𝐕𝐈𝐈𝐈. "Il fanclub del mio migliore amico mi irrita parecchio"

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Felicity

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Felicity

Erano passate due settimane dal mio incontro con i "malandrini", e quel dannato sogno mi perseguiva ancora, non l'avevo detto ancora a nessuno, le volte in cui avevo delle crisi non andavo più da James per non farlo insospettire, ma stranamente, mi sfogavo liberamente con suo nonno e i suoi amici, pregando che non gli dicessero niente, perchè se lo avessero fatto, non immagino come James avrebbe potuto reagire.

Al contrario degli anni precedenti, lo vedevo nei suoi pensieri, oppure non lo vedevo proprio, impegnato con qualche ochetta. In sintesi stavamo molto meno insieme, e questa cosa cominciava a darmi fastidio, ma riuscivo a non urlargli in faccia quando lo vedevo spiaccicato al muro mentre baciava delle ragazze anche più piccole di lui di diversi anni.

Oggi, 15 Ottobre, ci sarebbero stati i provini per la squadra di quidditch, naturalmente, anche se ero già dentro la squadra, ogni dannato anno dovevo rifare le selezione: una vera scocciatura, dato che io non ero il vice capitano o il capitano mi toccava farli; certe volte mi chiedo come James abbia scelto quel pallone gonfiato (non che lui non lo fosse) di suo cugino Fred, anche se era uno dei miei migliori amici, certe volte mi dava molto fastidio, stuzzicandomi in tutti i modi possibili ed immaginabili. 

Mi misi la mia divisa, presi la mia firebolt, e mi avviai verso il campo. Arrivavo sempre in anticipo per godermi quei pochi minuti di silenzio quasi assoluto, dove il campo era vuoto e l'aria di ottobre si faceva sentire, perchè faceva veramente molto freddo.

𝐚𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐮𝐦, j.s.potterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora