Capitolo ventisei.

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'Ellanie?'
'Mh?'
'Ti amo.'

Poggiò la testa contro il muro e una lacrima le cadde lungo il suo visto. Seduta su una fredda sedia del corridoio di un ospedale, Ellanie iniziò a rivivere la scena di qualche ora prima.

Ti amo.

Le aveva detto 'Ti amo' prima di cadere a terra privo di sensi davanti ai suoi occhi.

Aveva detto di amarla.

Aveva detto di amare lei.

Una mano si posò sulla sua spalla e due occhi verdi smeraldo la guardarono con un velo di compassione, Jensen. "Tieni, ti farà bene." Si sedette accanto a lui e gli porse un bicchiere con del caffè caldo, "I medici hanno detto che-guardò un attimo la ragazza prima di rivelarle il motivo del crollo di Jared- è stato l'eccessivo uso di droghe a farlo cedere."
Lei strabuzzò gli occhi e iniziò a singhiozzare.
Era tutta colpa sua.
Lei avrebbe dovuto perdonarlo.
Invece no.
Se l'avesse perdonato, lui ora non si sarebbe trovato sdraiato su un letto d'ospedale.
Come se non bastasse, Jared rischiava una denuncia per rissa aggravata in quanto sul posto, oltre che ai soccorsi, intervennero anche gli agenti della polizia e trovarono Steve steso a terra in un mare di sangue.
L'aveva picchiato di nuovo.
Di nuovo per lei.
Un gemito di frustrazione uscì dalle sue labbra e un'istante dopo, una mano iniziò ad accarezzarle la schiena , "Calmati Ella, cerca di riposarti anche tu." Jensen spinse leggermente la testa della ragazza sulla sua spalla e le circondò le spalle con un braccio. Accanto a lui, Cassie dormiva beatamente mentre stringeva le ginocchia al petto. Sorrise dolcemente alla scena e pensò che la sua fidanzata fosse veramente tenera in quella posizione ma stava congelando perciò, la avvicinò lentamente a sé e stando attendo a non svegliarla e a non far scomodare Ellanie, la strinse a sé avvolgendola nel braccio sinistro. Il viso di Cassie finì sulle sue gambe e lui non riuscì a trattenersi un sorriso, era terribilmente dolce.
Qualcuno iniziò a camminare verso di loro, attirando l'attenzione del ragazzo.
Ryan e Chaz, seguiti da Paul, Chris, Noah, Jacob e Will, si fermarono a pochi metri da lui guardandolo con occhi tristi e colpevoli.
"Qualcuno deve spiegarmi come cazzo ha fatto mio fratello a ridursi in quello stato." Disse Jensen a denti stretti guardando poi Ryan negli occhi, "Sono sicuro che tu e, tu- posò lo sguardo su Chaz e sorrise avido - centriate qualcosa."
Il primo abbassò gli occhi verso il pavimento e storse il naso, "Non credevo esagerasse così, okay?" "Volevo solo che pensasse a divertirsi."
Jensen sentì un improvvisa voglia di prendere a pugni Ryan ma non lo fece solamente per evitare di svegliare Ellanie e Cassie.
"Quale cazzo di migliore amico farebbe divertire un 'fratello' procurandogli della cocaina?!"
"L'hai fatto anche tu." Ringhiò Ryan a denti stretti guardandolo negli occhi.
Jensen sorrise avido, "Non l'ho mai costretto o istigato a farlo e, a differenza tua, non gli ho mai fatto il lavaggio del cervello sui suoi sentimenti." Chinò leggermente la nuca verso Ellanie e guardò il ragazzo con disgusto, "Sai perfettamente che questa ragazza avrebbe migliorato la vita di mio fratello ma tu, tu le hai impedito di salvarlo."
"Non ho impedito un cazzo. È stata lei a -"
"Evita di scavarti la fossa da solo e non gettare merda su Ellanie, hai capito?!"
"Chris."
Il biondino si voltò e incontrò gli occhi verdi di Ellanie guardarlo con una leggera tristezza negli occhi, "Calmati."
Il ragazzo lasciò la presa dalle spalle di Ryan e avanzò verso di lei chinandosi alla sua altezza, "Bambolina, va tutto bene? Sei pallida." Le accarezzò una guancia e le lasciò un bacio sulla fronte per poi stringerla a sé.
Lei si lasciò andare in quell abbraccio e iniziò a piangere a dirotto come una bambina.
I suoi singhiozzi toccarono il cuore di tutti i presenti, i quali abbassarono lo sguardo verso il pavimento grigio.
"Guarda che cazzo hai combinato. Sei un idiota." Jacob si staccò dal muro, portò una sigaretta alle labbra e dopo aver lanciato un'occhiata di ribrezzo nei conforti di Ryan uscì dall'ospedale.
Non ne poteva più di sentire Ellanie piangere disperata.
I suoi lamenti erano toccanti.
Le sue lacrime bagnarono completamente la maglia di Chirs, che se ne fregò del tutto e continuò a cullarla tra le sue braccia cercando di farla calmare. Quando riuscì nel intento, iniziò ad accarezzarle la testa e a lasciarle dei leggeri baci sulla fronte aiutandola ad addormentarsi. Una volta accertato che Ellanie si fosse addormentata del tutto, poggiò la testa contro il muro e rivolse uno sguardo a Ryan, il quale non aveva più aperto bocca, "Sei contento di vederla in questo stato? L'ho capito fin da subito che eri contrario alla loro relazione. Ma ora devi dirmi il perché."
Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo verso di lui, "Non volevo perdere Jared."
Una risata avida sfuggì dalle labbra di Jensen, "Quindi gli hai impedito di amare. Cazzo, mio fratello ha un migliore amico egoista e non se n'è mai accorto."
"Non sono egoista - Ryan lo guardò dritto negli occhi - sono realista." "Secondo te Jared si sarebbe veramente innamorato di lei?"
"Cos'ha che non va?" Noah si intromise nella discussione e indicò Ellanie, "Spiegami che cazzo ha lei che non va per il tuo caro amichetto."
Ryan serrò la mascella, "L'avrebbe cambiato e basta."
"Una volta non avresti ragionato così - Chaz parlò per la prima volta e lo guardò in faccia - cazzo, ammetti di aver sbagliato e falla finita con questo teatrino. Ry, tu non volevi accettare l'idea che Jared stava per allontanarsi da te e farsi una vita con ragazza e che tu, al contrario di lui, stavi rimandendo indietro circondato da cocaina e puttane."
Ryan serrò la mascella e abbassò lo sguardo.
Si sentì un cattivo amico e Chaz, Chaz aveva dato conferma del perché.
Qualcuno uscì dalla stanza dov'era ricoverato Jared e disse un nome.
Un solo nome che fece sorridere quasi tutti i presenti.
Ellanie.
Chris la scosse leggermente e quando la ragazza aprì gli occhi, lui sentì il suo cuore spezzarsi nel vederli rossi e gonfi ma, finse un sorriso e le accarezzò una guancia, "Uno dei dottori ti sta chiamando."
Ellanie balzò in piedi ma barcollò un istante prima di riuscire a tenere in equilibrio le sue gambe. Chris la tenne per le braccia e la aiutò a stare dritta mentre camminavano insieme verso il medico.
Lei aveva il cuore in gola mentre i suoi occhi stanchi incontrarono quelli pieni di compassione dell' uomono in camice bianco.
"Lei è la signorina Ellanie?"
La ragazza annuì con il capo, "Sì, sono io."
L'uomo la guardò un istante e poi sorrise leggermente, "Il suo fidanzato non smette di ripetere il suo nome."
Ellanie sbiancò di colpo e il suo cuore si fermò un istante.

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora