Il sole all'orizzonte si avvicinava ormai alla linea del mare.
Faceva ancora caldo.
Lucrezia invitò gli ospiti a dirigersi verso la piscina.
In un angolo era stato attrezzato un tavolo per l'aperitivo.
O almeno quello che doveva essere un aperitivo.
Alessandra osservò tutto quel ben di Dio. E pensò a quanto tempo lei, cuoca provetta, avrebbe impiegato a prepararlo. Due? Tre giorni? Lucrezia non le sembrava la dea della cucina ed evidentemente avevano fatto in modo che il personale del catering avesse preparato tutto e fosse sparito senza entrare in contatto con gli ospiti.
Il bere non era da meno. Ed Emanuele dimostrò di avere delle buone doti da barman preparando una serie di cocktail per gli ospiti, che mostrarono di apprezzare.
Alessandra era a suo agio. A parte Melissa, che lei conosceva più che bene, gli altri facevano di tutto per metterli a loro agio. Stava benissimo. Si sentiva come ci si sente ad una festa di amici che si conoscono da una vita. Ed anche Davide si sentiva fra amici. Aveva un calice di bollicine in mano e chiacchierava amabilmente con Emanuele e Lucrezia.
Lorenzo faceva gli onori di casa. Le aveva fatto visitare il giardino e parte della casa.
Se Emanuele era un attore di una fiction, quella villa era la villa delle fiction.
Non quelle fiction sfigate. Quelle che avevano come protagonisti la gente bella. E ricca.
Le sembrava di vivere in un sogno.
E non voleva svegliarsi.
Melissa intanto si dedicava al tavolo degli aperitivi.
L'aveva sempre invidiata, quella stronza. Il buon Dio, fra le poche doti che aveva dato a Melissa, aveva incluso quella di poter mangiare come un bufalo senza che nulla cambiasse nel suo aspetto. Alessandra invece sentiva già mezzo etto in più solamente a passare davanti alla vetrina di una pasticceria.
Il sole ormai per metà era immerso nel mare. La vista toglieva il fiato.
La voce di Lucrezia. Squillante.
"Signori! Scusatemi, un attimo di attenzione, grazie!
Vedo che avete gustato, e spero apprezzato, l'aperitivo che abbiamo preparato per voi. E sono molto contenta di ciò, anche se non è il frutto delle mie manine. Però la serata è ancora lunga e l'aria è ancora calda. E soprattutto è calda l'acqua della piscina. Ho pensato che potremmo continuare le nostre piacevoli chiacchiere godendo assieme del tepore della luce del tramonto mentre facciamo un bagno in piscina.
Non fatevi problemi con i drink, potere continuare a bere stando in piscina.
E mi scuso per l'improvvisata.
È una mia idea, mi è venuta adesso, e ho voluto proporvela.
Non vi ho avvisato prima e credo non siate dotati di abbigliamento adeguato.
Ma credo di poter dire che siamo ormai fra amici, e mi riferisco in particolare ai nostri giovani ospiti.
Anzi ringrazio Melissa ed Emanuele di averci proposto di invitarvi.
Avevano ragione, siete due persone deliziose!
Dicevo quindi della piscina. Credo non sarà un problema.
Vi mostro io come fare.
Seguitemi!".
Lucrezia sciolse i lacci di pelle rossa che fermavano i sandali. Li tolse e li appoggiò accanto alla porta di ingresso della casa. Si incamminò lentamente sul corto trampolino della piscina. Aprì l'unico bottone che il suo abito bianco aveva dietro al collo. E rimase immobile. Con le braccia distese lungo il corpo. L'abito lentamente scivolò ai suoi piedi. Rimase così davanti agli occhi di tutti.
Alessandra ebbe la conferma di quello aveva pensato quando l'aveva vista.
Non indossava alcun reggiseno.
E neppure le mutandine.
E tutti a quel punto notarono il pendente che rifletteva i raggi del sole.
Alessandra aveva pensato che la catenina che lo sosteneva cingesse la vita di Lucrezia. Nessuna traccia di ciò. Un breve tratto dorato si perdeva fra le gambe di Lucrezia.
Fece una piroetta e con un salto aggraziato si tuffò nella piscina. Dopo qualche attimo riapparve, sorridente, invitando gli altri a seguirla.
Lorenzo evidentemente sapeva delle intenzioni di Lucrezia.
Mentre gli occhi di tutti erano incollati sulla performance della compagna si era liberato degli abiti.
Adesso incedeva lentamente sul trampolino.
Nudo.
Con perfetto stile si tuffò anche lui nell'acqua della piscina.
I due invitarono gli altri a seguirli.
Melissa non fece nulla per nascondere che non sapeva del bagno in piscina. I sandali erano già andati, per l'abito e le mutandine aveva impiegato non più di dieci secondi.
E dopo, nuda, pretendeva di aiutare Emanuele a denudarsi.
Cosa che lui sapeva fare benissimo.
Si avviarono assieme sul trampolino e si tuffarono mano nella mano.
Alessandra e Davide erano rimasti soli a bordo piscina.
Si guardavano con sguardi fra l'interrogativo e l'imbarazzato.
Poi Davide risolse la questione.
Con un gesto elegante le fece fare una mezza piroetta. E abbassò la zip che chiudeva dietro l'abito.
E fece lo stesso con il resto dell'abbigliamento di Alessandra.
Un'altra mezza piroetta e lei, nuda, adesso era di fronte a lui.
Alessandra aprì prima i bottoni della camicia, poi la cintura, ed i pantaloni. abbassò i boxer attillati e li appoggiò sulla sedia dove erano già gli altri abiti.
Accuratamente ripiegati.
Lui la prese per mano e si tuffarono assieme dal trampolino, non con un grande stile, ma sicuramente meglio di quanto avevano fatto prima gli altri due.
Il sole era ormai un pallido ricordo all'orizzonte.
La zona della piscina era illuminata da luci basse, nascoste nella vegetazione che la circondava.
L'imbarazzo del momento sembrava ormai passato. Davide continuava a sorseggiare il suo drink, immerso fino al petto nell'acqua, chiacchierando con gli altri. Senza mostrare alcun apparente disagio.
Alessandra faceva lo stesso. Anche se, a differenza di lui, bruciava dalla voglia di capire cosa sarebbe successo ancora e dal timore della reazione di Davide.
E poi lei invidiava un po' gli uomini, la cui eventuale eccitazione era nascosta ben sotto il pelo dell'acqua. Lei invece sentiva il seno in tensione, i capezzoli dritti, duri. Esposti alla brezza della sera ed agli occhi di tutti.
Lucrezia le si avvicinò alle spalle. Con due bicchieri in mano. Le sorrise in silenzio e gliene porse uno. Brindarono con un gesto veloce e ne bevvero un sorso.
Poi Lucrezia abbassò lo sguardo sul petto di lei.
E con un gesto leggero sfiorò un capezzolo di Alessandra con il vetro ghiacciato del bicchiere.
Senza che gli altri notassero nulla.
Poi avvicinò la bocca all'orecchio di Alessandra e le sussurrò.
"Credo sia il momento di prendersi cura di questi due cosini, cara. Mi segui per favore?".
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Lei
Short StoryAlessandra è una donna come tante. I tempi delle giornate scandite dai figli, dalle faccende casalinghe, da Davide, il suo uomo. Ma dentro di lei c'è altro. Il desiderio di riappropriarsi dei propri desideri, delle fantasie, delle voglie. In breve...