𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑣𝑎 𝑖𝑛 𝑓𝑟𝑎𝑛𝑡𝑢𝑚𝑖

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Il mattino seguente mi alzai sul tardi visto la giornata stressante.
Appena aprii gli occhi vidi Scott.
Si stava asciugando i capelli con un'asciugamano ed indossava solo una tovaglia dalla vita in giù.
<: Ma buongiorno.> disse sorridendo.
<: Un bellissimo buongiorno.> dissi guardandolo da capo a piedi.
Lui capii e si mise a ridere.
<: Hey, vedi che Smith ti cerca.> disse sorridendo.
Smith mi cerca?!
È una catastrofe.
È la quarta volta che lavoro per lui e so per certo che quando ti manda a chiamare non ci sono mai buone notizie.
Scott fa parte del gruppo da poco e probabilmente ancora non lo sa.
Cercai di sembrare il più disinvolta possibile con Scott.
Anuii e mi andai a vestire.
Fatto tutto ciò diedi un bacio a Scott e uscii.
Non avevo paura perché sono una mercenaria e non é la prima volta che un boss ha da dire con me.
Ma spero che Scott non ci vada in mezzo.
Entrai e senza salutare mi sedetti.
<: Williams...> disse sorridendo.
Quel sorriso non mi piace.
Ho dato poca importanza alla missione, al fatto che lavoro per un boss.
Ho pensato solo all'amore e probabilmente ne pagherò le conseguenze.
<: Vai diritto al punto.> dissi incrociando le braccia.
<: Ti ho assunta per questa missione perché avevo bisogno della tua precisione e del tuo buon senso.
Ma non ho bisogno di una che fa casini sul campo.> disse battendo un pugno sulla scrivania.
Aveva ragione.
Sul campo ho fatto un casino, non sono stata per niente una leder e questo non è da me.
Non è per niente da me.
<: Lo so, e quindi?> risposi acida.
<: Sei fuori. Vattene da qui.> disse accendendo un sigaro.
<: Hai bisogno di me! La missione non funzionerà senza di me.> dissi.
<: Uno dei loro ti ha fatto una foto.
Ti verranno a cercare e ti faranno fuori.
Io non voglio problemi.> disse.
Questa è una catastrofe.
Potrebbero avermi visto con Scott, sarebbe un casino.
<: So già cosa stai pensando. Si probabilmente ti hanno visto con Harris ma lui è sotto la mia protezione, tu no.> disse sorridendo.
<: Cosa ti dice che lui non verrà con me?> chiesi come se avessi un ago in gola.
Se io me ne vado per me e Scott non ci sarà nulla da fare.
Lui appartiene a Smith.
<: Lui è con me, lo sai. Non deve sapere niente della nostra conversazione. Io voglio che lui stia con me non contro di me.> disse guardandomi minaccioso.
Non sapevo cosa fare così feci istintivamente una cosa stupida.
Saltai sul tavolo con una pistola in mano.
<: Non ti conviene farlo.> disse fissandomi.
Lo guardai poi capii.
Purtroppo nemmeno io potevo mettermi contro di lui.
Scesi dal tavolo, mi girai e dissi con tutto l'odio che avevo in corpo <: Brucia all'inferno.>
Prima di uscire Smith mi rispose gelandomi il sangue <: Sei una donna morta, Williams.>
Non potevo andare da Scott.
Non potevo salutarlo e dirgli che sarei andata a prendere qualcosa al bar.
Non potevo dargli neanche un bacio.
In quel momento volevo solo essere su un'isola con lui.
Ma purtroppo i fatti mi ricordano sempre che l'amore non esiste.
È un'illusione che dura poco.
Uscii dall'attico con le lacrime agli occhi.
Corsi al bar della sera prima e mi chiusi nel bagno.
Piansi.
Ogni lacrima che usciva dai miei occhi mi rigava le guancie come coltelli.
Avevo perso il controllo di tutto e ora la mia vita si stava frantumando davanti a me.
I miei occhi erano gonfi e non so per quanto tempo ero chiusa in quel bagno.
Non pensavo al fatto che ero la principale ricercata della banda di Brown...pensavo solo di aver perso la persona più importante della mia vita.
Dopo aver passato ore e ore in bagno uscii.
Presi una birra e pensai lucidamente a cosa fare.
La cosa più logica da fare era andare in un posto dove la supremazia di Brown non contava un cazzo.
Per farlo dovevo uscire dall'America.
E dove sarei potuta andare?
Solo in Italia.
Io ho origini italiane ansi a dire la verità sono nata in Italia infatti ho la cittadinanza.
Cambiare paese è la cosa giusta da fare.
Ad un certo punto mentre stavo uscendo vidi Scott entrare nel bar.
Erano confuso e stava cercando qualcuno.
Me.
Stava cercando me.
Di fretta mi misi sotto il bancone e dissi alla ragazza dietro il bancone di dire che non c'ero.
Lui arrivo e chiese di me alla barista.
<: Dannazione!> urlò.
<: Cosa c'è che non va?> chiese la ragazza.
<: Stava andando tutto dannatamente bene e poi dopo aver parlato con il mio capo è scomparsa. Non so se sta bene, potrebbe essere successo di tutto.> disse.
Sto soffrendo, forse piu di lui.
Vorrei consolarlo e dirgli che sto bene, ma non posso.
Lo faccio per il suo bene.
Lo sto facendo per lui.
Lo sto proteggendo.
Finalmente se ne andò.
Aspettai due minuti.
Poi presi un taxi diretto all'aeroporto.

𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora