Capitolo dieci

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Guardai mio padre negli occhi, la sua fronte era corrugata e la sua bocca leggermente aperta. Mia madre era nervosa, ogni volta che lo era si torturava le dita delle mani.

Sapevo che avevano frainteso ogni cosa, probabilmente che lui era il mio ragazzo o che era il padre del figlio che poteva essere dentro di me. Pensavano sempre al peggio quando si trattava di ragazzi, non che io ne abbia mai portato qualcuno a casa, ma loro erano davvero paranoici.

Mi stavano fissando, aspettavano una risposta. Schiarii la voce, girandomi leggermente verso Jeff.

« Mamma, papà, lui è Jeff. È un mio amico. » Sottolineai la parola “ amico ”, sapendo cosa stessero pensando in quel momento.

I miei genitori sorrisero a Jeff, facendo un sospiro di solievo, evidentemente sollevati.

« Piacere Jeff! Io sono il padre di Annie. Andrew Nash, ma puoi chiamarmi semplicemente Andry. Come preferisci. » Mio padre parlava con naturalezza, col sorriso stampata sul viso; Quel sorriso che rassicurava tutti.

« Piacere mio.. Andry! » Disse Jeff di rimando, cercò di sorridere ma con scarso risultato. L'unico sorriso che presentava era quello da maniaco pazzoide.

Mia madre, dal canto suo, non so era rilassata poi molto. Lei sosteneva l'opinione di mia nonna, la madre di mio padre, ovvero “ io non credo all'amicizia tra uomo e donna ”. Certo, ognuno aveva la sua opinione, ma a questa affermazione la mia bocca non riusciva a non tacere. Qualche volta anche lanciando insulti.

« Invece io sono Camille Crow, piacere. » Gli fece cenno con il capo, senza spiccicare un sorriso.

Jeff non disse nulla, fece un cenno con la mano e si accostò vicino a me.

Intanto i miei entrarono in casa, poggiando le borse all'ingresso, per poi dirigersi in cucina. Dissi a Jeff di non muoversi da lì, così da poter spiegare ai miei il perché lui fosse qua e perché doveva rimanerci. La scusa che avevo inventato era banale, ma efficace, secondo me. I miei si sarebbero fidati di me sicuramente, non avendogli mai mentito; Neanche quella volta in cui conobbi un ragazzo di cinque anni più grande e mi ci fidanzai. Non avevo mentito sulla sua età, neanche il fatto che lo conobbi su facebook. Ma, preoccupati per me, mi costrinsero a bloccarlo e a non sentirlo più, anche se ci stavo malissimo.

In cucina mia madre era impegnata a prendere tutto l'occorrente per il pranzo, mentre mio padre si era seduto sulla sedia e mi guardava in attesa di una spiegazione.

« Papà, vedi.. Jeff è qui perché ha litigato con i suoi, o per essere precisa, lo hanno cacciato di casa. Mi ha chiesto do ospitarlo per qualche giorno qui. » Dissi tutto d'un fiato, battendo il piede sul pavimento nervosa.

Spalancò leggermente la bocca, ma mi parve tranquillo. Si alzò, per poi mettersi di fronte a me.

« Annie, mi dispiace per quello che è successo al tuo amico, ma non possiamo. » Mi aspettavo una risposta del genere, quindi passai al piano B.

« Papà, ormai gli ho detto di si. E poi.. Sono la sua unica amica. » Abbassai gli occhi con finto fare dispiaciuto, funzionava sempre con lui!

Sospirò, aveva ceduto, di nuovo.

Non poteva dire di no alla sua unica figlia quando faceva così.

« E va bene Annie. Ma lui non dorme con te, sia chiaro. » Sorrisi, annuendo con entusiasmo. Da una parte ero felice, dall'altra spaventata.

La prima parte del piano era conclusa.

Abbracciai mio padre per ringraziarlo, poi tornai da Jeff.

« È fatta! » Lui sorrise e mi mise una mano sulla spalla.

« Brava Annie. »

Mio padre decise di far dormire Jeff in camera mia, mentre io ero costretta a dormire sul divano. Certo, lui bello comodo. Mentre io mi ritroverò un bel mal di schiena, pensai.

Io e Jeff andammo di sopra, così da potergli mostrare la camera.

Lui la osservò con interesse, chiedendomi dei manga sparsi sul mio letto.

« Sono manga, Jeff. E non devi toccarli. » Rise per quello che avevo appena detto, ma lo ignorai.

« E visto che ci siamo, non toccare niente » Continuai.

« Sennò? »

« Ti uccido io » Dissi, ironica naturalmente. Ma la feci apparire come una vera frase.

Si sarebbe prospettata una lunga giornata, dove io fui costretta a pulire la casa da cima a fondo. Mentre Jeff se ne stava sdraiato sul divano a guardare la tv, e i miei in cucina a dirsi cose sdolcinate invece di aiutarmi.

Stronzi.

// Angolino autrice /?/ //

Ed ecco a voi il capitolo dieci /?/

Mi ci sono stra impegnata quindi deve andare bene okay ?????

A parte gli scherzi, spero vi piaccia!

Ho cominciato a scrivere anche un'altra storia, se vi va di leggerla si chiama “ Ho bisogno di te per respirare [ Luke Hemmings ]

Alla prossima /?/

Bye ~

Secret love [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora