𝐗𝐗𝐗. "Il bianco è decisamente il colore perfetto"

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Felicity

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Felicity

Gli avevo detto tutto; non solo ciò che era successo pochi giorni fa, ma anche di tutti quegli incubi e la lettera che mi aveva mandato mia madre.

O quasi.

Non avevo accennato nulla sulla visione che ho avuto dopo il mio piccolo attacco di panico, e dell'incontro con Thomas Thompson, mio padre.

Sembrava un pò scosso all'inizio, ed anche un pò arrabbiato, ma evidentemente cercò di non darlo a vedere.

Prese qualcosa dalla tasca dei jeans: - L'ho trovata sul tuo letto - disse dandomi la lettera che pensavo di aver portato con me; e subito un senso di nausea mi salì allo stomaco, indipendentemente dal fatto che gli avevo raccontato quasi tutto.

Non avrei voluto che la trovasse, ed ancora peggio che la leggesse.

- L'hai fatta vedere a qualcuno?  - 

- Beh, si, solo al mio gufo - 

Gli diedi una gomitata nello stomaco e cominciai a ridere, anche se ormai ero abituata alle sue "battute piene di sarcasmo".

- Ehi voi due! Invece di fare chissà cosa davanti al camino venite ad apparecchiare!! - esclamò una voce dalla cucina, che individuai essere quella di Ginny.

Ci alzammo e raggiungemmo la sala da pranzo dove Fred e Rose avevano appena iniziato ad apparecchiare e ci unimmo a loro.

- Sono sicuro che questa sera non ci sarà spazio per il dolce - iniziò Fred - dopotutto è la cena di capodanno - venne interrotto da Teddy che a quanto pare si nascondeva dietro la testiera del divano:

𝐚𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐮𝐦, j.s.potterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora