The Nerd And The Bad Boy (l.s) TRADUZIONE

22

Louis sussultò, alzandosi immediatamente in piedi. Vide sua madre sulla porta, con la bocca aperta e gli occhi spalancati come se avesse visto un fantasma.

"Mamma." Disse, sorpreso, con gli occhi spalancati. Harry si mise subito a sedere sul letto, la tensione era alta.

Jay lo fisso per un attimo prima che i suoi occhi si riempirono di lacrime, alcune delle quali le cadono sulle guance. Louis si alzò in piedi, andando ad abbracciarla, ma lei lo scrolla di dosso, correndo in salotto.

Louis strinse il pugno, con tristezza e rabbia.
Harry si alzò : "Lou, mi dispiace, avrei dovuto chiudere la porta a chiave". Disse, sentendosi in colpa nel vedere Louis in questo stato.

Louis scuote la testa: "Credo che dovresti andartene. Mio padre si arrabbierà molto presto. Ti chiamo dopo". Dice, mentre Harry si limita ad annuire.

Si allontana, le sue dita sfiorano dolcemente la vita di Louis come per dirgli che andrà tutto bene.

-

"Louis, vieni subito qui!" Louis indietreggia sentendo il tono rabbioso del padre.
Era ufficialmente condannato.

Entrò in salotto e vide i suoi genitori seduti sul tavolo, con l'espressione evidentemente arrabbiata del padre.

"Papà io..."

"Zitto!" La voce del padre rimbombò, e Louis strinse gli occhi per l'improvviso aumento di volume. "Sei una vergogna per questa famiglia. Andare in giro a baciare i ragazzi!". Esclama Troy.

"Assolutamente disgustoso, non ti ho cresciuto per essere un frocio!". Gridò, alzandosi in piedi e facendo cadere a terra la sedia.

Si avvicinò a Louis, gli afferro il colletto della camicia e lo spinse contro la porta. "Ascoltami subito. Non voglio che tanto meno parli o che guardi quel ragazzo, mi hai capito?".

"Ogni sabato andrai da un terapeuta che consulta i bambini confusi per assicurarsi che non siano disgustosi caz...".

"Basta così, Troy". Jay interruppe, conducendo il marito nella stanza. Alcune lacrime di Louis gli caddero sulle guance, le asciugava rapidamente ma continuavano a scendergli come cascate.

Stava per correre su per le scale quando sentì uno strattone al braccio e vide Jay in piedi, senza emozioni.

"Louis, mi dispiace." Sussurra, mentre sul volto di Louis compare un'espressione confusa. "Mamma non devi scusarti". Dice Louis, scuotendo dolcemente la testa.

"Louis, ti voglio bene, te ne vorrò sempre. Ero solo scioccata e un po' triste perché ho sempre voluto diventare nonna, ma c'è l'adozione e la maternità surrogata e...".

Louis abbraccia forte sua madre, mentre altre lacrime si accumulano nei suoi occhi. "Ti voglio tanto bene mamma". Sussurra, sorridendo tristemente.

"Anch'io ti voglio bene Louis, non importa chi ami". Dice lei. Louis desiderava solo che suo padre potesse vederla in quel modo.

Più tardi, quella sera, Louis si rese conto di essere gay. Aveva paura, ma sapeva che non poteva continuare a mentire a se stesso.
Era gay e gli piaceva davvero tanto Harry.

Il giorno dopo, Louis fece "terapia" con la signora Andrews. Si recò in classe, vedendo che l'ufficio delle signore era coperto di virgolette.

"Allora, Louis, pensi di essere gay?". Lei chiede, facendo scuotere a Louis la testa. La sua espressione cambia: "Perché sei qui, allora?". Chiede, con tono cauto.

"So di essere gay, signora. Ho fatto un discorso molto profondo con me stesso ieri sera". Disse lui, con un piccolo sorriso che apparve sul suo volto quando la bocca di lei si spalanca.

"Non sei gay. Sei solo confuso". Disse lei, scuotendo la testa.
"Confuso su cosa?". Chiede lui.
"Confuso sulla tua sessualità. Ma non preoccuparti, ti aiuterò, fidati". Dice lei, sorridendo.

Louis arriccio il naso: "Che schifo, perché dovrei fidarmi di te? Non ti conosco nemmeno".

E fu così che Louis fu cacciato dalla terapia.

Forse quella sera chiamò Harry e ammise di essere gay.

E Harry potrebbe o meno aver strillato come una ragazzina.

Potrebbe sicuramente abituarsi a questo.