𝑑𝑢𝑒 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑖 𝑢𝑛𝑖𝑡𝑖

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Aprii gli occhi e sorrisi vedendolo accanto a me mentre dormiva.
Aveva i capelli in disordine e il lenzuolo sotto le braccia.
La sua mano sinistra era ancora sulla mia coscia e questo mi fece sorridere ancora una volta.
Non c'è cosa più bella dei sorrisi spontanei, sono simbolo di felicità.
Volevo alzarmi poiché avevo una sete terribile, così cercai di togliere la sua mano.
Era praticamente attaccata alla mia gamba e ogni volta che provavo a toglierla da lì lei ricadeva nello stesso posto.
Sbruffai.
Ritentai e c'è l'avevo quasi fatta quando Scott aprii gli occhi di scatto.
Io mi spaventai a morte come quando da ragazzina guardavo i film dell'orrore.
<: Cerchi di scappare?> chiese rivolgendomi un espressione che doveva imitare quella del pagliaccio assassino.
Scoppiai a ridere con suo grande dispiacere.
<: Hey perché Ridi di me?> chiese.
<: Perché sei troppo carino per fare il finto assassino.> dissi ridendo.
Mi pentii leggermente delle mie parole dato che noi siamo stati assassini.
Insomma uccidevamo le persone a pagamento, ma eravamo comunque degli assassini.
Specialmente io.
Ho perso il conto delle persone a cui ho tolto la vita.
Quel pensiero stranamente mi turbó ma cercai di non farlo notare.
<: In realtà lo sono.> disse Scott quasi leggendomi nel pensiero.
<: Che vuoi dire dissi avvicinandomi a lui.
<: Boh metti caso se un tuo ex mandante viene arrestato e parla, cioè succederebbe un casino.>
Non capivo cosa c'entra questa cosa con la frase di prima ma ok.
<: Non mi conoscono, geniotto. > dissi bussando alla sua testa.
<: Fai male!> disse cercando di togliersi le mie mani dalla sua nuca.
Poi mi fece il solletico.
Risi a squarcia gola, in un attimo rotolai sul letto continuando a ridere a crepapelle.
Mi trovai sopra di lui senza volerlo.
Lui smise di farmi il solletico.
Ci guardammo negli occhi.
C'erano solo due dita di distanza tra di noi e lui decise di azzerarla baciandomi.
Mi baciò delicatamente per un pó ma questo non durò per molto.
Insomma sono Sam Williams, non mi piacciono le cose dolci.
Per questo iniziai a baciarlo più intensamente.
Mi stavo proprio divertendo.
Riuscivo a baciarlo per un sacco di tempo senza dovermi mai staccare per riprendere fiato, ma Scott no.
Quindi si sforzava a non staccarsi da me.
Ma ad un certo punto dovette per forza visto che suonó il campanello.
<: E ora chi cazzo è?!> strillai scendendo dal letto dopo essermi staccata dal mio ragazzo.
<: Arriva miss delicatezza ad aprire!> urlò Scott.
Io mi voltai e gli mostrai il dito medio prima di andare ad aprire la porta.
Aprii la porta e mi trovai la deficente davanti a me.
Ma che cosa vuole ancora questa brutta..
Non riuscì a completare il mio pensiero perché purtroppo decise di aprire la fogna che si ritrova al posto della bocca.
<: Um...non hai dei vestiti?> disse squadrandomi da capo a piedi.
Oddio!
Solo in quel momento mi accorsi di essere in intimo.
Le sbattei la porta in faccia e misi un vestito corto nero che ho trovato sul divano.
Poi riaprii la porta.
<: Nessuno ti ha insegnato le buone manerie?!> disse sistemandosi i capelli.
<: Cosa ci fai qui Barbie?> chiesi passandomi una mano tra I capelli.
<: Volevo sapere come sta Scott.> disse cercandolo con gli occhi.
Ovviamente Scott, intelligente come è, usci dalla camera da letto in quel momento esatto.
Uscii a petto nudo indossando solo un pantaloncino.
La bambolina lo guardava come uno dei suoi vestitini rosa.
Lui alzo gli occhi e dopo essersi conto di chi era si mise la prima maglietta che trovó.
Mi guardò chiedendomi il consenso ed io annui.
<: Ariana che ci fai qui?!> disse mettendosi una mano davanti alla porta.
<: Non c'è momento che ti mettevi la maglietta, nulla che non ho già visto.> disse mettendosi i suoi occhiali nella bocca.
Brutta puttana, ora la prendo fai capelli e la trasino per tutta la casa.
La fulminai con lo sguardo e lei si affrettò a cambiare discorso.
<: Em ero preoccupata perché non sei venuto all'appuntamento.> disse mettendosi gli occhiali sulla testa.
Non riusciva proprio a fare qualcosa senza muoversi.
La odio con tutto il mio grande cuore.
Fu Scott a prendere la parola.
<: Senti Ariana...io ho trovato Sam e sto bene con lei...cioè la amo e non mi sembra giusto uscire con te.> disse guardandomi negli occhi.
Poteva dire di meglio me gliela faccio passare.
<: Capisco, che ne dite di uscire acqua stasera tutti e tre.> disse agitando le braccia.
Si, questa è l'occasione giusta.
Le farò capire che non si deve più far vedere.
<: Certo.> dissi.
Scott mi guardò con uno sguardo interrogativo.
<: Bene alle ci vediamo lì a le nove, vi mando l'indirizzo.> disse salutando con la mano e andandosene
<: Perché hai accettato?> chiese Scott stupito.
<: Lo scoprirai molto presto...> dissi dirigendosi verso il bagno.
Ma Scott mi fermò dal polso e mi girò verso di sé.
<: Cosa hai in mente?> chiese.
<: Non sono affari tuoi> risposi alzando il sopracciglio.
<: Non cadere nella trappola del passato, non farlo cazzo.> disse stringendo di più il mio polso.
Questo ragazzo è letteralmente un coglione.
Pesna veramente che io voglia fare fuori l'ossigenata?!
<:Scott non voglio ucciderla, intendevo che così capirà che non deve starti più intorno.> dissi ridendo.
Lui mi molló il polso ed io per tutta risposta gli tirai un calcio dove non batte il sole.
Lui urlò di dolore.
<: Così capisci che non devi prendermi dai polsi, amore.> dissi andandomi a cambiare in bagno.
Decisi di indossare un top con spalline nero, uno short strappato ed una cintura.
Mentre stavo indossando i miei splendidi stivaletti neri Scott si mise a bussare urlando alla porta.
<: Ma sei pazza, mi hai provocato un dolore fortissimo!> urlò continuando a bussare alla porta.
Io lo ignorai e finii di allacciare le scarpe.
<: Sam! Apri questa merda di porta!> continuò urlando.
Mi stavo truccando e il mio Scott mi stava confondendo mentre mettevo la matita nera.
<: Taci!> urlai.
<: Dai apri la porta!> continuò urlando.
<: No!> urlai fermamente.
<: Vabbé io esco.> disse.
Sentivo i suoi passi sentirsi sempre di meno.
Feci un sospiro di sollievo.
Finii di truccarmi, passai la piastra hai capelli, misi il giubino di pelle e aprii la porta del bagno.
Mi incamminai verso la porta d'ingresso quando sentii qualcuno prendermi dal braccio.
Scott è uscito, quindi chi è questo?!
Bollino rosso.
Qui bisogna metterlo al tappeto.
Presi il suo braccio, glielo girai e lo feci cadere a terra di schiena.
Poi mi girai, gli misi un piede sulla gola e lo guardai per capire chi era questo infame.
<: Ma sei uno stupido!> dissi guardando il mio ragazzo.
<: Volevo solo fartela pagare...> disse cercando di togliere la mia scarpa dalla sua gola.
<: Dai alzati.> dissi levando il mio piede dalla sua gola e offrendogli la mia mano per rialzarsi.
Ma lui fu più svelto e usò l'occasione per buttarmi a terra.
Io gridai d'istinto visto che l'atterraggio con la schiena non fu uno dei migliori.
<: Stronzo!> strillai.
<: Hai iniziato tu, quindi sei tu la stronza.> disse alzandosi da terra.
<: Bambino!> ribbattei alzandomi.
<: Esci?>
<: Si.>
<: Dove?>
<: Vado ad un bar con Marcus.> dissi.
<: Oh bene...>
<: Tu?> chiesi.
<: Sorpresa.> disse prendendo il suo giubino.
<: Non tenermi sulle spine, se mi devi dire qualcosa dimmelo ora!> ribbattei.
<: No sennò non è una sorpresa.> disse uscendo.
<: Fanculo Scott.> urlai.
Sapevo che mi aveva sentito infatti mi mandó un bacio volante.
Lo odio.
Chiusi la porta di casa e uscii.

𝐘𝐎𝐔 𝐀𝐑𝐄 𝐌𝐘 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora