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LA STORIA È STATA SCRITTA 5 ANNI FA E AVEVO QUINDICI ANNI NON ERO BRAVA MA NON LA VORREI MODOFICARE PERCIÒ SO CHE NON PIACERÀ A TUTTI AD UN CERTO PUNTO MA LEGGETEVI IL SECONDO LIBRO COSÌ CAPITE TUTTO 🩷 PS NON LASCIATE BAD COMMENTS PIUTTOSTO STOPPATE LA STORIA

Sono passati sei giorni dal mio litigio con i miei genitori.
ultimamente li ho trovati insopportabili e opprimenti e soprattutto molto invadenti.
*FLASHBACK SEI GIORNI FA*
- mamma ma cosa vuoi che faccia oltre a questo?- chiedo nervosamente
- dovresti anche fare altro, non puoi riposarti.- mi rimprovera lei
- non ci posso credere...- dico sconvolta. Per lei non posso riposarmi? Ho 19 anni cavolo!
- tu non hai nulla da fare, non puoi lamentarti.- mi dice mio padre.
- davvero papà? Hai il coraggio di dirmi ciò? Io pulisco casa tutti, e dico tutti, i giorni; lavo i piatti, cucino, rifaccio i letti, prendo e faccio la lavatrice, faccio la spesa e studio anche. Tu arrivi dalla pesca mattutina e dormi fino a sera. La mamma almeno lavora e porta i soldi a casa.- dico urlando. Non mi sono resa conto di aver esagerato e sento il volto bruciare. Mio padre mi ha tirato uno schiaffo in pieno viso. Mi viene da piangere ma mi trattengo. Poggio la mia mano sulla guancia dolorante e sento un rialzamento. Mi ha colpita così forte da farmi restare il segno.
Ne ho davvero abbastanza.
La stessa sera, mentre mi assicuro che tutti dormano, prendo uno zaino con vestiti e cibo. Apro la mia finestra lentamente ed esco fuori. La richiudo silenziosamente per poi prendere il portafogli di mio padre dalla macchina.
successivamente salgo sulla barca di mio padre, è una yacht abbastanza costoso e sembra che tenga più a quello che a me.
lo metto in moto e parto senza una meta precisa.
*FINE FALSHBACK*
fortunatamente la barca non fa rumore.
sembra che nessuno si sia accorto di nulla a casa.
Sto viaggiando da sei giorni e finalmente vedo un'altra nave, molto più piccola della mia.
A bordo ci sono cinque ragazzi e non capisco perché mi stiano guardando. Mi fermo di fianco a loro e vado alla loro altezza.
- hey scusate, vivete qui?- chiedo sorridendo gentilmente
- si, viviamo qui. Tu sei una kooks o un loro parente vero?- chiede un ragazzo biondo in un modo molto antipatico.
- cos'è un "kooks"? - chiedo confusa facendo le virgolette per sottolineare quella strana parola che ha pronunciato. I ragazzi si guardano e poi tornano a guardare me.
- da dove vieni?- chiede una ragazza dalla pelle olivastra e capelli mossi.
- sono sei giorni che viaggio, non voglio dirvi da dove vengo scusate.- dico con un filo di acidità nella mia voce. Non mi pice quando mi chiedono da dove vengo e non mi pice raccontare gli affari miei. Poi cominceranno a chiedermi chi sono i miei e tutte cose sulla mia famiglia.
- Hai bisogno di un tour dell'isola ?- mi chiede sempre il ragazzo biondo. Annuisco.
- metti la barca qui, sali con noi e ti mostriamo il posto.- dice ancora una volta lo stesso ragazzo. Faccio come dice e metto l'ancora a terra e spengo il motore.
Salgo sulla loro barca bianca e mi siedo vicino a una ragazza bionda.
- sono JJ, tu invece?- chiede il biondo
- Grace.- rispondo sorridendo.
- io sono John B, loro sono Sarah, Pope e Kiara.- dice indicandomi ogni ragazzo che nominava. sorrido e tutti ricambiano.
il motore fa uno strano rumore, ma la barca cammina e anche bene.
poco dopo la nave si ferma su un piccolo porto e scendiamo tutti.
- una mano?- chiede JJ porgendomi la sua mano destra. Lo ignoro e scendo da sola lasciandolo in quella posizione per qualche secondo. Quando realizza si rimette a posto.
- allora, come fai a scendere da una nave così, senza aiuto?- chiede JJ.
- non sono una fanciulla in difficoltà, so solo scendere da una ferraglia.- rispondo. Resta leggermente scioccato ma poi sorride.
- ti picciono i ragazzi biondi o mori?- chiede ancora
- non ho preferenze e se preferissi i biondi ti saresti l'ultimo.- rispondo provocando una risata di gruppo.
- Grace tu mi piaci.- mi dice Kiara. Sorrido felice
- mi piaci anche tu, sei davvero simpatica.- gli dico. Mi prende sottobraccio la ragazza. Resto spiazzata per qualche secondo e arriviamo davanti una piccola casetta di legno.
Non è il massimo, ma è piuttosto accogliente.
- benvenuta a casa nostra.- mi dice John B invitandomi ad entrare.
La casa profuma di legno e acqua di mare.
- è carina.- dico giudicando il posto.
- stupenda vorrai dire.- mi corregge JJ. roteò gli occhi al cielo ignorandolo.
- perché non dormi qui stanotte, a quanto ho capito non hai un posto dove dormire.- mi propone John B.
- tecnicamente avrei lo yatch, ma per me si può fare.- dico acetando la loro proposta. Dopotutto mi hanno accolta e non accettare sarebbe scorretto e maleducato.
- puoi stare da me.- mi dice Sarah dal nulla
- perché da te?- chiede Pope
- ho casa grande, sono una kooks e lei si veste come loro, nessuno sospetterà a casa. E poi possiamo conoscerci meglio.- dice facendomi l'occhiolino. Gli sorrido e accetto l'invito della ragazza.

stay - rafe cameron || In revisione||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora