Capitolo tredici.

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Permettimi di conoscerti, Ellanie Smith."
"Permettimi di conoscerti, Jared White."

I loro cuori erano diventati uno solo in quel momento, così come le loro labbra.
Erano rimasti incastrati in quel bacio come per un eternità e nessuno dei due voleva staccarsi dall'altro.
Jared cercò di mandare via la scena del bacio con Ellanie e tornò a prestare attenzione alla strada.
Erano le due di notte ed erano passate cinque ore da quando ha riportato la ragazza a casa.
Ora si ritrovava nella sua macchina mentre sfrecciava veloce tra le strade di Los Angeles per arrivare in tempo da Ryan prima che costui combinasse qualche casino.
Parcheggiò davanti all' entrata di una discoteca e dopo aver bloccato le portiere dell'auto entrò nel locale.
Iniziò a cercare Ryan con lo sguardo camminando in mezzo alla folla.
Sentì qualcuno tirargli il bordo della camicia e quando si voltò, incrociò due occhi marroni che lo stavano spogliando con lo sguardo.
"White, da quanto tempo." La ragazza si avvicinò pericolosamente a lui iniziando a tracciare delle linee sui suoi pettorali scolpiti, "Come mai qui?"
Jared inghiottì la saliva. "Melissa, sto cercando Ryan. Sai dov'è?"
La ragazza dai capelli rossi gli mostrò la linguaccia, "Prima di dirtelo, voglio giocare un po'."
Lui si irrigidì alle parole. "No, non giochiamo sta notte, mi dispiace. Dimmi solamente dov'è Ryan." Disse con tono duro e secco guardando storto la ragazza.
Perché l'aveva respinta in quel modo?
L'aveva fatto per Ellanie?
"Non vuoi giocare? Strano." La ragazza lo scrutò un attimo e poi sorrise maliziosa, "Allora vorrà dire che non ti dirò dove ho visto Ry-"
Jared sentì i suoi muscoli irrigidirsi di nuovo, "Vuoi che ti faccia sputare tutta la cocaina che ti sei fatta per terra?!"
Melissa sorrise avida, "Non sputare nel piatto dove hai mangiato, White." Lo guardò dall' alto in basso per poi andarsene.
Jared provò uno strano senso di disgusto nel vedere cosa stesse indossando la ragazza; top nero corto fin sotto il seno e un paio di short che lasciavano intravedere i suoi glutei perfetti.
Perché all' improvviso quei vestiti non lo attiravano per niente?
Scosse la testa e tornò a cercare Ryan tra le persone.
Quando finalmente lo trovò, sentì le braccia credergli lungo i fianchi.
Ryan se ne stava sdraiato su un divanetto con più di una ragazza attorno a lui.
Era veramente fuori di testa e si vedeva dal modo in cui cercava di tenere gli occhi aperti.
Jared serrò la mascella.
Una volta anche lui era al posto di Ryan.
Perché ora non più? Eppure, lui non era fidanzato.
Nonostante le sue domande si rispondevano da sole, Jared non provava nessuna voglia di baciare nessun'altra ragazza quella sera oltre che Ellanie.
"Ryan, ti riporto a casa."
Afferrò il suo amico per il colletto della maglia e lo mise in piedi, "Sei completamente fuori, riprenditi cazzo!"
Ryan scoppiò a ridere, "Stai fuori strada amico! Quello fuori qui sei tu! Guardati cazzo, non ti porti a letto una tipa da due settimane!"
Jared sentì la rabbia bollirgli nelle vene a quelle parole. "Non provocarmi."
"Perché non è così? Ah giusto, Ellanie ti ha cambiato."
Quelle parole lo infastidirono.
"Ora ti faccio vedere io dov'è nascosto il vero Jared."
Afferrò per i fianchi una delle ragazze che fino a poco prima si stava strisciando contro il petto di Ryan e iniziò a baciarla mentre lei si lasciava palpeggiare ogni parte del corpo.
Sentì il suo amico esultare e come non buasimarlo; quella ragazza era bellissima.
Ma non era Ellanie.
Si bloccò all' improvviso lasciando la presa sulla ragazza che lo guardò confusa, "Qualcosa non va, bellezza?"
Lui serrò la mascella e si voltò verso Ryan, "Per sta sera, la lascio a te. Ho altro a cui pensare."
Uscì dal locale con gli occhi fuori dalle orbite per via della forte rabbia che stava provando in quel momento.
Aveva baciato una ragazza che non era Ellanie e come se non bastasse, le aveva toccato ogni angolo del corpo.
Per il Jared di prima, sarebbe stata una cosa normale. Invece, per il Jared di adesso, sembrava un incubo.
Eppure, lui ed Ellanie non erano fidanzati, perché sentiva di averla tradita?
Si rispose da solo a quella domanda pochi istanti dopo: Lei era innamorata di lui, si leggeva dai suoi occhi.
Si sentiva uno stronzo.
Forse perché era uno stronzo.
