ANCORA

663 18 3
                                    

Quella mattina mi svegliai, era una mattina di autunno, ormai il caldo della California era finito, il sole mi faceva sempre compagnia nel corso delle giornate, ma era quasi inesistente, la sua luce era sempre dorata, ma non scaldava più come sapeva fare.
Mi affrettai a prepararmi e scendere di sotto, i miei genitori come ogni mattina non c'erano, mi ero abituata a vederli solo la sera, il weekend e basta, gli attacchi dell'alpha impegnavano molto mia mamma all'ospedale mentre mio padre lavorava ai mille casi in risolti di Beacon Hills.

Ero comodamente seduta e stavo leggendo attraverso il mio computer le news del leone di montagna, sapete quello che ieri Argent ha ucciso, ma ho come la netta sensazione che gli omicidi non finiranno. Sentì suonare un clacson, sapevo benissimo a chi appartenesse: era Stiles, così spensi il mio portatile, presi la borsa e mi affrettai ad uscire di casa.

Lo salutai come sempre con un bacio sulla guancia e dopo questa azione lui partì.
<<allora novità?>> chiesi io estremamente curiosa. La sera prima Stiles mi aveva riferito che Scott aveva avuto una chiacchierata non tanto amichevole con Derek, in poche parole ha finto di volerlo uccidere, gli ha fatto perdere la spesa e gli ha pure rotto il telefono, tutto questo per evitare che lui sentisse Allison.
<<lo sai già, nulla di nuovo; Derek non vuole che Scott incontri Allison>> mi rispose mentre faceva manovra per uscire dal vialetto di casa mia <<sì, ma perché tutto ciò?>> domandai io estremamente confusa, mentre sbuffai e mi lasciai cadere meglio sul sedile della jeep del mio migliore amico, già stufa di tutta questa situazione.
<<secondo Derek, la tua migliore amica rende Scott debole, talmente debole che non riesce neanche a trasformarsi in lupo quando serve, quindi non si saprebbe difendere e questo Derek non lo vuole>> mi spiegò, continuando a spostare lo sguardo dalla strada a me.
<<Julia, mettiti la cintura>> mi ordinò dopo che ha notato che non la stavo indossando ed ero comodamente spaparanzata sul sedile <<ma casa mia dalla scuola dista letteralmente pochi minuti>> mi lamentai, non avendo voglia di dovermi sedere, secondo me, scomodamente, nonostante in una macchina ci si dovesse mettersi come mi stava richiedono continuamente Stiles
<<non mi importa. La sicurezza prima di tutto>> così sbuffai e cercando di fare il più possibile rumore così da fargli capire che ero tutto tranne che d'accordo, mi misi la cintura, ricevendo una sorriso da parte sua, che risposi con una linguaccia                           

Appena entrammo a scuola vidi uno Scott spaesato, era molto simile a me che cerco di scappare dalle mie mille responsabilità. Stiles blocca il nostro migliore amico appoggiando solidamente le sue mani sulle sue spalle, per poi girarlo nella nostra direzione, e appena ci vide tirò un sospiro di sollievo.
<<non pensavo che lo avrei mai detto, ma meno male che esistete>> esclamò per poi abbracciarci frettolosamente, così mi abbassai un po' e scivolai fuori dalle sue braccia, poi lo staccai da Stiles che rimase immobile nella sua posizione picchiettando di tanto in tanto una mano sulla sua schiena, gesto che in questo momento trovava molto utile per confortarlo, anche se era tutto l'opposto.
<<che succede?>> gli domanda subito Stiles non appena liberato dalla stretta del suo migliore amico <<non posso incontra né Allison, né Jackson e neppure Lydia, ma oggi sembra che tutti abbiano voglia di parlare con me; è frustante>> si lamentò continuando a girare la testa a destra e a sinistra per assicurarsi che uno di loro tre non si avvicinasse, nonostante sia un lupo con i sensi amplificati e sarebbe difficile non sentirli
<<frena, rilassati e respira>> gli consigliai mettendogli una mano sul petto, più precisamente all'altezza del cuore per accertarmi che il battito non sia troppo veloce, poi fece come consigliato
<<ora spiegati meglio: cosa c'entrano Jackson e Lydia con tutto questo?>> gli chiesi e lui sbuffando iniziò a spiegare
<<Jackson è abbastanza sicuro dell'esistenza dei lupi mannari, poi da quando lo ha visto alla videoteca ne ha praticamente la conferma. Ah volete la ciliegina sulla torta? Vuole diventare un lupo, si esatto un lupo mannaro. Io mi uccido>> parlò talmente velocemente che pensai di essermi immaginata almeno i tre quarti delle parole, poi finito il suo monologo prese un grande respiro e ci guardò intensamente negli occhi, aspettando che uno dei due inventi un piano.
<<non mi guardare così, non ti aspettare che riesca ad inventare un piano con tutta questa pressione addosso, non sono mica Einstein>> si giustificò Stiles alzando le mani in segno di resa, così poi entrambi si voltarono verso di me aspettandosi una mia risposta
<<cosa? Oh no, non guardatemi. Sono sotto pressione anche io sapete?>> domandai più specificatamente alla mia cotta dato che era stato lui a levarsi da questa situazione con una scusa banale
<<eh va bene, volete un piano? Tu continua a ignorare tutti quelli che devi ignorare, soprattuto Allison - iniziai indicando Scott - mentre tu cerca una soluzione per vedere se la teoria di Derek su Allison e su Scott sia vera - continuai questa volta indicando Stiles - ed ora noi andiamo dritti in aula fingendo che non sia successo nulla, come facciamo sempre da un mese e mezzo>> finì il discorso indicando me ed i miei migliori amici, li vidi annuire, ma senza muovere un muscolo, così alzai gli occhi al cielo, li afferrai per i polsi e li trascinai con me a lezione.

Them and me | Stiles Stilinski [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora