9

60 4 0
                                    

HARUKI'S POV:

Sono le 17.15 quando entriamo nel centro commerciale. –Cosa vorresti fare? – Mi chiede Hiro. –Non so. Tu Akai cosa vorresti fare? – Sento un leggero sbuffo da parte di Hiro. –Che ne dite se andiamo nella sala giochi? – Apro la bocca per parlare quando il mio fratellastro mi precede –Abbiamo già una sala giochi a casa nostra. Meglio fare qualcosa di diverso –

-Ah giusto, beati voi che siete così ricchi – Commenta il mio amico. –I tuoi che lavoro fanno? – Oh no. Avrei dovuto dirgli di non chiedergli dei suoi genitori ma mi sono completamente dimenticato. Sua madre lo ha abbandonato quando lui era all'ultimo anno delle elementari e suo padre non è mai presente e vuole sempre che faccia tutto quello che vuole lui. –Come genitore ho soltanto mio padre e possiede un'azienda informatica –

-Allora dovresti essere ricco pure tu –

-Non proprio, diciamo che è complicato eheheh –

-Se posso chiedere, tua madre è morta dunque? – Ma come osa fargli una domanda del genere?! Si vede chiaramente che Akai sta cercando di evitare l'argomento. Nessuno è in grado di fermare la curiosità di Hiro, ma pensavo che in una situazione del genere si sarebbe dato un freno. Non so se dovrei intervenire o meno. So che il mio amico è in grado di cavarsela da solo perché è lui ed è la persona più in gamba e indipendente che io abbia mai conosciuto. Però penso di dover fare qualcosa in questo momento. Tutti abbiamo un punto debole e il suo è la sua famiglia. -Ho fame, andiamo a prenderci un gelato? –

-Okay – Dice Hiro, la cui espressione da seria e provocatoria si è trasformata in un sorriso raggiante. Odio quando tratta gli altri in modo diverso da me. Pensavo di essere io quello più scorbutico con tutti, ma mi sa che lui mi supera. Scegliamo i gusti: io prendo un cono con cioccolato e vaniglia; Akai un cono con tiramisù e panna; Hiro una coppetta con menta e fior di latte. –Avete preso entrambi i coni, vedo. Siete proprio grandi amici – Dice con un sorriso più che amichevole direi spaventoso. -Infinite persone su questo mondo prendono il cono invece che della coppetta – Dico. –Già, ma la coppetta trovo che sia più comoda perché in questo modo ti sporchi di meno. Infatti ora hai tutto il gelato squagliato sulle mani – Non me ne ero neanche accorto. Che imbarazzante, proprio come un bambino piccolo. Cerco la mia salvietta ma non la trovo, forse non me l'hanno data –Oh tieni la mia. Tanto a me non serve – Dice il mio amico facendomi l'occhiolino. Sbaglio o sto sentendo Hiro ringhiare? Cos'è, un cane? –Grazie –

-Oh aspetta sei un po' sporco qua – Mi dice indicando in modo vago una parte del viso. –Qui? –

-No, lascia fare a me – Dice con un ghigno sul volto. Si alza dalla sedia e si avvicina per poi leccarmi la punta del naso. Rimango paralizzato. –EH?! – Esclamo. –Eri sporco di gelato qui –

-Potevi essere più preciso così me lo sarei tolto da solo – Dico arrabbiato. –Che schifo –

-Ma come, non ti è piaciuto? –

-Ma che domande mi fai? Ce la fai ad essere normale per una volta? –

-Io sono così quando sono con te, che ti piaccia o no –

-Sì ma non siamo soli, c'è anche Akai – Dico indicandolo e voltandomi verso di lui. Ma...sta ridendo? –

-AHHAHAHAHA – Io e Hiro ci guardiamo straniti per poi rivolgere ancora l'attenzione sul mio amico.

-Perché ridi? – Chiedo. –Perché siete buffi HAHAHAHAHA. Siete proprio cane e gatto –

-Mah – Finito di mangiare il gelato giriamo un po' per i negozi. –Io vado nel negozio di trucchi. Voi aspettatemi pure qui – Dice il mio amico guardandomi in un modo ambiguo. Scommetto che lo ha fatto apposta. –Vengo con te – Dico. –Ti trucchi? – Chiede Hiro. –No, ma molti mi dicono che starei bene con la matita nera dunque voglio provare. Haruki non credo che a te possa interessare. Ci metterò poco – Dice per poi andarsene. Io e Hiro ci sediamo su una panca poco distante dal negozio di estetica. –Si può sapere che ti prende? – Chiedo. –Che intendi? –

STEPBROTHERSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora