò, "Fratello, che cazzo hai combinato?!"
Ryan.
"E' tutto okay, le ho solo suonate a quel coglione di Steve."
Il suo amico poggiò i gomiti sul bancone, "Tu sei il coglione - lo guardò storto - non mi hai avvisato." Disse per poi ordinare un drink.
"Non ho avvisato nessuno, se tanto vuoi saperlo." Ribatté Jared bevendo un sorso del suo cocktail.
"Lo vedo. Stai sanguinando e hai un taglio su l'occhio sinistro." Controbatté secco Ryan guardandolo dall'alto in basso, "La prossima volta, almeno chiamami, prometto che non mi metterò in mezzo ma almeno, fammi sapere dove ti troverai."
Jared sorrise avido, "Sai benissimo che ci sarà una prossima volta, allora."
Ryan fece spallucce, si riprese il suo cocktail e lo portò alle labbra, "No Jared, me lo immagino perché conosco te e quel gruppetto di stronzi." Rimase in silenzio e poi riprese a parlare, "Ti rendi conto che tutto questo sta accadendo per una ragazza?"
Jared chiuse le mani in pugni, "Non è solamente per lei, lo sai benissimo."
Il suo amico scosse la testa, "Okay va bene ma, invece di perdere tempo a picchiare Steve in ogni angolo della strada, perché non vai da lei?"
Lui serrò i denti, "Non può vedermi così e sinceramente, voglio festeggiare per ciò che ho appena fatto." Il ragazzo si allontanò dal balcone e si diresse in pista con il drink tra le mani. Iniziò a muoversi a ritmo di musica, attirando l'attenzione di varie ragazze su di lui. Si voltò verso Ryan e lo vide parlare con un uomo molto più alto che passò lui una busta contenente della polvere bianca. Stava per andare verso di lui ma qualcuno lo tirò per un braccio costringendolo a voltarsi.
"Ciao White, ti va di divertirci un po'?" Una ragazza dai lunghi capelli biondi iniziò a strusciarsi contro il suo corpo sorridendo maliziosa, "Porta qui anche il tuo amichetto - indicò Ryan con la testa e tornò a sorridere - ci sarà da divertirsi anche per lui." Dietro di lei comparve una ragazza dai capelli castani e gli occhi verdi.
Proprio come Ellanie.
Il suo cuore perse un battito : Lei ora lo odiava.
Sentì qualcuno posare le mani sulle sue spalle: Ryan. "Festeggiamo come i vecchi tempi, che ne dici?" Mostrò lui la bustina e poi guardò le due ragazze, "Posso prendermi la bionda?"
Jared sentì i muscoli irrigidirsi alla richiesta del suo amico.
Non toccava la droga da molto tempo.
Non aveva più sfiorato il corpo di una ragazza da almeno un mese.
Non aveva più fatto entrambe le cose da quando aveva incontrato Ellanie.
Ma lei, ora non c'era
Lei ora lo odiava.
Lei non era più sua.
Il suo respirò divenne sempre più corto ed ogni cellula del suo corpo impazzì. "Dico che dobbiamo festeggiare come i vecchi tempi." Rispose voltandosi con sguardo elettrizzato verso il suo migliore amico.
Lui sorrise "Era ora, fratello."
Jared, mosse un passo verso la ragazza dai capelli castani e la tirò verso di sé. Lei sorrise maliziosa e poggiò le sue labbra carnose contro quelle di Jared e iniziò a provocarlo sfiorando l'intimità di Jared con la sua mano, "Sapevo che avresti scelto me, tesoro."
Lui provò quasi un senso di disgusto. Ellanie non l'avrebbe mai fatto.
Scosse la testa cercando di cacciare Ellanie dai pensieri e prese a baciare il collo della ragazza.
Lei gemette e Jared sentì una forte voglia di portarla in bagno e fare con lei ciò che entrambi volevano in quel momento: Sesso.
Il volto di Ellanie si fece spazio nella sua mente.
Il suo respiro si bloccò: Ellanie doveva sparire dai suoi pensieri.
Lasciò la presa sulla ragazza e si voltò verso Ryan, il quale era intento a limonarsi con la bionda. Lo afferrò per le spalle e lo staccò da lei, "Dammela, adesso!"
Il suo amico grugnì, "Prima fammi finire con lei!"
"Dammela," Ringhiò Jared a denti stretti, "Adesso."
Ryan annuì, sussurrò qualcosa alla bionda che annuì e prese la sua amica per mano.
"Ora inizia il divertimento." Sussurrò Ryan con un ghigno sul viso.

Il cuore batteva a mille nel suo petto. Le sue gambe avanzavano passo dopo passo verso l'entrata del locale dove lì avrebbe rivisto lui, Jared.
Dietro di lei, Jensen e Cassie non smettevano di guardarsi intorno. Loro non le avevano spiegato nulla del perché all'improvviso si erano trovati davanti a quell'entrata, l'aveva capito da sola che il loro obbiettivo era trovare Jared.
Parte di sé non voleva essere lì, ma da tutt'altra parte senza pensare a lui. L'altra invece, voleva vederlo; voleva vedere quegli occhi.
Una volta all'interno del pub, Jensen si diresse immediatamente verso il bancone dei cocktail con la speranza di trovare suo fratello seduto lì, mentre si gustava il solito drink.
Ma lui non c'era.
'Jared, dove cazzo sei?' Pensò iniziando a cercarlo ovunque.
Ellanie lo vide sparire tra la gente e poi si voltò verso Cassie, "So perché siamo qui."
La brunetta la guardò dispiaciuta, "E' stata un'idea di Jens." Rivelò confermando le ipotesi di Ellanie.
Lei sorrise dolcemente, "L'avevo immaginato."
Iniziò a cercarlo anche lei. Aveva provato ovunque: Nei bagni sia maschili che femminili, nelle stanze private del locale e persino sulla terrazza.
Non riusciva a spiegarsi il perché lo stesse facendo ma poi capì, capì il perché: Lo amava. Lo amava ancora.
Una lacrima le cadde lungo la guancia. Era innamorata, per la prima volta e lo era del ragazzo ,probabilmente, sbagliato.
Cacciò via i pensieri e riprese la ricerca, fino a quando, seduto su un divanetto del locale, un ragazzo attirò la sua attenzione.
Jared.
Sorrise involontariamente e quando fece per avvicinarsi a lui, il suo sguardo cadde su una ragazza dai capelli castani che, solo in quel momento, si accorse stava giocando con la cinta dei suoi pantaloni mentre lo spogliava con gli occhi. Ellanie pregò con tutta sé stessa che Jared, molto probabilmente sotto effetto di droghe, non sarebbe caduto in tentazione ma, le sue preghiere non funzionarono. Le sue labbra carnose baciarono il collo della ragazza mentre lasciava che lei continuasse a giocare con la sua intimità attraverso i pantaloni.
Ellanie sentì le sue gambe tremare: Jared non stava pensando minimamente a lei.
Rimase a fissare quella scena immobile, mentre le sembrò che ogni parte del suo corpo avesse smesso di funzionare, compresa la mente, che ormai era completamente vuota.
Lui, sentendosi osservato, si voltò di scatto e solamente in quel momento incontrò lo sguardo freddo e vuoto di due occhi verdi che lo stavano guardando con disgusto.
Il suo cuore perse un battito: Ellanie.
Fece per alzarsi e andare da lei ma l'effetto della droga non glielo permise. Cadde di peso sul divanetto mentre i suoi occhi non smisero di staccarsi da lei e da quello sguardo che mai avrebbe voluto vedere nei suoi confronti.
Uno sguardo pieno d'odio, di rabbia e di delusione.
Perché lui l'aveva appena delusa e lei, lei aveva appena conosciuto la vera natura di Jared.
Aveva appena incontrato il mondo di cui lui faceva parte.
Un mondo basato nel sesso, alcol e droga.
In quel mondo, in quel presente, lei non c'era e non c'entrava nulla. Era solamente un piccolo puntino messo a caso nella vita di Jared e ora, era arrivato il momento che quel puntino, venisse cancellato.

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora