𝐗𝐋𝐈. "Troppo alcool fa male alla testa"

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...

Pronto a registrare, sicuro che la piccola bambina stesse dormendo, accese la vecchia macchina fotografica: era nervoso, e non sapeva esattamente cosa avrebbe detto, nemmeno se sarebbe riuscito a tenere il filo del discorso e scandire le parole in modo corretto, cercò di non pensarci e il suo dito azionò il video.

Ci furono alcuni secondi di silenzio, dove la macchinetta mise a fuoco meglio l'immagine che si trovava davanti a lui, rivelando un uomo molto magro per la sua età, che sembrava fosse tra i trenta e tra i venticinque. I suoi occhi erano spenti e impauriti, mentre i capelli sporchi erano portati fino alle orecchie e sembravano molto unti.

Fece un bel respiro, cercando dentro di se di rivelare la verità su quello che era successo, guardò dentro l'obbiettivo della macchina e si fece coraggio:

"Di solito non uso questo tipo di aggeggi" disse, accennando un piccolo sorriso "Mi sono dovuto far aiutare dalle istruzioni solamente per trovare il pulsante d'accensione" prese un lungo respiro, sapendo che, prima o dopo, doveva dire ciò per cui sstava registrando. " Ciao Felicity, piccola Felicity, anche se non credo vedrai questo video molto presto; per me sarai sempre più piccola di quello che sei. Spero non vedrai mai questo video, lo spero con tutto il mio cuore, ma non posso impedirlo, ed in un modo o nell'altro, credo proprio che non potrò evitarlo" abbassò lo sguardo per appiattire la piccola piaga che si era formata su i suoi pantaloni, per distrarsi dal pensiero della piccola bambina in pericolo "Fin da quando ti ho avuto non ho fatto altro che cercare di strapparti un sorriso, perchè quello che hai passato da quando sei nata al mondo non è nemmeno la metà di quello che so dovrai affrontare crescendo. Però, è successo ciò che è successo" si asciugò una lacrima pensando alla moglie oramai defunta "E mi sono sfogato su di te: me ne pento, e so che non posso tornare più indietro, ma ogni volta che ti guardo la rivedo nei tuoi occhi, e questa cosa non riesco a sopportarla" ci fu una lunga pausa dove si sentivano dei rumori di padelle in lontananza "Sei identica a  "Mi dispiace Felicity, per ciò che ti sto facendo e per ciò che, per colpa mia, dovrai affrontare" si guardò le mani sudate: non voleva dirlo, ma doveva: "Per questo, da quando non c'è più ti ho trattato in modo orripilante: ti ho cresciuto in un modo sbagliato, ma ho dovuto farlo per non evitare sospetti" si guardò intorno allarmato. "Ho paura di ciò che potrà diventare mio figlio..." "Ho sbagliato a lasciarlo andare e ne sono completamente responsabile. Sono responsabile del tuo dolore Felicity, e mi dispiace molto".


...


Incurante di questo video, la ragazza si trovava nella sua camera distesa sul suo letto e sommersa da centinaia di libri: sbuffò stufa di studiare, e chiuse il libro di trasfiguarzione alzandosi dal letto pimpante e uscendo dalla sua camera.

Scese nella sala comune poco affollata, nonostante fossero solamente le sette, e si sedette su una delle poltrone libere accarezzando il gatto di Roxanne che si trovava sul bracciolo si essa.

Sapeva benissimo per quale motivo non c'era quasi nessuno, ovvero perchè James aveva dato una festa all'ultimo minuto quella mattina.

E ovviamente tutti ci sono andati.

Tutti tranne lei, nonostante le sue amiche le avessero detto di venire mille volte: non era particolarmente dell'umore per una festa, anche se bere qualcosina l'avrebbe aiutata a non pensare più a tutta la fottuta roba che doveva studiare in tre mesi e mezzo.

Non si era resa effettivamente conto di quante cose doveva recuperare, proprio perchè non si era mai preoccupata di prendere un brutto voto, ma qua si parlava del suo futuro, non era di certo una cosa da nulla.

La festa era cominciata subito dopo cena, perciò da poco, ma Felicity sentiva già la mancanza dei suoi compagni che in questo momento si stavano ubriacando fino a vomitare.

Non poteva pensarci però, così ritornò nella sua camera, riprese il libro di trasfigurazione, e continuò a studiare nella sala comune accarezzando qualche volta il gatto di Roxanne.

...

La festa passava minuto dopo minuto, e chiunque, eccetto i più responsabili, erano ubriachi marci.

James Potter non era certo un tipo responsabile, perciò mandò giù l'ennesimo bicchiere di wisky infuocato: lo faceva sentire euforico e molto eccitato, perciò non riusciva a smettere da solo dopo averne bevuto anche solo poco.

Andò a sbattere contro una persona e voltandosi riconoscè sua cugina, così gli tornò in mente ciò che voleva chiedergli prima di essere ubriaco - Rox, Felicity è venuta con te? - la guardò ansiosamente aspettando una risposta:

- É rimasta nei dormitori, ha detto che aveva delle cose da fare - detto questo Roxanne si girò dall'altra parte e continuò a ballare in mezzo allla folla di ragazzi.

James rimase un pò perplesso da questa risposta, non era da Felicity saltare una festa, oltretutto organizzata da lui.

Ci pensò su per qualche minuto, e poi con fatica posò il bicchiere vuoto di wisky su un tavolo ed uscì dalla stanza delle necessità barcollando, consapevole di dover fare alcuni piani di scale prima di arrivare nella sala comune di grifondoro.

...

Felicity

Il quadro della sala comune si aprì facendomi sobbalzare dalla paura per un secondo, ma mi ripresi subito sentendo alcuni mugoli incomprensibili. Mi alzai dalla poltrona di soprassalto spaventando anche il gatto di Roxanne che scese giù dal bracciolo della poltrona.

Erano le otto, la sala comune era deserta, e tutti stavano alla festa, chi mai sarebbe tornato oltretutto ubriaco fradicio senza nessuno?

Ovviamente appena vidi James alzai gli occhi al cielo e cercai di prenderlo sulla spalla poggiandolo sul divano più vicino.

- Beh, potevi bere anche un pò di meno - dissi io sorridendo alla vista di James con gli occhi socchiusi che sorrideva senza alun motivo - Sono solo le otto Godric, avresti continuato così per altre cinque ore? - adesso si stava preoccupando e arrabbiando allo stesso tempo: non la faceva arrabbiare il fatto che avesse bevuto così tanto, ma che avrebbe bevuto altrettanto se non fosse venuto nella sala comune.

Ci furono alcuni minuti di silenzio nel quale la ragazza sistemava i capelli sudati del suo migliore amico come meglio poteva per in qualche modo trattenere la sua rabbia

- Felicity? - James spalancò gli occhi per riprendersi dall'infinito stato di trance. 

- Si? Che c'è? - gli sorrise guardando meglio la sua faccia.

- Io... credo di amarti -

Troppo alcool fa male alla testa...


Ciao cari lettori!
Mi scuso per il ritardo immenso, ma non riuscivo proprio a premere il tasto di pubblicazione se così possiamo dire.
Posso dire con certezza che non pubblicherò fino alla fine delle scuola, perciò rimarrete per un mesetto con la suspance di questo capitolo...
Detto questo ci vediamo presto!
E...




Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2022 ⏰

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𝐚𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐮𝐦, j.s.potterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora