Capitolo ventuno

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-Vostra altezza reale! La foto che ha pubblicato è bellissima.-

Una ragazza con una macchinetta fotografica al collo si avvicina a lui non appena esce dalla classe di scrittura creativa. Non crede di averla mai vista, ma si ferma e la guarda confuso. Quale foto? Dove? Qui ci deve essere lo zampino del suo migliore amico.
E quindi ha iniziato a mettere qualche sua foto sui social, deve controllare quale sia prima che lo ammazzi per non averlo avvisato.

-Mi piacerebbe poter fare delle foto a lei, se non le dispiace. È per un esame, vorrei fotografarla nei semplici momenti della giornata.- continua. -E altri due miei compagni vorrebbero unirsi.-

Louis la guarda e sorride. -Non c'è nessun problema, ma contatta il mio assistente per questo.- sfila un bigliettino dalla tasca del cappotto e glielo porge. Ormai sforna biglietti con le informazioni di Harry in continuazione, dovrà essere molto impegnato. Un po' gli dispiace, ma è il suo lavoro dopotutto.

-Oh, grazie mille! È quello laggiù il suo assistente?- indica poco più in là.

Harry è circondato da tre ragazze mai viste e ci parla piuttosto seriamente. Di solito è Louis che passa a prenderlo dalle lezioni, ma deve aver finito prima. Si vedono sempre prima loro due e poi raggiungono anche gli altri, e ogni giorno c'è qualcuno di diverso che si avvicina sia al principe che al suo assistente. Devono essere tutte persone interessante ad un appuntamento con lui, altrimenti non se lo spiega. Harry sembra sempre così frustrato quando parla con questa gente, ma lo fa comunque. Dovrebbe capire cosa gli dicono per infastidirlo così tanto, ma si dimentica sempre.

Annuisce alla tipa, distratto. -Ora vado, ciao cara.-

-Arrivederci, vostra altezza reale. Sono felice che abbiate accettato.-

Non risponde, allontanandosi dopo aver rivolto un sorriso. In realtà lui accetta sempre, ma poi vede Harry se ha tempo o meno. Ultimamente non sta facendo molte interviste, perché vogliono ancora parlare di quello che è successo quando ha difeso la comunità lgbt+ o sempre sul suo migliore amico, quindi preferisce evitare e trovare qualcosa di più interessante.
Fare qualche foto con degli studenti della sua età non sembra male, di solito fa set fotografici solo con famosi e vecchi fotografi o cose del genere.

-Certo che poteva scegliere qualcuno di più carino come assistente...- sente un commento di una nelle sue vicinanze.

Cosa? Sta dicendo che Harry non è carino? Da dove se ne esce poi? Sta sparlando di lui assieme ad un'altra amica, che annuisce concordando con lei.

-Ha migliaia di granelli e brufoli sul viso, orribile.- Fottute oche. Non capiscono un cazzo.

Ma Louis non sembra l'unico che le sta ascoltando, perché le persone vicino ad Harry sono sparite e ora è accanto a lui. Tenta un sorriso non appena nota la fronte corrugata di Louis.
-Lasciale perdere, per favore.-

-Lo faccio per non creare casini, ma hanno dei cazzo di problemi mentali.- afferma a bassa voce.

Da quando se una persona ha l'acne è brutta? Non è mica colpa sua se i suoi ormoni hanno deciso di far sbucare dei brufoli.
Ma l'hanno visto almeno bene? Ha dei ricci perfetti e gli occhi così profondi ed espressivi. Il suo viso è dolcissimo.

Fa spallucce. -Anche io non mi piaccio, non mi interessa cosa dicono persone a caso.-

-Cosa?- Perché questo non lo sapeva? Come può avere una bassa autostima essendo così? -Sei impazzito? Non dirlo mai più.-

Vorrebbe fare un complimento, ma è troppo per Louis da esprimere. Gli farà capire che non è così in qualche altro modo però.

-Non tutti sono belli come te, Louis.- ammette, incamminandosi verso la classe di Zayn. Inizia a seguirlo anche lui.

Love letters; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora