Secondo giorno.
Quel giorno la ragazza si svegliò tranquilla; non provava nulla in particolare, e non aveva più paura di rimanere là dentro.
Solo il suo stomaco faceva i capricci e fra non molto sarebbe morta di fame se non le avessero portato qualcosa di sostanzioso.
Si alzò ancora intorpidita dal sonno; anche se voleva ancora dormire i raggi di sole che entravano nella sua camera le indicava che era già giorno e, sperava, che ben presto sarebbe arrivato qualcuno.
Il tempo in quella stanza sembrava non passasse mai; Annie non aveva nulla da fare, e le idee che le giravano per la testa erano pessime.Giocherellò un po' con un piccolo bastoncino di legno trovato lì per terra; La noia si faceva sentire. Si chiese più volte se mai qualcuno avrebbe avuto pietà di lei e l'avrebbe liberata. In quel posto aveva capito solo due cose: la prima; quella casa era piena di assassini. Due; molti di loro la volevano morta.
Il bello di tutto ciò, era che nonostante tutto nessuno l'aveva ancora uccisa.Con il suo bastoncino di legno iniziò a fare cerchi concentrici sulle lenzuola, e ogni tanto si ritrovava a scrivere parole che stava pensando. I suoi pensieri erano rivolti tutti ad un persona; la persona che avrebbe dovuto odiare, ma che invece lei forse, da una parte, amava. Non sapeva cosa provasse per il ragazzo, sapeva che il suo cuore batteva all'impazzata per lui.
E Jeff neanche se ne rendeva conto.Dopo un lasso di tempo che le sembrò infinito, la porta della camera si aprì.
Pochi secondi dopo entrò la stessa persona del giorno prima, di nuovo con un vassoio "pieno" di cibo.
- Piccoletta, ti ho portato la colazione. Vedi di non sporcare le lenzuola.
Annie gli rivolse un piccolo sorriso. Quel ragazzo dai capelli castani era davvero gentile con lei, l'unico ad esserlo.
Prima che se ne andasse la ragazza gli pose una domanda.
- Posso sapere il nome della persona che mi porta da mangiare?
Quell'ultimo rimase un po' sorpreso, ma le sorrise comunque.
- Toby.
- Grazie, Toby.Passarono altre ore dopo che Toby fu uscito dalla stanza; Annie si era messa a girare attorno al letto, senza un motivo logico. Le prese anche la voglia di ballare e cantare, cosa che non fece. Era davvero una campana, la sua voce mentre cantava stordiva tutti, e di certo non era neanche una ballerina provetto.
Però una melodia le risuonava nella testa: quella che le cantava sempre sua nonna.
" You will shine in the sky, my little star you are and you don't ever quench. Use the flash to blind all, and remains free forever. Will save your life and forever will shine"
Adorava quella melodia, la voce della nonna che cantava quella dolce canzone per farla addormentare, e forse, in cuor suo, era davvero una stella per lei.La sera venne presto, tra l'enorme noia e il sonno che le era venuto, Annie iniziò a parlare da sola.
- Ma perché mi trovo qui, io mi chiedo. Voglio compagnia. Mi andrebbe bene anche quel Toby, ma basta con questa noia.Sbuffò in continuazione; passò le ore solo a lamentarsi, quel posto la stava facendo impazzire.
Per fortuna, dopo essersi coricata a letto, si addormentò all'istante.Terzo giorno.
La mora stava dormendo beatamente, col sorriso stampato sul volto mentre, probabilmente, stava facendo un bel sogno.
Sogno che purtroppo fu interrotto da qualcuno che la buttò, letteralmente, giù dal letto; così da svegliare la ragazza.
- Cosa diavolo fai brutto...
- Stai zitta principessa. È ora di uscire da qua, e fare un bel giretto.
Il sorriso che appariva sul volto di Ben non prometteva nulla di buono, pensò Annie.
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Secret love [IN REVISIONE]
Fiksi PenggemarAnnie Wilkinson è una ragazza che ama leggere, le storie su cui passa le ore sono quelle avvolte da piccoli misteri e grandi magie. Perché la fantasia è meravigliosa. Come una bambina, però, non si lascia spaventare troppo da quelli che sono degli a...