𝑢𝑛 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑎

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Il volo era durato otto ore e mezzo.
Ero arrivata da una settimana.
Avevo preso in affitto un appartamento e passavo le mie giornate senza fare niente.
Ansi guardavo la televisione.
Ieri sera ho visto un film d'amore.
Cosa più unica che rara.
Parlava di una ragazza che era destinata a sposare un altro uomo, non quello che amava.
Per quanto lei abbia lottato per stare con Tom ( il nome del ragazzo di cui la protagonista era innamorata) dovette sposare lo stesso l'altro.
Così si condanno ad una vita infelice.
Nonostante cercai di superare la cosa non c'è la facevo.
La sera non mi addormentavo.
Mi mancava la presenza di qualcuno accanto a me.
Non sapevo neanche cosa fare in Italia.
I soldi li avevo, abbastanza per vivere due anni o più senza lavorare.
Non sapevo come riempire le mie giornate.
Allo stesso tempo non volevo vivere la mia vita rimpiangendo qualcuno che ormai non è più con me.
Insomma, sono sempre stata da sola, starci ancora non cambierà nulla in me.
Ma a questi pensieri non ci credevo neanche io.
Decisi di allenarmi.
Nei mie occhi si vedeva solo il desiderio di vendetta.
Volevo vendetta.
Volevo vedere il corpo di Smith e di quelli come lui bruciare.
Volevo vederli pregare in ginocchio pietà.
Mi allenai con i pesi.
Mi allenai a sparare.
Cercai in tutti i modi di scaricare la rabbia che avevo dentro.
Avevo sete di vendetta.
Ed ero insaziabile.
Passarono diverse settimane e la situazione rimaneva la stessa.
Uscivo, prendevo le sigarette e tornavo.
L'importante era fumare solo sigarette.
Infatti quando avevo diciott'anni avevo preso il vizio della droga.
Se ci ripenso ora mi viene da vomitare.
Una sera, esattamente tre giorni fa, andai in un bar per prendere una birra.
Un ragazzo mi si avvicinò e non so per quale motivo la baciai.
Ma non era come Scott anzi non era Scott, così decisi di staccarmi dalle sue labbra ma lui non voleva.
Così l'ho dovuto lasciare con il naso sanguinante nel bagno del bar.
Almeno una cosa divertente.
Oggi è il 20 luglio.
È il mio compleanno!
Come lo passerò? Guardando il soffitto visto che neanche andare al bar mi sembrava una buona idea.
Ad una certa mi arrivò un messaggio.
Strano.
Pochi avevano il mio numero.
Lo presi e cercai di leggere il mittente.
Quasi svennii.
Era Scott.
Sapeva che con il mio lavoro i messaggi di inviano solo in caso di necessità.
Quindi è nei guai.
Lo lessi.
" Sam, ho fatto un casino. Vieni qui ora. Mi trovo sulla Octava Avenida."
COSA FACCIO ORA?
Stavolta non lo pensai, lo gridai.
Lo gridai a pieni polmoni.
D'istinto uscii.
Il mio appartamento era vicino all'aeroporto.
Dovevo andare.
Cosa altro potevo fare?
Rimanere tutta la vita qui e magari lavorare in un bar.
Cercare di cancellare il periodo più bello della mia vita?
No.
Io me lo riprenderò.
Salii su il primo aereo libero per New York.
Forse morirò questa volta.
Bene, almeno non lo farò da vigliacca.
Fu un volo sfiancante.
Ma quando arrivai avevo l'adrenalina troppo alta per sentirmi stanca.
Presi un taxi e arrivai alla via che diceva il messaggio.
Strano.
C'era solo un casolare.
Aspetta.
Un casolare.
No.
Brown...
Impossibile.
Scott non mi tenderebbe mai una trappola.
A me no che non fosse costretto...
Iniziai a correre.
Non so cosa volessi fare ma ora la paura di morire era troppo alta.
Ma se Scott è in quel casolare allora è in pericolo.
Volevo fare qualcosa ma qualcuno non me lo permise.
Sentii qualcosa colpirmi alla nuca.
Caddi a terra.
E dopo il buoio più totale.

𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora