IX - Lunedì mattina

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Alessandra era in camera da letto.

La luce provava a filtrare dalle finestre socchiuse.

Era distesa sul letto.

Con le mani dietro la testa.

Nuda.

Completamente nuda.

Nuda come le due figure nell'ombra, in piedi davanti al letto.

Uno era moro, con i capelli corti.

L'altro biondo, con la chioma incolta.

Alti più o meno uguali. Fisico atletico.

Avranno avuto meno di 30 anni.

Le sorridevano.

E lei aveva ricambiato con un sorriso radioso.

I due si erano mossi ed erano saliti sul letto.

Uno da una parte, l'altro dall'altra.

Adesso erano accanto a lei.

Alessandra aveva messo le braccia lungo il corpo.

Immobile.

Il biondo aveva avvicinato le labbra alle sue. Prima un bacio delicato. Poi la lingua di lui era entrata a forza nella bocca di Alessandra. Ed aveva cercato freneticamente quella di lei.

Intanto la bocca del moro succhiava vorace il seno sinistro. Colpi lenti e forti della lingua sulla punta del capezzolo stretto fra i denti.

Attimi interminabili. Poi i due si erano dati il cambio.

Alessandra intanto aveva sollevato le gambe prima distese. E le aveva aperte.

Quasi a chiedere sollievo per la propria eccitazione.

I due adesso erano sul letto. Di fronte a lei. Abbracciati. Si baciavano.

Alessandra notava distintamente la loro eccitazione. Le punte rosse, gonfie, dei loro membri esposte ai raggi di luce che filtravano dalla finestra sembravano brillare, lucide.

Il biondo prima ha succhiata meticolosamente il sesso dell'altro.

Poi si è messo a quattro zampe sul letto. Di fronte a lei.

Il moro adesso era dietro al biondo.

Gli occhi del biondo erano in quelli di Alessandra.

Un attimo. Un colpo secco. Gli occhi del biondo si erano chiusi in un sussulto.

E lei aveva capito che il moro era entrato con tutta la sua eccitazione nel culetto biondo.

Alessandra aveva aperto di più le gambe.

Ed il biondo docile aveva iniziato a leccarla. Prima disegnando con la lingua il contorno delle labbra, poi solleticando il clitoride, prima di schiudere le pieghe e scomparire alla vista.

Sempre più a fondo.

Il moro muoveva il bacino con colpi secchi e cadenzati. Ed ad ogni colpo la lingua dell'altro affondava mentre la bocca spingeva sul clitoride.

Il biondo era eccitato anche lui. Con una mano fra le proprie gambe seguiva il ritmo dell'amico.

Il ritmo cresceva. E la voglia di lei.

Con le mani cercava di alleviare il dolore dei capezzoli ormai dritti.

Guardava quei due.

Compiaciuta.

Appagata.

Ed erano venuti assieme tutti e tre in un unico brivido.

Proprio un attimo prima che la finestra sbattesse per il vento.

E che il sogno finisse.

Aveva aperto gli occhi.

E portando le dita bagnate alle labbra si era accorta che era ormai ora di rivestirsi e di andare a prendere i piccoli a scuola. 

LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora