Secret love [IN REVISIONE]

Capitolo quattordici.

Quello di fronte a me non era il Jeff che avevo conosciuto in quelle poche ore insieme; Quella era la sua parte “ malata ”, quella pronta ad uccidermi senza scrupoli. Jeff non ce l'aveva fatta; La nostra sfida l'aveva persa lui. Io avevo vinto, e lui perso, ma questo non importava. La mia fine era vicina; Le lacrime scendevano copiose sul mio volto, il mio corpo era invaso da continue scosse che mi facevano tremare più che mai, tenevo le mani strette alla maglietta in una morsa fortissima. Non urlavo, non cercavo di chiedere aiuto. Sarebbe stato tutto inutile; L'unica cosa che mi rimaneva da giocare era solo una.

Presi un respiro profondo.

« E così non ce l'hai fatta. Non me lo aspettavo da te, Jeff. Jeff, il grande killer che perde una sfida. » Il killer si fermò con le sopracciglia corrugate, probabilmente per la rabbia.

« Piccola, cara Annie. Hai ancora il coraggio di parlare? » Si avvicinò ancora di più a me.

« Mio caro Killer, questa ragazza ha coraggio da vendere. E, tra l'altro, era solo per ricordati la tua nuova reputazione. Io ho vinto. » A quelle parole balzò avanti, puntandomi il coltello alla gola.

« Allora vediamo modo per rimediare. Ho ucciso i tuoi genitori, sei sola, non puoi andare da nessuna parte. Unisciti a me, e vedrai quanto sia grande Jeff the killer. Sarai solo la mia servetta. A te la scelta. » Di certo non me lo aspettavo, ma sapevo già la mia risposta.

« Neanche morta lo farei. » Sorrisi beffarda, le lacrime si fermarono, il mio cuore prese a pulsare velocemente. Aspettavo la mia morte, felice.

« Allora, muori. » Jeff stava per affondare il suo coltello nel mio cuore, quando all'improvviso si bloccò. I suoi occhi si spalancarono, iniziò ad ansimare, e il coltello gli cadde dalle mani.

Portò le sue mani al collo, come se non riuscisse a respirare, ed in effetti era così.

D'istinto mi avvicinai a lui, preoccupata.

« Che hai Jeff?! » Lui mi indicò col dito a dir poco furioso.

« T-tu. S-sei un K (kei)»

« K? »