Louis sta cercando di rilassarsi e dormire un po' prima dell'intervista, ma è tutto inutile. Il suo cellulare continua a vibrare e ogni volta spera che sia un messaggio o chiamata di Harry, ma non è così.
È stanco di continuare a sentire la vibrazione, ma non può semplicemente metterlo in silenzioso e ignorare qualcosa che magari potrebbe essere importante, così alla fine decide di rispondere infastidito.
-Sto bene, ora potresti smetterla di chiamarmi?- risponde subito.
-Harry è lì con te. Sono uscite delle foto.-
Ah, beh, neanche le importa se sta bene. Vuole solo fargli la predica perché il suo migliore amico è con lui, ovviamente.
-E quindi?- ha intenzione di arrabbiarsi con la Regina, sì. -Non è nella mia stessa stanza, puoi stare tranquilla.-
-Se il re lo scopre...-
-Non vede mai le foto che escono o altro, e in più non mi interessa.-
No, non dovrebbe comportarsi così. Sono i suoi genitori, ma è completamente diverso quando loro sono il Re e la Regina consorte d'Inghilterra. Dovrebbe chiamarli "vostra altezza" e seguire le regole che seguono tutti, ma non lo fa. Non gli interessa.
Sente sua madre sospirare. -Stai bene?- Oh, gentile da parte sua ricordarsi che è suo figlio e dovrebbe trattarlo come tale. -Non sono abituata a non vederti qui in giro.-
Cerca di rilassarsi. Dopotutto lei è una brava persona, ma è condizionata dal Re (come tutti).
-Sì, e mi trovo bene con Liam in stanza. Domani inizio con le lezioni.- spiega, mentre si mette seduto sul letto e nota Harry all'entrata. Quando cazzo è entrato? E perché lo guarda in quel modo triste? È Louis che dovrebbe mettere il broncio. Avrà sentito quello che ha detto prima in chiamata?
-Va bene, sono contenta. Fatti sentire qualche volta, Louis, per favore.-
Si sente quasi in colpa, ma a volte vuole solo staccarsi da tutto quello e vivere una vita normale. Poi non usa praticamente mai il cellulare, ma proverà a migliorare.
-Lo farò, ora devo andare. Ciao mamma.-
-Ci sentiamo, Louis.-
Chiude finalmente la chiamata, guardando il suo migliore amico confuso. -Hai intenzione di calcolarmi ora? Non ti capisco più.-
-Cosa intendevi con "non è nella mia stanza, puoi stare tranquilla"?- Ah ecco, ora si ritorna alla discussione che pensava di aver concluso. -Sono loro che non vogliono?-
-Certo che non vogliono, se ti hanno cacciato dal palazzo di certo qui non cambia.- fa spallucce. Se sapessero che vivono nello stesso dormitorio sarebbe anche peggio. -Possiamo smetterla di parlare di ciò?-
-Me la sono presa con te senza motivo. Pensavo fosse colpa tua...-
-Già.- lo interrompe. Forse è ancora leggermente arrabbiato per questo fatto, ma poco importa. -Cosa sei venuto a fare qui?-
Lo raggiunge, mettendosi di fronte a lui con le braccia incrociate.
Fa un sorriso, mostrando le fossette. Ogni volta che sbucano ricorda quando da piccolo continuava a toccarle con le dita, completamente divertito (le sue guance erano e sono tutt'ora morbidissime, doveva farlo). -Ti manca mezz'ora prima dell'intervista, devi cambiarti. Come tuo assistente, dovevo avvisarti.-
Oh? Prima si arrabbia e poi accetta il lavoro?
-Non puoi arrabbiarti con me ogni volta e ignorarmi.-
Più che rabbia prova tristezza. Non vuole finire di stare male ogni secondo per colpa sua.
-Lou, ti prego. Perdonami.- ora ha intenzione di fare quel solito faccino dolce e implorarlo. -Odio quando cerchi di aiutarmi, ma farò finta che non sia tu. Sono solo l'assistente del principe d'Inghilterra, figo no?-
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Love letters; Larry Stylinson
Fanfiction[COMPLETA, disponibile in cartaceo su amazon] È giunta finalmente l'ora di andare al college per il principe, nonché futuro Re d'Inghilterra, che si trova a scegliere una delle più prestigiose del paese. Cambridge sembra fare al caso suo, e fortunat...