STILES, SEI UN IDIOTA

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La campanella dell'ultima ora suonò. Mi alzai dalla postazione di lettura, infilai tutto in fretta nella borsa di stoffa e corsi all'armadietto per prendere i libri e gli oggetti di cui avevo bisogno. Poi mi diressi verso l'uscita della scuola, in attesa della Jeep azzurra che quel giorno mi avrebbe portata a casa di Scott.

Appena arrivati a casa sua, Scott iniziò ad apparecchiare la tavola con la precisione di un perfetto padrone di casa, mentre io e Stiles lo osservavamo, ridendo e scambiando qualche battuta.

Mangiammo e scherzammo con leggerezza, finché Scott non interruppe il nostro divertimento, parlando di quello che avevano scoperto all'obitorio quella mattina. Pensai che fosse stata una buona idea restarmene a scuola a leggere; gli ospedali non sono decisamente il mio posto preferito.

«Sono abbastanza sicuro che Derek abbia ucciso quella ragazza nel bosco» disse Scott, guardandoci con aria seria.

"Derek? Chi è?" chiesi, esprimendo il mio pensiero ad alta voce.

«Un tizio... o meglio, un licantropo molto spaventoso. L'abbiamo incontrato nel bosco l'altra volta» mi rispose Stiles, mentre mandava giù un altro boccone di pasta.

«Quindi sei sicuro che il cadavere che avete visto all'obitorio sia lo stesso dell'altra notte?» continuai, cercando di capire di più su questa storia. Sembrava tutto surreale e incompleto, come un puzzle a cui manca un pezzo.

«Sì, l'odore era lo stesso» confermò Scott, riportandomi alla realtà.

Dopo aver finito di mangiare, i piatti aspettavano solo di essere lavati. Mentre Scott e Stiles erano ancora alle prese con una mela che tentavano di sbucciare senza tagliarsi, presi le stoviglie sporche e iniziai a lavarle. Quando tornai, la mela era ancora intatta.

«Ma come fai a essere un lupo mannaro e non riuscire a tagliare una mela?» chiesi, cercando di trattenere una risata.

«Sai com'è andata l'ultima volta... mi sono tagliato un dito» rispose Scott, continuando a fissare la mela con aria concentrata.

Sbuffai e, ridendo, gli tolsi di mano mela e coltello per sbucciargliela io.

«Come farei senza di te?» ammise Scott con un sorriso grato.

«Semplice, non mangeresti mele» rispose Stiles, facendoci ridere entrambi.

Poi mi sedetti sul divano, scavalcando lo schienale (una pessima idea, dato che subito dopo i polsi iniziarono a bruciarmi). Cercai di alleviare il fastidio massaggiandoli. Sentii qualcuno sedersi accanto a me e poi continuare il massaggio che avevo iniziato.

«Ti fanno tanto male?» chiese Stiles.

«No, bruciano solo un po'» mentii, accennando un sorriso per ringraziarlo.

«Allora possiamo guardare o Star Wars o Harry Potter. Decidete voi» disse Scott, interrompendo quel momento.

«Harry Potter!» dissi io.

«Star Wars!» disse Stiles, contemporaneamente.

«Dai, per favore!» lo implorai, sfoderando il mio miglior sguardo supplichevole.

«Ok, va bene... ma la prossima volta guardiamo Star Wars!» cedette lui, sorridendo.

Annuii entusiasta, presi il DVD di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, il mio film preferito, e feci partire il film. Dopo aver preparato i popcorn, li condisi con caramello e mi sedetti tra i miei amici, pronta a godermi quel pomeriggio libero.

Una volta finito il film, presi la ciotola vuota e la portai a lavare. Poi tornai sul divano, voltandomi verso Scott.

«So che ti sei fatto perdonare da Allison» dissi con un sorriso ammiccante.

Scott abbassò lo sguardo timidamente. «Sì... le ho proposto un altro appuntamento e lei ha accettato.»

Iniziai ad applaudire entusiasta, come una bambina che ha appena vinto a nascondino.

«E tu?» mi chiese Stiles, fissandomi con aria curiosa.

Lo guardai confusa, chiedendomi cosa intendesse.

«Intendo, con David. Quest'estate hai passato più tempo con lui che con noi» continuò, con una leggera smorfia.

Scoppiai a ridere. «Stiles, David è mio cugino! Viene dall'Australia e non lo vedevo da tre anni.»

Appena pronunciai quelle parole, vidi il viso di Stiles diventare scarlatto, mentre Scott scoppiava in una risata che non riusciva a fermare.

Più tardi, seduti alla penisola della cucina, eravamo intenti a studiare geometria, la mia nemesi assoluta. A un certo punto sentii un tonfo. Mi girai e vidi Stiles che si era appena sbattuto la testa sul libro.

«Ahi, non pensavo di picchiarla così forte» disse con una smorfia, massaggiandosi la fronte.

Scott scoppiò a ridere. «Questa è la prova che la scuola uccide. Direi che meritiamo una pausa.»

Senza esitare, chiusi il libro, seguita subito dopo da Scott.

«Pensavo a Lydia» disse Stiles, provocando un sonoro sbuffo da parte mia e di Scott.

«Sì, che novità» risposi con voce seccata. Scusate, sono un po' gelosa e non riesco a nasconderlo.

«Dicevo... devo capire se le interesso» continuò Stiles, fermandosi di fronte a me, eccitato. «Julia, potresti scoprire se piaccio a Lydia? Ora siete amiche, magari potresti–»

«Beh, pensavi male» lo interruppi bruscamente. «Non sono quel tipo di amica che va in giro a indagare se una ragazza ha una cotta per il suo migliore amico. Scordatelo.»

Mi alzai e andai a sedermi sui gradini della scala, dove le prime lacrime iniziarono a bagnarmi il viso. In quel momento, capii che avevo reagito così perché mi piaceva Stiles. Mi faceva male sapere che voleva "usarmi" per Lydia.

Pov Stiles

Seguii Julia con lo sguardo finché non uscì dalla stanza, poi rimasi a fissare il vuoto.

«Ma che ti è preso?!» sbottò Scott, fissandomi con occhi furiosi.

Scrollai le spalle, cercando di trovare qualcosa da dire. «Dovevo essere sicuro di una cosa.»

«Dovevi capire se così l'avresti ferita? Beh, ci sei riuscito» rispose Scott sarcastico, cosa insolita per lui.

«No! Lydia non mi fa più lo stesso effetto di prima... c'è un'altra ragazza. Dovevo solo capire se avevo una possibilità con Lydia» confessai, abbassando lo sguardo.

«Ti piace Julia, vero?» chiese Scott, abbassando il tono e sorridendo lievemente. Annuì, ormai troppo imbarazzato.

«Diglielo, Stiles. Non penso che ti rifiuterà.»

«Uno come me non può stare con una come lei» mormorai, dando voce ai miei pensieri.

Scott scosse la testa. «Sei proprio un idiota.»

Poi si alzò e andò da Julia.

Pov Julia

Dopo cinque minuti, Scott si sedette accanto a me sulle scale. Appoggiai la testa sulla sua spalla e ricominciai a piangere. Sentendomi singhiozzare, mi strinse in un abbraccio.

«Ti piace Stiles, vero?» mi chiese dolcemente.

Alzai lo sguardo, sorpresa dalla sua domanda. Lui mi fissava, aspettando una risposta. Annuì, senza dire nulla.

«Allora diglielo» mi disse, come se fosse la cosa più semplice al mondo.

«Non posso... a lui piacciono le ragazze come Lydia, non come me» sussurrai, soffocando i singhiozzi.

Scott non rispose, limitandosi a stringermi più forte.

Them and me | Stiles Stilinski [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora