Capitolo undici

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-Chi è la figlia della duchessa di Cambridge?-

-Niall, è da mezz'ora che continui a chiederlo!- protesta Louis.

-Ed è da mezz'ora che tu e Harry non rispondete. Avete fatto quelle strane facce e poi avete continuato ad ignorarvi.-

Louis si ferma. Sta poggiando su un tavolo diversi alcolici insieme a Niall e a qualche metro da lui c'è Harry che posiziona dei bicchieri.
Zayn e Liam sono nella stessa stanza a prendere altre birre, ma nessuno parla se non il biondo tinto.
C'è tensione, e preferiscono rimanere in silenzio.

-Si chiama Eleanor.- lo guarda, spiegando con calma. -Ci provava con me, anni fa.-

-E tu di certo non ti sei tirato indietro.- parla Liam alzando la voce. Nel frattempo crede che Harry lo stia guardando male.

-È successo una sola volta.- precisa.

-E ricordi quando me l'hai detto? Oh, aspetta. Non l'hai mai fatto.-

Cerca di ignorare il fatto che sia la prima volta che Harry gli rivolge la parola dal giorno prima, e risponde nello stesso modo. Rimane di spalle, così che non possa vederlo.

-E tu ricordi come sei stato cacciato dal Buckingham Palace?-

-Voi due dovreste darvi una calmata.- Zayn parla, guardando fisso sul principe. -Perché sei così tanto arrabbiato per una scopata, eh principe?-

-Vorrei solo che mi parlasse, idiota. Non mi interessa nulla di ciò che ha fatto con te.- replica, sbuffando. -Liam, perché non metti un po' di musica mentre finiamo di preparare?-

-Louis...- mormora Harry, ma ormai la musica è partita e lo sta già ignorando del tutto.

*

La festa si è concentrata sul principe ereditario e nient'altro. Ogni persona che entra lo fissa, alcuni (per la maggior parte ragazze) si avvicinano a lui e cercano di parlarci, ma la cosa dura poco. Non vede Harry da quando è iniziata ad entrare un po' di gente e vorrebbe davvero non preoccuparsene, ma se stesse male per colpa sua? Forse dovrebbe smettere di fare lo stronzo una volta ogni tanto.
Diventa anche abbastanza noioso litigare ogni volta e poi doversi scusare. Ma sapeva che sarebbe stato così.
Sta parlando con delle ragazze, ma rimane distratto.

-Siamo all'ultimo anno di giornalismo, e ci piacerebbe fare un'intervista a lei... se è possibile ovviamente.- dice una di loro.

-Dovete parlarne con il mio assistente, per poter prendere un appuntamento. Ma sono sicuro di poterlo fare.- sorride. Neanche le guarda in faccia o ricorda i loro nomi, ma che può farci?

-Potete chiedere alle guardie la sua email per poterlo contattare. Ora scusate ma devo un attimo allontanarmi.-

Non può continuare a far finta di nulla. Deve cercarlo o potrebbe rimanere con l'ansia per tutto il tempo e non sarebbe proprio una buona cosa per lui che ne soffre parecchio.
Le sue due guardie lo seguono, facendo spazio tra la gente ubriaca per farlo passare senza essere neanche sfiorato. Vede Zayn e Niall tra la folla, ma nessuna traccia di Harry o persino Liam.
Sale al secondo piano, dove ci sono le stanze. Alcuni sono anche lì, qualcuno che si bacia e altri in fila per il bagno.
Alla fine suo cugino avrà invitato una centinaia di persone, che è abbastanza poco rispetto alla grandezza della casa, ma non conosce neanche una di quelle persone.
Nella camera degli ospiti c'è una coppia, quella dei suoi zii è chiusa a chiave e quella di Liam è l'unica semiaperta.
Intravede i due seduti a terra, appoggiati alla spalliera del letto, e si rilassa.
Liam sta consolando Harry.
Sospira, rimanendo in silenzio mentre osserva la scena. Harry ha una foto in mano. Non riesce a vederla bene, ma capisce cosa sia.
È una delle foto che Liam tiene sempre sulla scrivania.
Louis aveva quindici anni lì, e Harry è aggrappato sulla sua schiena mentre Liam scatta la foto accanto a loro. Tutti e tre ridono e sono così felici e innocenti.
Gli mancano quei tempi, in cui non usavano litigare praticamente mai e passavano ogni secondo insieme.

Love letters; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora