Capitolo quattordici.

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Nessuno dei due sembrava voler rompere quel momento così magico e perfetto.
Jared la spinse delicatamente verso l'interno della sua abitazione e senza staccarsi dalle sue labbra, chiuse la porta alle sue spalle. Riportò le mani sulle guance delicate di Ellanie e continuò quel bacio che lo stava facendo sentire vivo.
Lei indietreggiò fino a toccare il divano con la schiena e aprì lentamente gli occhi incontrando due perle color smeraldo che la guardavano come se fossero incantati da lei.
"Perché mi guardi così?" Chiese con voce flebile.
Lui sorrise e le accarezzò una guancia, "Non posso?"
Ellanie fece spallucce e poi sorrise, "Non lo fanno in tanti."
Jared si morse il labbro inferiore, "Meglio così. Solo io posso guardarti." Terminò la frase lasciandole un leggero bacio sulla fronte.
Lei si sentì stranamente felice davanti alla gelosia del ragazzo. Nonostante non sapeva neanche lei cosa ci fosse tra loro, a lei andava bene sentirsi sua.
Jared notò il computer sulla scrivania e lo indicò con la testa, "Stavi studiando?" Domandò incuriosito.
Lei arrossì e si grattò la nuca, "No, stavo scrivendo." Rispose arrossendo leggermente.
Lui sentì il suo cuore sciogliersi davanti alla timidezza della ragazza, "Non devi vergognarti. Cosa stavi scrivendo?" Chiese accarezzandole i capelli.
Non conosceva ancora niente di lei e si sentiva un perfetto idiota per non averle mai chiesto della sua vita privata.
"Un libro." Rispose Ellanie arrossendo ancora di più.
Un enorme sorriso comparve sul viso di Jared a quella risposta, "Non devi imbarazzati." "È una bella cosa, fidati di me." Aggiunse accarezzandole di nuovo una ciocca di capelli castani, "Sono sicuro che diventerai una grande scrittrice." Disse sincero guardandola dolcemente.
Ellanie sentì il suo cuore battere più veloce nel petto.
Nessuno le aveva mai detto nulla del genere.
Neanche sua madre.
Abbassò lo sguardo verso il pavimento e Jared notò il suo viso incupirsi.
"Ho detto qualcosa che non va?" Chiese guardandola preoccupato.
Lei lo guardò di nuovo con quegli occhi pieni di dolcezza e sorrise, "Assolutamente no."
Jared sentì qualcosa spezzarsi davanti a quello sguardo.
La scena del bacio tra lui e quella ragazza nel locale, gli tornò in mente.
Sbatté più volte le palpebre e si portò la mano sul viso cercando di cacciare via l'immagine.
Il suo sguardo cadde su Ellanie, che lo guardava con un leggero rossore sulle guance.
Non sapeva niente su di lei e forse era arrivato il momento di farlo.
"Parlami un po' di te." Disse allungando un braccio verso di lei per poi circondarle il bacino e avvicinandola a sé, "Non adesso però, almeno non qui. Che ne dici?"
Ellanie sorrise, "Dovrei andarmi a cambiare allora."
Lui annuì, "Anche se per me sei bella anche così." Disse indicando la lunga maglia bianca che le lasciava scoperte le sue perfette gambe snelle.
Lei arrossì davanti a quello sguardo e si diresse in camera. Indossò un paio di shorts, una canotta nera e infilò un paio di anfibi neri ai piedi. Poi, si diresse in bagno per sistemarsi i capelli lasciandoli cadere lungo la schiena e di passò un filo di mascara sugli occhi. Guardò fuori dalla finestra e notò che aveva smesso di piovere. Dopo essersi guardata allo specchio, sorrise compiaciuta. Era molto carina.
Tornò in camera, afferrò il giubbino di pelle dall' armadio e lo prese sotto braccio.
Quando uscì dalla stanza, Jared rimase incantato dalla sua bellezza.
Rimase a fissarla per qualche istante e il respiro si era come bloccato davanti a lei.
Ellanie era bellissima.
Anche lui non era da meno: Indossava una maglietta nera attillata che metteva in risalto i suoi muscoli ed un paio di jeans neri che mostravano le sue gambe slanciate e perfette
L'imbarazzo di Ellanie era palpabile e Jared pensò che la ragazza era veramente adorabile mentre arrossiva sempre di più ad ogni suo sguardo.
Sorrise e le prese la mano, "Andiamo."
Una volta lasciato l'appartamento, i due salirono a bordo dell'auto di lui per poi sfrecciare tra le strade di Los Angeles.
Minuti dopo, Jared parcheggiò la sua macchina davanti ad un piccolo bar.
Aiutò Ellanie a scendere e la prese per mano.
Lei sentì i brividi scorrere lungo la schiena al tatto.
Jared la rendeva vulnerabile.
"Entriamo." Disse lui sorridendo.
Presero posto in un tavolo in fondo alla sala e Jared ordinò un drink alcolico per lui e uno analcolico per Ellanie.
Non le aveva neanche chiesto se per lei andasse bene ciò che aveva ordinato ma non gli interessava. Lei non doveva bere.
"Ti piace il posto?" Chiese portandosi il drink alle labbra.
Lei annuì e fece lo stesso, "È molto accogliente." Disse guardandosi attorno.
Lui rimase per un attimo a fissare incantato i lineamenti della ragazza e poi riprese a parlare, "Ora parlami di te."
Ellanie arrossì, "Cosa vuoi sapere esattamente?"
Lui si portò un dito sotto al mento e poi sorrise, "Da quanto scrivi?"
Lei sentì il cuore perdere un battito a quella domanda. Nessuno si era mai interessato così tanto alla sua passione.
"Ho iniziato a quindici anni." Rispose sorseggiando l'analcolico, "Ma non ho ancora il coraggio di pubblicare qualche mia opera."
Jared la guardò negli occhi, "Trovalo. È solamente nascosto qui dentro." Indicò la sua testa e poi sorrise, "Los Angeles ti aiuta in questo?"
Ellanie fece spallucce, "Molto meglio di New York."
"Eri di New-"
"Sì ma, ho deciso di cambiare vita." Lo interruppe Ellanie cercando di non entrare troppo nei dettagli.
Non voleva parlargli di sua madre. Lui aveva una famiglia perfetta alle spalle e pensava l'avrebbe giudicata.
Jared capì che New York era probabilmente un tasto dolente per la ragazza e cambiò discorso, "Cambiandola hai incontrato me."
Ellanie sorrise e stava per aprire bocca ma si limitò ad arrossire violentemente.
Il telefono di Jared prese a squillare, rovinando l'atmosfera.
Lui tirò fuori il telefono dalla tasca dei jeans e roteò gli occhi quando vide chi lo stava chiamando.
Ryan.
Era a cura arrabbiato con lui dopo averlo istigato a baciare una ragazza.
Guardò per qualche istante lo schermo del cellulare e poi rispose. "Pronto?"
"Ehi fratello, ti disturbo?"
Jared lanciò un' occhiata veloce ad Ellanie che lo fissava incuriosita e poi voltò lo sguardo verso la vetrata del locale, "In realtà sì. È successo qualcosa?"
"Mh no, volevo solo parlare con te riguardo a ieri sera" Rispose il suo amico con un tono di voce abbastanza dispiaciuto.
"Passo da te tra qualche ora, fatti trovare sobrio."
Ryan ridacchiò e chiuse la chiamata.
"Scusami, era Ryan." Si scusò lui poggiando il telefono sul tavolo.
Ellanie sorrise, "Tranquillo. Se devi andare, vai non preoccuparti."
Lui scosse la testa, "Voglio stare con te."
Dopo quelle parole, il respiro di Ellanie si bloccò per un istante.
Ancora non realizzava di avere Jared White seduto davanti a lei e sentirsi dire certe cose da lui, la faceva impazzire.
"Non ho ancora saputo tanto di te." Sottolineò Jared all' improvviso, "Però, forse ora tocca a me parlare un po'."
Lei si lasciò sfuggire un sorriso e annuì.
Jared si schiarì la gola, "Deduco che tu sia già a conoscenza di cosa si occupa la mia famiglia."
Ellanie annuì, "Ho parlato molto con tua madre."
Lui sorrise e poi ricordò il perché sua madre tenesse così tanto a lei.
Rose.
Si raddrizzò sul posto e sorrise di nuovo, "E credo tu sappia già quanto io sia stronzo."
Ellanie arrossì violentemente e si portò una mano dietro la nuca, "Uhm, no, cioè-"
Jared ridacchiò, "Non preoccuparti. È colpa mia se ho un' etichetta del genere addosso." Ammise portandosi il drink alle labbra e sorseggiandone un po'.
Ellanie non rispose ma si limitò a guardarlo.
Jared la scrutò per un attimo: Avrebbe mai potuto dirle del suo passato basato sulle droghe?
No.
Lei se ne sarebbe andata.
" Cosa c'è? "Ellanie lo guardò preoccupata notando il suo sguardo assente.
Jared posò il drink sul tavolo e le sorrise," Stavo pensando, nulla di che. "
Lei avrebbe voluto chiedergli cosa gli fosse passato per la mente ma evitò. Sapeva benissimo che si trattava del suo passato a lei ancora nascosto ma, Chris le aveva fatto capire che Jared non era per niente il classico 'principe azzurro' che ogni ragazza desidera incontrare.
"Ora sei tu quella pensierosa." Fece notare Jared accarezzandole i capelli.
"Sono solo stanca." Mentì lei in parte.
Nonostante avesse dormito tutto il pomeriggio, aveva una stanchezza addosso allucinante e il giorno dopo doveva lavorare.
Jared sembrò convincersi e si alzò dal tavolo, "Ti porto a casa. Non vorrei che ti addormentassi qui." Le porse la mano e lei la accettò imbarazzata.
"Non ho così tanto sonno." Disse lei arrossendo.
Lui sorrise, "Ma sei stanca e scommetto che domani devi lavorare. Giusto?"
Ellanie annuì, "Giusto."
Insieme, dopo aver pagato, uscirono dal locale e si diressero verso la macchina.
Jared le aprì lo sportello del passeggero e la aiutò a sedersi. Una volta al volante, mise in moto e sfrecciò veloce verso l'appartamento di Ellanie.
Una volta arrivati, Jared la accompagnò fin davanti alla porta di casa.
"Sono stata molto bene." Disse sincera Ellanie prima di infilare le chiavi nella fessura.
Jared le bloccò la mano con la sua e la fece voltare verso di lui. "Io sto bene solo quando sto con te." Rivelò sincero guardandola negli occhi, "Non so cosa mi stai facendo ma, sembra che tu mi faccia da medicina."
Jared non stava mentendo affatto.
Non toccava più nessun tipo di droghe e non tornava a casa ubriaco con qualche sconosciuta da quando ha conosciuto lei.
All' inizio, Ellanie era solamente un 'obiettivo' e ora si ritrova ad essere indipendente da lei.
Il tocco di una mano piccola e delicata sulla sua guancia, gli scaldò il cuore.
Ellanie lo stava guardando con dolcezza, e sì, Jared in quel momento le aveva fatto tenerezza. Non conosceva ancora il suo passato ma aveva capito che non era rose e fiori.
"Permettimi di essere la tua medicina."
Jared sorrise alle sue parole e le cinse i fianchi con le braccia avvicinandola a sé, "Te lo permetto, piccola."
I loro occhi si incontrarono, perdendosi l'uno nell'altro e il mondo attorno sembrò fermarsi in quel momento. Entrambi non riuscivano a spezzare quella magia. Le loro labbra iniziarono a desiderarsi e fu Jared ad accontentarle. Iniziò un bacio intenso e pieno di passione.
Ellanie, con il cuore che le batteva veloce nel petto ed una sensazione mai provata prima, infilò le mani nei capelli del ragazzo giocherellando con le punte. Lui tolse un braccio dai suoi fianchi e portò la sua mano destra sulla sua guancia accarezzandola con il pollicione.
Quel tocco scatenò una marea di brividi sul corpo di Ellanie e Jared si sentì importante.
Non voleva andare oltre con lei, non ancora.
Spinse leggermente Ellanie contro la porta senza staccarsi dalle sue labbra e aprì lentamente gli occhi incontrando le iridi verdi di lei che lo fissavano.
Ellanie rimase magnetizzata dagli occhi di Jared.
Quegli occhi che hanno dato inizio a tutto.
Sorrise al ricordo di quando l'aveva visto per la prima e Jared lo notò, "Mi piace quando sorridi." Disse sulle sue labbra.
Lei rabbrividì nel sentire il suo caldo respiro sulla sua bocca. Arrossì e diede il via ad un secondo bacio, sempre più intenso e profondo.
Sentì Jared prendere un respiro e un istante dopo, si ritrovò dentro casa sua con la schiena contro la parete. Jared chiuse la porta con il piede senza staccarsi da lei.
Ellanie non aveva paura, sapeva che lui non aveva brutte intenzioni e continuò a lasciarsi andare in quel bacio.
Quel bacio che li teneva divisi dal resto del mondo, che faceva dimenticare loro ogni problema che li affliggeva.
Erano solo loro due, loro due e basta.
Jared afferrò i fianchi della ragazza con entrambe le mani e la prese in braccio. Le gambe di Ellanie erano strette al suo bacino fino a quando non sentì la schiena toccare il morbido tessuto del divano. Jared smise di baciarla e poggiò la fronte contro la sua, "Non so cosa mi fai, ma è bellissimo."
Ellanie arrossì. Anche per lei era lo stesso ma aveva paura. Nessuno si era mai innamorato di lei. Le avevano solo mentito.
Sorrise e iniziò a giocare con i capelli del ragazzo, "Faccio quello che fai tu a me."
Jared sorrise a mezza bocca e le accarezzò i capelli, "Cioè?"
"Impazzire."

Questione di sguardi. [I] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora