Capitolo 6: NUOVI INCONTRI

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La mattina successiva, varcata la soglia dell'edificio scolastico, fui assalita da numerosi bisbiglii; accanto agli armadietti si stavano formando svariati gruppetti che attendevano qualcosa, o meglio dire qualcuno.

<<Iusti!>> fui afferrata e trascinata con veemenza da niente meno che Kate accanto alle altre.

<<Eheheh! Vacci piano, mi sono appena svegliata!>> commentai in tono sarcastico

<<Abbiamo una super notiziona!>> annunciò Cleo in preda ad uno scarico di adrenalina.

<<Ho come l'impressione che la tua "super notiziona" abbia a che fare con un agglomeramento di questa mattina nel corridoio che...caspita, non è mai stato così pieno prima delle otto!>> osservai

<<Vai, falla breve>> disse Ellen la quale pazienza non era una sua dote.

<<Ok, allora oggi le nostre domande troveranno una risposta...>> a Cleo piaceva molto il suspance ma non a Ellen che scostò il velo prima dell'amica:<<I ragazzi del Canada si presenteranno oggi alle prime ore del mattino>>

<<Uffa Ellen!>> bofonchiò Cleo offesa

<<Di già?!>> la verità è che non me li aspettavo così presto. Avete presente quella sensazione quando provi due emozioni allo stesso tempo, ma sono due emozioni completamente differenti che persino il cervello va in blackout e non sa esattamente a cosa e a come pensare...? Ecco, io in quel momento provavo sollievo, perché avrei visto i volti dei così tanto attesi canadesi, ma questo sollievo era accompagnato da un certo timore, timore che i dubbi avuti la sera prima potessero concretizzarsi. Kate, che molto probabilmente aveva avvertito il mio stato d'animo mi borbottò all'orecchio: <<Tesoro, non sono armati>> e poi ci unimmo alla conversazione con le altre:<<Vi ricordo anche che dobbiamo iscriverci ad un'attività extra-scolastica...Vi frulla in mente un corso interessante?>> ricordò Cleo

<<Io stavo pensando al basket>> l'idea di Ellen mi rubò un sorriso

<<Basket? Come mai questa iniziativa?>> domandai alquanto stupita dalla sua decisione

<<Perché no, sembra divertente e poi è un gioco di squadra...>> nemmeno lei ne sembrava molto convinta

<<Andiamo El, abbiamo tutte presente la tua agilità. Possiamo dire che batteresti un bradipo ma non esageriamo>> commenta Kate portando risate anche dalla parte di Ellen stessa. Una delle cose che mi piaceva di Ellen era il suo senso dell'umorismo. Ok, ha tante macchie come l'impazienza, a volte la timidezza ma erano tutte cose che la distinguevano dal resto del mondo e noi l'abbiamo capito. Le sue lacune venivano però compensate con tanti buoni pregi come la bontà d'animo, l'altruismo, la saggezza, il senso dell'umorismo...

Le persone hanno tante macchie ma bisogna aiutarle a schiarirle e non a pulirle perché sono quelle macchie che ci rendono diversi gli uni dagli altri.Molte volte penso a come sarebbe il mondo se avessimo tutti lo stesso carattere, la stessa risata, la stessa voglia di vivere e giungo sempre a una sola conclusione: noioso. Il mondo senza tanti caratteri diversi non sarebbe più quello che conosciamo; sarebbe un posto noioso, monotono, privo di vita ma soprattuto privo di diversità, che è la cosa più importante.

Tra una battuta e l'altra la campanella annunciò l'inizio delle lezioni. I primi giorni sono sempre un po' noiosi poiché si ripassano gli argomenti dell'anno precedente e, se come me, hai studiato tutta l'estate, allora puoi di certo sapere che è una noia mortale altrimenti non te lo consiglio.

Tra equazioni di secondo grado, scrittori morti del diciannovesimo secolo, analizzare frasi e trovare il perimetro di un rombo arrivò l'ora di pranzo. Io e Kate, come sempre, eravamo le ultime a raggiungere la mensa scolastica dove tutti gli altri erano già seduti. Presi posto accanto a Tommy che mi accolse con una pacca sulla spalla molto affettiva.

<<Comunque si dice che oggi siano stati avvistati i nuovi ragazzi>> aprì il discorso Jack, il migliore amico di Tommy

<<A tal proposito, indovinate un po'...oggi due di loro si sono presentati al nostro corso di francese>> disse Cleo a nome anche di Ellen.

<<E cosa aspettavi a dircelo?!>> reagì Kevin dall'altro capo del tavolo. Kevin è l'ultimo membro della nostra comitiva. L'abbiamo accolto dopo aver fatto coming out e trovato il coraggio di dire al mondo di essere gay. Dopo quell'annuncio molti iniziarono a lasciarlo in disparte e a trattarlo come fosse un verme. Perciò l'abbiamo integrato nel nostro gruppetto più che volentieri. Kevin è il più piccolo, è al secondo anno mentre Tommy e Jack si prendono carico della nostra responsabilità quando usciamo essendo all'ultimo anno di liceo.

<<Sembrano molto simpatici. Uno è di origini coreane e si chiama Dae e l'altro è Michelle, è francese, moro, alto ed è uno schianto, letteralmente>> una nuova cotta stava aveva trafiletto il cuore di Ellen, questa sì che mi è nuova. In tre anni Ellen non si è mai innamorata, di nessun ragazzo ma ora...ora la situazione cambia.

KatieBell, la cui preferenza era rivolta ai ragazzi di origini coreane che lei trovava <<molto dolci e kawaii>>, non perse tempo nel domandare:<<Su una scala da 1 a 10, quant'è carino Dae?>> domanda che scatenò una serie di risate e sorrisi.

<<Ok, passando a domande più serie,>> dissi <<c'erano solo loro oppure avete incontrato anche altri ragazzi?>> la mia curiosità in quel momento era incontenibile e penso che di questo Tommy se ne fosse accorto perché mi rivolse una domanda che solo io in quel momento avrei potuto sentire perché seduta li accanto:<<Ti aspettavi di incrociare Justin Bieber?>>

Io gli tirai un'occhiata com per dire <<non essere sciocco>> ma in realtà aveva colpito il bersaglio.

Dalle parole di Ellen e Cleo i ragazzi erano poco meno di una decina perciò sicuramente gli avremo incontrati lungo il percorse. O almeno era quello che pensavo; girarmi e vedere magari uno di loro seduto al tavolo accanto mi suonava come uno scherzo, non avrei mai immaginato che la mia fantasia diventasse realtà...

<<Oh guarda, sono loro! Seduti a quel tavolo>>

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