Baciando quella ragazza, avrebbe spezzato il cuore di Ellanie.
"Fanculo Ryan!"
Entrò nell'auto e mise in moto allontanandosi a tutto gas dal locale.
Quando arrivò davanti al cancello della sua Villa, scese dalla macchina sbattendo con forza lo sportello.
Una volta entrato in casa, qualcuno lo richiamò dal piano di sopra.
"Fratello, tutto bene?"
Jensen.
"Lasciami stare." Rispose secco.
"Ti ho visto trattare male la tua bella macchinina, vieni qui e parla con il tuo fratellone preferito!"
Sbuffò e salì le scale con passi veloci, "Si può sapere che cazzo vuoi?!" Sbraitò entrando nella stanza di Jensen.
Il biondino che se ne stava affacciato al balcone si voltò verso di lui e gli porse una sigaretta, " Dimmi che cosa ti è successo."
Jared roteò gli occhi al cielo.
"Ti interessa così tanto saperlo?" Domandò avanzando verso di lui.
Jensen annuì, "Hai una brutta cera. Si tratta di Ellanie?"
Lui scosse la testa e si accese la sigaretta, "Ryan."
"Che ha fatto?"
"Sono andato a prenderlo al Conga Room e l'ho trovato sotto effetto di droghe con delle tipe addosso."
Jensen ridacchiò, "Questo sarebbe il problema?"
Jared serrò la mascella e guardò suo fratello negli occhi, "Mi ha istigato a baciare una ragazza."
Il biondino spalancò gli occhi guardandolo sconcertato.
Lui fece spallucce, "Sono uno stronzo e basta. Ho baciato un'altra alle spalle di Ellanie."
Jensen storse la bocca, "In teoria non è un tradimento ma...-"
"Ma l'ho fatto." "Come posso guadarla in faccia dopo una cosa del genere?"
"Fin quando non verrà a conoscenza del bacio, continua a corteggiarla come se niente fosse." Rispose suo frarello buttando fuori il fumo dalla bocca, "Però devi parlare con Ryan, è il tuo migliore amico ma sembra ignorare i tuoi sentimenti per Ellanie."
"Io non provo ancora niente di certo per lei!" Ribatté secco Jared.
"Allora perché sei così turbato solo per aver baciato una ragazza alle spalle di Ellanie?" "Perché sei uscito di casa così tardi solamente per andare da lei?"
Jared non rispose ma si limitò ad aspirare un tiro dalla sigaretta.
Jensen aveva ragione.
Era turbato.
Turbato solamente perché aveva baciato una ragazza.
Turbato perché l'aveva fatto alle spalle di Ellanie.
Colei che quella mattina si era svegliata con il sorriso.
Sentiva ancora le labbra di Jared sulle sue e non riusciva a smettere di sentirsi felice e spensierata.
"Dirò a Jared di baciarti molto più spesso!" Cassie indicò il vassoio con la colazione sulle sue gambe e ridacchiò, "Non mi portano la colazione a letto da decenni."
Ellanie arrossì, "Smettila!" "Ho solamente fatto un gesto 'da sorrlla'."
La brunetta ghignò, "Certo, come no."
Il telefono di Ellanie iniziò a squillare e un numero non salvato nella rubrica apparve sullo schermo.
"Aspetta qui."
La castana uscì dalla stanza e chiuse la porta alle sue spalle.
"Pronto?"
"Ciao Lianne."
Il suo cuore perse un battito.
La vocina dall'altra parte del telefono apparteneva a suo fratello minore Thomas.
Non lo vedeva da un anno e chiudendo i rapporti con sua madre, automaticamente non aveva più sentito il suo amato fratellino.
"Piccolo mio, come stai?" Si sedette sul divano con le gambe tremanti.
"Io sto bene e tu?"
Ellanie sentì gli occhi riempirsi di lacrime e sorrise, "Sto bene, piccolino."
"Stai scrivendo il tuo li-libro?Non vedo l'ora di poterlo leggere!"
Le parole di suo fratello le riempirono il cuore, "Un giorno lo leggerai. Promesso."
"Mi manchi tanto, sorellona." La voce di Thommy parve spezzata da un singhiozzo e una lacrima cadde lungo la guancia destra di sua sorella, "Anche tu bimbo."
"Ora devo andare a fare i compiti. Posso chiamarti dopo?"
Ellanie sorrise, "Certo piccolo."
"Allora ci sentiamo dopo, ciao sorellona!"
Lei non fece in tempo a rispondere che suo fratello aveva già chiuso la chiamata.
Lasciò cadere il telefono per terra e cadde in un pianto isterico. Si portò le ginocchia al petto e le mani tra i capelli iniziando a lasciarsi andare nel dolore che provava in quel momento.
Cassie si sedette accanto a lei e le accarezzò la schiena, "Va tutto bene tesoro, ci sono io."
"Non sentivo la sua voce da così tanto tempo."
"Sono una sorella di merda! Come ho potuto non cercarlo più?! Lui è solo un bambino di quattro anni! Non c'entra niente tra i problemi che ci sono tra me e nostra madre!" Sbraitò Ellanie guardando la sua amica con occhi tristi, "Mi ha chiesto del mio libro nonostante non l'avessi più cercato da quando ho lasciato New York."
Cassie sorrise lievemente, "Thommy è un bambino dolce e intelligente. Ha capito perfettamente che non lo hai abbandonato." "Inoltre, non devi piangere. Almeno fallo per lui."
Ellanie annuì e finse un sorriso, "Però non negare che sono stata una stronza a non cercarlo."
Cassie sospirò, "Tu avresti sopportato di sentire la voce di tua madre?"
Lei scosse la testa.
"Adesso che ci penso - prese una sigaretta dal tavolino basso posto davanti a sé e la portò alle labbra-non mi ha neanche accennato di lei."
"Te l'ho detto: Thommy è intelligente."
Ellanie annuì e iniziò a fumare guardando la pioggia cadere incessantemente sulla finestra.
Proprio in quel momento, il cellulare di Cassie iniziò a squillare e un sorriso comparve sul viso della brunetta, "Jensen mi ha mandato un messaggio in cui c'è scritto che vuole vedermi."
Ellanie le accarezzò una spalla, "Va da lui, non preoccuparti per me."
"Scherzi? Gli dico di venirmi a prendere qui. Non ti lascio sola." Ribatté Cassie digitando qualcosa sul telefono.
Ellanie sorrise e la strinse in un abbraccio, "Sei veramente un tesoro."
"No Ella, sei tu ad essere speciale."
Quando Jensen arrivò, Ellanie sentì una stretta allo stomaco nel vederlo senza suo fratello.
Voleva vedere Jared.
Non disse nulla e salutò il maggiore degli White con la mano, lui ricambiò con un sorriso.
"Ella, noi andiamo. Ti chiamo dopo, okay?" Cassie le accarezzo una spalla e le mostrò in sorriso.
Lei annui e la salutò con un bacio sulla guancia.
Una volta sola, Ellanie si alzò dal divano e si diresse in camera sua. Prese il computer dalla scrivania e lo portò con sé in salone. Sospirò e una volta che accese il suo portatile, un sorriso si fece spazio sul suo viso: Voleva scrivere.
Non lo faceva da un anno, da quando aveva lasciato New York. Nonostante il suo sogno era diventare una scrittrice, tra lei e la scrittrura c'era stato un grande distacco ma ora, doveva ricominciare.

Un rumore proveniente alle sue spalle la fece svegliare di soppiatto.
Ellanie guardò fuori dalla finestra e notò di aver dormito fino a tardo pomeriggio. Scansò leggermente il pc e si stiracchiò sulla sedia; era da tanto tempo che non si addormentava mentre era al pc.
Udì un secondo rumore e si ricordò com'era riuscita a svegliarsi.
C'erano degli strani rumori in casa sua.
Essi provenivano dal' ingresso.
Qualcuno suonò al campanello facendola sobbalzare sul posto.
Lentamente si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta per poi guardare attraverso lo spioncino.
Il suo cuore cominciò a battere veloce nel petto e il suo respirò si bloccò un istante.
Jared.
Ellanie iniziò a sudare freddo.
Non era nelle condizioni adatte per farsi vedere da lui.
Il ragazzo suonò di nuovo al campanello e si passò un mano nei capelli sospirando.
Iniziò a credere che andare da lei non era stata una buona idea e nel momento in cui stava per andarsene, sentì la porta aprirsi dietro le sue spalle e una voce delicata sussurrare il suo nome.
Quando si voltò, il suo sguardo cadde su due occhi verdi che gli bloccarono il respiro.
Un sorriso spontaneo si formò sul suo viso, "Ella." Si avvicinò a lei mentre che i suoi occhi vagavano lungo le sue gambe scoperte.
Lei arrossì e istintivamente portò le mani sul bordo della maglia cercando di coprirsi almeno più di metà cosce.
Jared ridacchiò per il gesto e pensò che la ragazza davanti a sé era tremendamente dolce.
Una ragazza a cui avrebbe spezzato il cuore.
Scosse la testa al pensiero e si morse il labbro inferiore avvicinandosi ancora di più a lei.
"Come mai sei qui?" Chiese Ellanie con imbarazzo.
Lui sorrise e le accarezzò i capelli, "Ieri sera è stato così bello stare con te che stavo morendo dla voglia di farlo di nuovo."
Lei arrossì, "Farlo di nuovo cosa intendi? Andare lì nella foresta?"
Jared scosse la testa, "Stare con te e - portò entrambe le mani sulle sue guance e poggiò la fronte contro la sua - baciarti di nuovo."
Le loro labbra si toccarono facendo impazzire i loro cuori che, come la sera prima, erano diventati un cuore solo.
Il mondo attorno a loro sembrava essere svanito nel nulla. Infondo, forse il loro mondo era quello, il loro mondo era racchiuso in quel bacio.

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora