𝑖𝑛𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑎 𝑒 𝑠𝑎𝑛𝑔𝑢𝑖𝑛𝑎𝑛𝑡𝑒

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Cosa avevo appena fatto?
Stavo lentamente riprendendo lucidità mentale.
Sospirai.
Non è possibile che se ne è andato davvero, per sempre questa volta.
Sono stata una stronza.
Anche lui, però.
Eccomi di nuovo, con la mente lucida.
Aspetta un secondo.
Prima non avevo la mente lucida?
Solo una cosa mi venne in mente: droga.
Ma certo, sono stata una stupida.
Ariana mi aveva messo la droga nel bicchiere con l'intento di fare un casino.
Già l'avrei uccisa normalmente ma poi sotto effetto di stupefacenti la cosa si è degenerata.
Quella brutta imbeccile è più intelligente di quando pensassi.
Ora sono sola però, di nuovo.
Non c'è Scott con me, purtroppo.
Bene, me lo riprenderò.
Mi alzai dalla panchina e camminavo a stento.
Mi sentivo ancora un po rincoglionita.
Guardai l'orario sul cellulare, segnava 00:00.
Era tardi, il ristorante si era già completamente svuotato e per strada non c'era nessuno.
Inizia a camminare verso una strada che leggermente conoscevo.
Dopo aver camminato a stento per un pó mi accorsi di essere finita in una strada senza luce.
Bene, pensai.
Non avevo voglia di prendere il cellulare così continuai a camminare senza la luce.
Dopo qualche passo riuscii a vedere meglio.
Solo in quel momento mi accorsi di essere andata dalla parte sbagliata.
Nonostante avessi completamente perso il senso dell'orientamento almeno avevo riacquistato le capacità celebrali.
Quelle fisiche non del tutto ma a livello mentale ero messa più o meno bene.
<: Dove vai tutta sola?> gridò una voce.
Mi fermai di scatto.
Non ero fisicamente pronta ad uno scontro fisico con un uomo.
Non sarei riuscita mai a metterlo al tappeto come avrei fatto normalmente.
Niente pistola, niente Scott, niente forza fisica.
Solo io ed un uomo.
Non mi girai e continuai a camminare.
<: Ti ho fatto una domanda, si risponde.> disse quella voce.
La sentivo sempre più vicina.
Il mio battito stava accelerando.
Non è mai successo prima d'ora, non mi sono mai spaventata di nessuno.
<: E dai!> gridò infine.
Mi prese il braccio facendomi girare di scatti verso di lui.
Anche Scott lo faceva spesso, ma le sue mani erano calde e mi facevano sentire una scossa a contatto con il mio corpo.
Mentre le mani fredde di questo tizio mi facevano solo venire rabbia.
<Come ti permetti a toccarmi?> fu la cosa che pensai fosse più sensata dire.
In realtà non stavo pensando, le mie parole uscirono così per rispetto personale.
<: Che c'è non vuoi toccata?> chiese l'uomo.
Era più alto di me e da quanto potevo vedere era un ragazzo sulla trentina circa.
L'unica cosa che girava a mio favore è che era ubriaco fradicio.
O lo sembrava...
Tra una ragazza che ha assunto per sbaglio sostanze stupefacenti ed un ragazzo completamente ubriaco chi vincerebbe una rissa?
Sarà il destino a decidere.
<: No pezzo di merda.> risposi.
Così per tutta risposta mi molló un ceffone.
Caddi a terra.
Il secondo in una sera, ma placatevi.
Cercai di alzarmi ma non c'è la feci perché mi arrivò un calcio nello stomaco.
Urlai dal dolore.
Faceva male, tanto e non c'ero più abituata.
<: Tanto nessuno verrà, siamo solo tu ed io.> disse.
Non riuscivo a vedere niente.
Speravo solo che Scott arrivasse e si ricordasse di aver lasciato la sua ragazza da sola.
Io mi ero comportata da stronza ma cazzo ero sotto l'effetto della droga, mentre lui non ci ha pensato due volte a mollarmi.
Mi uscirono delle lacrime forse perché tutta quella situazione mi sembrava uno scherzo.
Tre ore fa ero abbracciata a lui nella vasca di casa nostra e ora sono a terra mentre un uomo mai visto prima mi tira calci.
Che stronzata che è la vita, non va mai per il verso giusto.
Cercai di alzarmi e di nuovo mi arrivò un calcio.
<: Smettila di cercare di alzarti. > gridò e poi scoppiò a ridere.
Queste persone come lui andrebbero fatte bruciare all'inferno, ma arriverà anche la loro ora e gli ritornerà tutto il doppio.
Poi non sentii più nulla.
Si sedette a terra accanto a me.
Mi prese dai capelli e mi fece sedere con la schiena poggiata ad un muretto, esattamente come lui.
<: Hai visto che merda la vita?!> chiese ridendo.
Volevo ucciderlo.
Prima mi picchi e poi ti metti a parlare con me?
Dovevo trovare un modo per scappare, andarmene.
Perché avevo il brutto presentimento che questo tizio non mi avrebbe lasciata viva.
Rimasi il silenzio.
<: Rispondi quando ti parlo.> disse prendendomi dalla collo.
<: La vita è stupenda. > dissi borbottando a causa delle sue fredde mani intorno al mio collo.
Lui lasciò la presa.
<: Sparisci.> mormorò.
Si finalmente, pensai ingenuamente.
Perché cazzo sono stata così ingenua.
Quando feci per alzarmi prese il coltello dalla tasca e mi tagliò in modo profondo il braccio.
Urlai dal dolore e caddi nuovamente a terra.
<: Arrivo subito, resta qui non muoverti.> disse allontanandosi.
Ma perché?!
Tra tutti i momenti in cui potevo morire devo farlo proprio adesso.
Per una cosa così stupida.
Torno qualche minuto dopo con un'auto.
Si piegó accanto a mi e fece un taglietto sulla guancia.
<: Ma cosa vuoi da me?!> ansimai.
<: Mi piace vedere gli altri soffrire e poi vedere soffrire le persone che amano.
Quando i tuoi amici o il tuo ragazzo ti vedranno nello stato in cui ti lascieró saranno molto infelici.> disse.
<: Tu sei pazzo.> dissi.
Mi prese sulle spalle e mi buttò nell'auto.
Si sedette e partimmo.
Perdevo sangue, mi sentivo distrutta e vedevo la morte vicina.
<: Dove abiti?> chiese.
<: Li.> dissi a stento.
Per fortuna eravamo vicini casa.
Si fermò davanti casa.
<: Ora lo so che non riuscirai ad arrivarci da sola, e visto che mi stai simpatica ti ci porterò io.,> disse.
Mi aprii lo sportello e mi prese in braccio e mi porto a casa.
Gli diedi la chiave ed aprii la porta.
Mi buttò a terra.
Non sapevo se stavo facendo la cosa giusta ma se urlavo ero certa che mi avrebbe ucciso.
<: Prima di andare devo salutarti.> disse.
Prese un coltello dalla tasca.
<: No, ti prego.> ansiami ormai con le lacrime agli occhi.
<: Shh>
Mi alzò dal collo e mi fiondó il coltello verso il cuore.
Cercai di scansarlo ma fu tutto invano.
Chiusi gli occhi.
Non volevo vedere un coltello uccidermi.
Ma poi sentii la porta aprirsi qualcuno buttò a terra il mio aggressore.


𝑨𝑵𝑮𝑶𝑳𝑶 𝑨𝑼𝑻𝑹𝑰𝑪𝑬:
𝑯𝑬𝒀𝒀 𝑬̀ 𝑫𝑨 𝑴𝑶𝑳𝑻𝑶 𝑪𝑯𝑬 𝑵𝑶𝑵 𝑭𝑨𝑪𝑪𝑰𝑶 𝑰𝑳 𝑴𝑰𝑶 𝑨𝑵𝑮𝑶𝑳𝑶 𝑨𝑼𝑻𝑹𝑰𝑪𝑬 𝑴𝑨 𝑺𝑶𝑵𝑶 𝑻𝑶𝑹𝑵𝑨𝑻𝑨. 𝑪𝑶𝑴𝑬 𝑽𝑨 𝑳𝑨 𝑺𝑪𝑼𝑶𝑳𝑨? 𝑰𝑶 𝑺𝑶𝑵𝑶 𝑷𝑰𝑬𝑵𝑨 𝑫𝑰 𝑰𝑴𝑷𝑬𝑮𝑵𝑰 𝑰𝑵𝑭𝑨𝑻𝑻𝑰 𝑴𝑰 𝑻𝑶𝑪𝑪𝑨 𝑺𝑪𝑹𝑰𝑽𝑬𝑹𝑬 𝑨 𝑴𝑬𝒁𝒁𝑨𝑵𝑶𝑻𝑻𝑬 𝑬 𝑸𝑼𝑰𝑵𝑫𝑰 𝑴𝑰 𝑺𝑪𝑼𝑺𝑶 𝑷𝑬𝑹 𝑬𝑽𝑬𝑵𝑻𝑼𝑨𝑳𝑰 𝑬𝑹𝑹𝑶𝑹𝑰. 𝑼𝑵 𝑩𝑨𝑪𝑰𝑶♡

𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora