𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈. "Naturalmente, era un fantasma"

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James

Dopo la vittoria della partita, al festino, non avevo che potuto guardare Felicity ballare sul tavolo, inconsapevole che il giorno seguente ci sarebbe stato un test di pozioni, per cui nemmeno io avevo studiato.

Era così bella mentre sorrideva, lei odiava farlo, ma il suo sorriso mi contagiava sempre, e lo stava facendo tutt'ora. 

Un pò mi dispiaceva averle detto quelle cose riguardo i suoi nuovo amici, dopotutto nemmeno li conoscevo: avevo solamente reagito d'impulso in un momento in cui forse mi sentivo... rimpiazzato?

Naturalmente so che lei non mi rimpiazzerebbe mai, è troppo legata a me per riuscirci, come lo sono io per lei.

In questi giorni non abbiamo parlato molto come al solito, credo che fosse ancora un pò offesa per ciò che le ho detto. Ma deve capire che questa cosa fa male anche a me, non solo a lei stessa. Perchè io odio quando siamo arrabbiati tra noi, è così fastidioso.

Mi mancava in un certo senso, o forse mi mancava il fatto di non avere lo stesso rapporto con lei che avevo un anno fa. Perchè da un anno a questa parte sono cambiate molte cose.

Soprattutto i sentimenti che provavo per lei.

E questa cosa mi dava sui nervi.

Me ne stavo su un divanetto con un bicchiere di plastica rossa pieno di alcool in mano, mentre tutti ballavano a ritmo di musica.

Sono stato invitato da molte ragazze (e anche ragazzi) a ballare con loro, ma, detta in tutta onestà; non ne avevo la minima voglia.

Credo proprio che questa sia stata la prima volta da parecchi anni in cui non mi sono chiuso in camera con qualche ragazza.

Decisi di cambiare aria e di uscire dalla sala comune per rilassare le mie orecchie.

Automaticamente le mie gambe mi portarono verso il bagno più vicino, aprì l'acqua del rubinetto e mi sciaquai la faccia.

Peccato che subito dopo che rialzai il mio viso mi presi uno spavento perchè vidi Mirtilla che mi fissava da quei suoi occhiali tondi: mi salutò appena notò che mi ero accorto che mi stava guardando.

Felicity mi ha sempre detto di stare alla larga da Mirtilla in un certo senso... beh, delle volte poteva essere molto invasiva e stressante, ma alla fine non era poi così male come tutti credevano.

Ha vissuto pochissimi anni della sua vita, e tutta per colpa di Tom Riddle, Voldemort. Aveva solo 17 anni, la mia età, di certo non è stato facile abituarsi a non poter più essere come prima, come un normale adolescente.

- Ciao Mirtilla - la salutai anche io con un mezzo sorriso mentre predendevo un pezzo di carta per asciugarmi la faccia umida.

- Oh James, hai combinato qualche guaio? - si portò una ciocca di capelli all'orecchio mentre mi incitava a parlarle con la sua voce stridula.

- Non lo so, forse: sono molto stanco... -

- Non mi dire che è ancora per quella Felicetta!! - era buffo il nome con cui la chiamava, Felcity mi aveva pregato di dirle qualcosa (perchè sicuramente a me avrebbe dato ascolto), ma non le avevo mai detto niente.

- Chi tace acconsente no? - alzò gli occhi al cielo in modo molto buffo. - Mi ricordi molto tuo padre con quella Gianna, ne parlava sempre -

Quasi scoppiai a ridere, non capì da dove si inventasse questi nomi, e nemmeno come mai lo facesse solamente con mia madre e con Felicity. Papà mi aveva raccontato di come, quando lui frequentava Hogwarts, Mirtilla lo assilava quando era nel bagno delle ragazze per preparare la pozione polisucco.

E aveva fatto la stessa cosa con me.

Chissà se era così anche con Albus... nah, impossibile, è così brutto che non farebbe invidia ad una mosca, e poi è cosi... beh... strano ecco.

- Quanto vorrei toccare i tuoi capelli - disse in tono sognante, come se io non la potessi sentire. Allungò una delle sue mani ma non riuscì a fare nulla.

Naturalmente, era un fantasma.

Felicity

- Buongiorno!! Pronta per il test di pozioni? - Roxanne aprì le tende del mio letto a baldacchino, già con la divisa perfettamente in ordine ed un libro di pozioni in mano.

- Eh? - aspetta, aveva detto test di pozioni?

Merda.

In un millesimo di secondo aprì gli occhi, mi alzai dal letto, presi le mie soffici pantofole mentre Roxi mi lanciava la divisa e corsi in bagno chiudendo la porta dietro di me.

- Te ne eri dimenticata vero? - mi chiese la mia migliore amica da dietro la porta.

Non risposi troppo occupata ad allacciarmi la camicia, ma emettei uno strano suono come per dire che aveva ragione.

Perchè cavolo nessumo me lo aveva ricordato?

Uscì dal bagno e mi rimisi sul letto con gli occhi chiusi. Di certo non avrei preso il libro adesso, non sarebbe servito a nulla, io non riesco a memorizzare niente in poco tempo.

- Cosa fai? - mi chiese Roxanne.

- Ho la febbre, non mi sento bene, mi gira la testa e mi fanno male le ossa - presi il cuscino e me lo misi sulla faccia come a dire che non mi sarei alzata da quel letto.

- E va bene, dirò al professore che non ti sentivi molto bene - chiuse il suo baule sistemandosi una ultima volta i capelli ricci allo specchio.

- Sei la mia salvezza -

Si girò verso di me dopo aver aperto la porta - Mi devi un lecca lecca - detto questo chiuse la porta lasciandomi sola tra i miei pensieri ed i miei compiti di cura delle creature magiche.

Che non avrei fatto ovviamente.

...

- Oggi non avevi un compito di pozioni signorina? - Hagrid aprì la porta della sua "capanna" con una teiera di metallo tra le mani.

- Mal di ossa, sai com'è - gli sorrisi innccente, supplicandogli di non dire nulla a Lumacorno, e lui mi fece entrare borbottando qualcosa di incomprensibile.

Entrai dentro il piccolo salotto e mi fermai per qualche secondo quando vidi James seduto su uno delle sedie che mi guardava anche lui stupito.

- Ciao -


Ciao cari lettori!!
Come va? Piaciuto il caoitolo?
Ho "cambiato" la copertina e l'ho messa a colori, mi farebbe piacere sapere quale è la vostra preferita.
Comunque, domenica scorsa non ho pubblicato, lo so; infatti con l'inizio della scuola non credo riuscirò a pubblicare ogni settimana, perciò quando mi verrà voglia ed avrò tempo di scrivere pubblicherò il capitolo.
È solo il 7 novembre e sono entrata già nello spirito natalizio: sono messa così male?
Al prossimo capitolo!
E..

𝐚𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐮𝐦, j.s.potterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora