HARUKI'S POV:
Ciao, io sono Haruki Yamamoto
-Scusi, ma è proprio necessario? Senza offesa ma trovo che sia ridicolo scrivere un diario segreto...poi se deve essere segreto allora perché lo sto scrivendo davanti a lei? -
-E' perché sono la tua psicologa. Anche le cose che possono sembrare banali alla fine si rivelano importanti. Sei in una situazione difficile al momento, ti posso capire. Cerca di fare qualche sforzo e di provare a sfogarti scrivendo un diario, dove puoi raccontare delle tue giornate, degli eventi che ti rendono felice e che ti hanno colto di sorpresa -
-Ho diciannove anni, non cinque -
-Lo so benissimo. Cosa ti fa credere che scrivere un diario sia un hobby soltanto dei bambini? E' una maniera per...-
-Per sfogarsi, ho capito. Ma lei no. Lei dice che mi capisce, ma non è vero perché lei non si trova nella mia stessa situazione. Poi non capisco nemmeno perché io mi trovi qui. Non ho niente che non vada, sono apposto con la mia vita -
-Tua madre però mi ha detto che hai dei problemi con il tuo fratellastro e che non riesci ad accettare la relazione fra lei e il tuo nuovo padre -
-Solo perché lo dice mia madre non vuol dire che sia vero. Io veramente sono tranquillo, sto bene. Mia madre può stare con chi vuole, l'importante è che sia felice. Trovo pure che l'uomo che si è trovata sia pure simpatico e gentile. Mio padre è morto ormai tre anni fa, è giusto che mia madre si sposi con un altro -
-Bene. Che mi dici riguardo al tuo fratellastro? -
-...Sì, beh...ci stiamo ancora abituando a questa nostra nuova vita...-
-Quindi è lui il problema -
-No, no. Non andiamo totalmente d'accordo, ma non ci odiamo neppure. E'...complicato -
-Cosa intendi per "complicato"? -
-Non saprei... -
-Descrivilo a parole tue, prenditi tutti il tempo di cui hai bisogno -
-Ok...diciamo che...il nostro rapporto va a sbalzi. Quando mi sono dovuto trasferire a Tokyo per abitare nella casa di Hiro e di suo padre, inizialmente neanche ci parlavamo. Siccome si tratta di una grande villa, potevamo stare in camere separate e poi ognuno aveva la propria vita, i propri amici. Sto parlando di circa sei mesi fa quindi ovviamente col tempo le cose sono cambiate. I nostri genitori ci costringevano a parlare l'uno con l'altro anche se noi non volevamo, ma poi avevamo deciso di ascoltarli anche perché da quel momento in poi dovevamo tutti abitare nella stessa casa. A dir la verità è stato Hiro a fare la prima mossa e a parlarmi come se ci conoscessimo da una vita. Aveva iniziato a raccontare di tutto, partendo col parlare di quando era bambino. Saremmo stati tutto il pomeriggio a parlare quella volta. O meglio dire, aveva parlato principalmente lui. Io ero stato in silenzio tutto il tempo, ma mi andava bene così. Non mi piace molto parlare di me a chi non conosco bene. E' sempre stato così fra di noi...lui parla, mi invita ad uscire con i suoi amici, a socializzare, a partecipare alle feste e a presentarmi ragazze di continuo. Il problema è che lui non sa che non sono il tipo a cui piacciono tutte queste cose, ma non posso biasimarlo dato che è colpa mia che non gli racconto mai niente. Lui cerca di farmi divertire, ma non ci riesco. Litighiamo spesso per il fatto che non sono mai capace di spassarmela e di ridere, ma sono fatto così, non ci posso fare niente. Oltre a questo litighiamo anche proprio perché io non gli dico mai niente. Io mi rendo conto di essere chiuso in me stesso e tento di aprirmi di più con il mondo esterno, ma non ci riesco. Sono semplicemente una persona riservata. Credo che questo sia il mio difetto più grande. Ma nonostante tutte queste divergenze fra di noi, io sono contento di averlo come fratello. Forse a lui non sembra, ma io gli voglio bene. Mi dica, dottoressa, come posso fare per dimostrarglielo? -
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STEPBROTHERS
Romance(Scritta nel 2021) ⚠️SCUSATE PER EVENTUALI ERRORI GRAMMATICALI È CHE NON HO IL TEMPO PER RICONTROLLARE QUELLO CHE SCRIVO⚠️ !Questa non è una storia basata su un anime o su un manga, ma comunque immaginatevi tutto a tema manga! ⚠️VI RICORDO CHE PER M...