Capitolo 18: UNA GIOSTRA DI PENSIERI

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Quando entrammo, sotto le coperte riuscimmo a intravedere la figura di KatieBell ancora rannicchiata nel letto e con la coperta che la copriva fino alla testa. 

<<Sveglia princi-... >> non riuscì a concludere la frase perché rimasi impietrita alla vista della scena

<<DAVID?!>> esclamai quando mi rise conto che quella figura ancora dormite nel letto della mia migliore amica era suo cugino, David. 

David James era all'ultima anno di liceo, il ragazzo più fico del suo anno, il dio che tutte le ragazze veneravano. David era perfetto e Kate invidiava la sua perfezione: era popolare, aveva una fila di ragazze dietro, era capitano della squadra di football della scuola... Non gli mancava niente. I due cugini non sono mai andati d'accordo, anche per via dei loro caratteri molto contrastanti, per questo la sua presenza lì mi lasciò sorpresa.

<<David!>> urlò Cleo violenta buttandogli sul viso l'acqua presente nel bicchiere posato sul comodino accanto al letto di Kate.

<<Ma che cazzo fai?!>> urlò David a sua volta, ora con gli occhi spalancati e alzatosi di scatto mentre l'acqua ghiacciata - a Kate piaceva l'acqua fredda anche nelle stagioni poco calde - gli scivolava lungo la viso andando poi a creare una macchina sul colletto della maglietta. 

<<Sei per caso impazzita Cleopatra?!>> Cleo odiava essere chiamata col suo nome per intero e David lo faceva apposta. Lo incontrammo per la prima volta alla cena di Capodanno alla quale ci raccogliemmo intorno al tavolo con la famiglia al completo di KatieBell, e fu quella sera che scoprimmo, che il giovane e affascinante capitano della squadra di football era imparentato con la nostra James. Quella sera, tuttavia, David si divertì a fare battutine sul nome di Cleo - Cleopatra - nonostante lei gli abbia ripetuto più volte che doveva essere chiamata Cleo. La cena si concluse con un bel gancio destro di Cleo sulla guancia di David, e da lì sono cane e gatto. 

Prima che la nostra Cleo potesse ribattere, presi io la parola: <<Dov'è KatieBell?>>

<<Chi?>> l'acqua gelida di prima mattina gli aveva dato alla testa

<<Come chi?! La nuova mogli di Justin Biber, ovvio!>> dissi sarcastica

<<Si è risposato?!>> domandò convinto

<<Razza di idiota!>> sentì Cleo bisbigliare <<Ma sei scemo?!>>disse Cleo ora in un tono poco più alto così che David possa rispondergli.

<<Ehiehiehi! Piano con le parole, ci sono minorenni qui.>> disse lui ironico. Scherzava sempre, in qualsiasi situazione e questa era un'altra sua caratteristica che mandava Cleo fuori di testa.     

<<David basta scherzare ora.>> lo rimproverò Ellen in un tono calmo ma leggermente impaziente <<Dov'è Katie? Sai... tua cugina: alta, capelli castani e lisci...?>>

<<State parlando di quella mia cugina che sta notte mi ha telefonato chiedendomi di venire a casa sua, mettermi sotto le sue coperte, non lasciare nessuna parte del mio corpo visibile, dormire e spacciarmi per lei?>>

<<Stai scherzando?>> domandai scioccata da quel racconto

<<Dove ti ha detto che usciva a mezzanotte? E da sola tra l'altro?>> domandò Ellen

<<Quando sono venuto sù la stanza era vuota>> spigò

<<E tu sei entrato così, a caso, senza farti nessuna domanda e ti sei messo a dormire?!>> chiese con un filo di voce sarcastico Cleo.

<<Tesoro, non sono la balia di mia cugina e poi erano le tre di notte!>>

Ok, e ora che fare? Tra mezz'ora sarebbe suonata la campanella e io non avevo nessuna minima intenzione di battere il mio record dell'anno scorso: 0 ritardi.

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