Capitolo ventitré

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Louis apre gli occhi, non aspettandosi di certo di trovare un Harry addormentato a pochi centimetri dal suo viso.
Lo osserva silenziosamente, concentrandosi su ogni minimo dettaglio del suo viso. I ricci gli coprono un po' il viso, così li scosta per guardarlo meglio. La pelle morbida, le ciglia lunghe, il respiro rilassato, qualche neo sparso sul viso... è bello vedere tutto ciò da così vicino.
Ieri sera alla fine sono rimasti abbracciati a lungo ed ecco come sono finiti addormentati lì fino alla mattina. Sono rimasti in silenzio, e Louis ha consolato Harry tenendolo stretto a sé e accarezzandogli la guancia e perdendosi l'uno negli occhi dell'altro tutto il tempo. Gli è piaciuto esserci per lui, sebbene non abbia davvero capito il motivo per tutta quella tristezza e per le sue lacrime. Si è rilassato poi, quindi almeno spera che ora stia meglio.

Nota Liam infilarsi le scarpe, cercando di fare silenzio.
-Liam, che ora è?- parla dopo uno sbadiglio.

Lo guarda, sorridendo. -Buongiorno bellezza, sono le nove. Sto andando a lezione, fate con calma voi due.- Non ricorda quando ha lezione lui. Dovrebbe dirglielo il suo assistente, ma non vuole svegliarlo. -Come avete fatto a dormire così tanto? Siete così strani, ma adorabili.-

Sbatte le palpebre, guardandolo storto. -Te ne vai?-

Alza il dito medio, e dopo suo cugino scuote la testa e si dirige verso la porta. Lo guarda. -Svegliati, Louis. Come fai a non notare i vostri stessi comportamenti?-

A non notare? Louis risponde dopo qualche secondo, accertandosi che Harry stia ancora dormendo. -Fingere di non notarlo è diverso da non notarlo e basta, Liam.-

Liam fa un sorriso sincero, forse un po' dispiaciuto. -E non è peggio?- Ma non aspetta una risposta, e semplicemente va via.

Louis sbuffa, buttando la testa sul cuscino.
Harry ha gli occhi aperti, e lo guarda in modo triste. Spera non abbia sentito i due parlare, ma ne dubita.

-Oi, sorridi. Non mi piace vederti triste.- lo rimprovera, cercando di non pensare a ciò che ha detto Liam.

È solo che fingere è meglio di tutto il resto. Crede che faccia meno male, ma in realtà forse è il contrario.
Vorrebbe ancora capire meglio il tutto, perché è davvero molto confuso da troppe cose.

Sforza un sorriso, ma svanisce subito. -Buongiorno, Lou. Hai lezione alle undici.-

-Bene, possiamo stare così per un altro po'.- decide, ma Harry scuote la testa.

-Esco con Amy, devo andare a prepararmi.- Oh. Esce con Amy. Okay. Non che gli dia fastidio, anzi. -Ci siamo trovati davvero bene.- Fantastico allora.

Annuisce. -Sono felice per te allora.- lo è, ma ha anche qualche strana sensazione riguardo lui e Amy. Non sa spiegare cosa. -Magari più tardi me ne parli meglio.-

-Certo.- fa per alzarsi, ma lo blocca prendendo il suo polso. Si guardano.

-So che cerchi di dirmi qualcosa in qualche modo.- dice. -Niall e Zayn cercano di farmelo capire ogni secondo, ma Niall mi ha detto qualcosa tipo "bada ai numeri". Cosa intendeva?-

Rimane per un po' fermo, con il viso leggermente arrossito e perso in qualche pensiero. -Niall non avrebbe dovuto dire nulla, lo ammazzerò dopo. Però sì, ha ragione, ma scoprilo da solo.-

-Immaginavo.- borbotta, lasciando il suo polso. Deve scoprirlo il più presto possibile. Non può ancora far finta di nulla. -È difficile semplicemente dirmi cosa c'è?-

-Sei tu difficile, per questo faccio tutto ciò.- certo, ha senso. Molto gentile da parte sua essere così onesto, non lo ferisce proprio eh.

Avvicina il suo viso a quello di Louis, e, inaspettatamente, gli lascia un leggero e veloce bacio sulla guancia.
Spalanca gli occhi, spostandosi di scatto. Non ha mai fatto una cosa del genere. È così strano sentire le sue labbra sulla guancia. Non ha idea di cosa pensare, ed è scombussolato.
Il suo battito è anche accelerato.
Quando si gira, il volto di Harry è ancora vicino al suo. Riesce a notare un ghigno sorgere dalle sue labbra, che per poco non sfiorano le sue.

Love letters; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora