𝐗𝐗𝐗𝐕𝐈. "Discuto con Mirtilla da ubriaca"

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Felicity

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Felicity

La testa mi girava molto, ma era una sensazione molto piacevole, come se fossi stata sotto la maledizione imperius e non me ne fossi accorta.

Invece no.

Era tutto colpa dell'alcool.

Quanto cavolo ne avevano portato nella sala comune?! Di sicuro Minnie non aveva approvato questa cosa, probabilmente avevano messo un "muffilato", in modo che nessuno potesse sentire, come se fosse tutto normale.

Beh, di certo quello era tutto che normale.

Tutti i grifondoro festeggiavano, insieme a qualche tassorosso che nonostante avevamo battuto la scorsa partita tifavano per noi. Vicino al camino (che per precauzione era stato spento), c'era Hugo che si occupava della musica, era sempre stato il DJ della famiglia a dirla tutta, ed aveva dei gusti un poco particolari: e piacevano proprio per questo.

Alcune coppie di ragazzi si strusciavano a vicenda, e salivano sulle scale a chiocciola che portavano ai propri dormitori per divertirsi, squadrati dalle persone sui divanetti che facevano solo conversazione e non avevano intenzione di ballare.

La maggior parte delle persone ballava sul pavimento di pietra scatenandosi al massimo, mentre altre si trovavano al tavolo con tutti i drink per bere un pò ed ubriacarsi.

Poi c'ero io.

Io ballavo sul tavolo, avevo avuto appena il tempo per cambiarmi l'abito e mettermi qualcosa di più presentabile di una divisa di quidditch sporca di fango.

𝐚𝐫𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐮𝐦, j.s.potterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora