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HARUKI'S POV

-... - Non so cosa dire. E' questo il chiaro segno di cui mi parlava Akai? Alla fine aveva ragione a paragonare la nostra relazione al complesso di Edipo. Non va affatto bene. Io non avrei mai pensato che...mi serve del tempo per metabolizzare il tutto. -Stai scherzando? -

-No, non scherzerei mai su queste cose quando si parla di te -

-Se mi stai prendendo in giro, allora non sei divertente -

-Haru, è la verità. Io sono innamorato di te -

-...Ma...tu dici che non mi vedi come un fratellastro, ma è questo che siamo. Fratellastri. -

-Lo so, ma esserlo e sentirlo sono due cose diverse -

-Infatti. Noi siamo fratellastri, non importa cosa tu provi per me. Non potremmo mai amarci in quel senso -

-Ma perché no?! - Inizia ad alzare la voce. -Perché noi siamo una famiglia! E' come se mi mettessi con mio fratello! -

-Ma io non sono tuo fratello -

-Fratellastro e fratello sono la stessa cosa! L'unica differenza è che con il secondo hai un legame di sangue. Ma a chi gliene frega del sangue? Non possiamo stare insieme Hiro -

-Non dire così...Tu non sai da quanto io abbia voluto dirtelo. Non lasciarti influenzare dal fatto che i nostri genitori stanno insieme. Te l'ho detto pure l'altro giorno, anche se i nostri genitori si sposeranno non vuol dire che noi due dobbiamo per forza trattarci come famigliari. Siamo due persone diverse, provenienti da genitori diversi e con vite diverse. Un giorno mio padre ha incontrato tua madre e si sono innamorati e così è capitato pure a noi. Potrebbe essere una coincidenza? Il destino? Non lo so, ma la cosa di cui sono certo è che io voglio stare con te -

-Hiro ma sei pazzo? Se ci mettessimo insieme si tratterebbe di un amore non corrisposto! -

-Ma tralascia il fatto che siamo fratellastri. Se non lo fossimo, tu ti metteresti con me? -

-Io... -

-Mi diresti che sei innamorato di me? -

-Smettila. Non riesco a darti una risposta perché non ce la faccio a vederti in quel modo -

-Se i nostri genitori non si fossero mai incontrati allora non avremmo avuto problemi? -

-Hiro, non facciamo altro che litigare e litigare -

-Con questo mi vuoi dire che non mi ami? -

-Hiro... - Non riesco a guardarlo negli occhi. Sto fissando un punto indefinito sul pavimento.

-Guardami negli occhi - Dice per poi alzarmi delicatamente il viso da sotto il mento. Credo di star per piangere. Io non so cosa fare e cosa dire. Tutto dipende dalla mia risposta. Ma già il fatto che io non abbia rifiutato all'istante ha fatto sì che la situazione degenerasse ancora di più. Bastava un semplice "no". Ma perché ci sto pensando così tanto? Perché ho perfino dei dubbi? Non posso rispondergli adesso. Non ho la mente lucida, sono confuso e sbalordito. -Sono tornato. Per fortuna non era la mia moto. Comunque non l'ho visto quel tizio di cui parlavi prima - Mi ricompongo subito. -Ah bene... - Dico. In questo momento vorrei che al mondo non ci fosse nessun altro. Soltanto io ed io. -Io sono stanchissimo. Torniamo al dormitorio? - Chiede poi. -Sì - Rispondo io.

23.45

Io e Akai siamo tornati nella nostra stanza. Non so se parlargli di quello che è successo tra me e Hiro sta sera. So che mi posso fidare di lui, ma mi sentirei a disagio a parlarne. -Ehi tutto bene? - Mi chiede. -Sì - Rispondo. -Sei sovrappensiero. E' successo qualcosa? -

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