Capitolo due

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Sperava vivamente che quei due non gli avrebbero più rivolto la parola, ma ovviamente non è così.
Infatti, appena si alzano dal tavolo Niall si avvicina velocemente a loro.
Fissa il principe in una maniera inquietante.

-Posso fare qualcosa per te, Niall?- sforza un sorriso. Non può rispondergli male, o la sua immagine verrebbe rovinata e non può permetterselo.
È già successo una volta davanti alla Regina e principe di Svezia, e da allora le regole sono ancora più rigide.

-Ho una domanda, posso?-

Certo che ha delle domande. Tutti sono curiosi della vita di un reale, trova solo strano che sia talmente sfacciato da chiederglielo così.
Annuisce, dandogli il permesso di farla. È molto paziente quando vuole.

-Come sono il Re e la Regina consorte come genitori? Mi chiedo sempre come ci si sente, sembra così strano.-

Oh. Beh, non è davvero autorizzato a dire una cosa del genere. Può dire che è normale e si trova benissimo, ma non sarebbe la verità. Non si lamenta della sua vita, anche se avrebbe preferito essere un comune essere umano, con dei genitori migliori.

Ma mentirà, come al solito. -Sono cresciuto in quell'ambiente, non è strano. I miei genitori sono gentili e disponibili proprio come li vedi in tv.- tiene un sorriso sul volto, ma odia parlare di loro. Disponibili forse per tutto il mondo, ma non per loro figlio.

-È molto fortunato.- Lo è? -Grazie per la risposta, vostra altezza reale.-

Okay, forse non è così imbranato come pensava. Sembra un ragazzo gentile, al contrario del suo amico che lo guarda silenziosamente e decisamente male.

-Chiamami Louis e dammi del tu.-

Non dovrebbe dare il permesso di farsi chiamare per nome, ma odia sentire sempre quel "vostra altezza reale", cosa può farci? A Niall sembrano brillare gli occhi.

-Sei molto gentile, grazie.- apprezza davvero tanto quel complimento. A volte può sembrare sgarbato, come magari nella telefonata di prima, ma cerca di essere gentile con tutti. -Avete impegni voi due?-

Forse ora si sta allargando troppo. È molto curioso.

-Niall, ti giuro che ti ammazzo.- mormora l'altro.
Ehm?

-Avevo solo intenzione di portare Louis a fare un giro per Cambridge.- risponde Liam. Oh? Vuole fare finalmente da guida a Louis? -Vorreste unirvi a noi, ragazzi?-

Liam è sempre piuttosto aperto a nuove amicizie, al contrario di Louis. Non è assolutamente d'accordo con questa proposta, ma ormai il danno è fatto.
Deve visitare la città e poi iscriversi ai corsi per il college. Cosa sarà mai qualche oretta con i due? Può resistere.

*

Louis si è sbagliato, e di grosso anche.
Il pomeriggio si è trasformato in una tortura con quel Niall e le sue mille domande. "Sei protestante?" "Devi per forza sposare qualcuno che sia della tua stessa religione?" "Ma è vero che non puoi mangiare crostacei e molluschi?" "Hai mai avuto una ragazza?" "Puoi parlare con le persone normali tranquillamente?" "Non è inquietante avere le guardie del corpo sempre con te? Sono simpatici almeno?", e molte altre ancora. Ha risposto ad ognuna di esse però. "Sì, devo esserlo per poter diventare Re" "No, quella regola è cambiata" "Vero, ma alcuni li mangiano comunque" "Non ne ho mai avuta una" "No, sono abituato. Non parlo molto con loro, ma sono bravi nel loro lavoro" e spera di aver risposte a tutte le sue curiosità.
Liam e Zayn sono davanti a loro, e sembrano parlare pacificamente. Quindi, molto probabilmente, il pakistano prova un profondo odio solo per il principe. Ma non che gli interessi.

-Vuoi sapere una regola veramente strana?- Louis ormai si sta quasi divertendo a vedere le espressioni del biondino, ed è sicuro che rimarrà veramente confuso da questa stupida e insensata regola. Annuisce ripetutamente, guardando il principe attentamente. -Per la famiglia reale è vietato giocare a Monopoly.-

Love letters; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora