Capitolo diciannove

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Non è di nuovo arrabbiato con Harry. No, perché se lo aspettava benissimo. È così stupido da dirlo anche ai suoi amici, come se Louis fosse una persona chiunque e non il fottuto principe ereditario d'Inghilterra.
Certo, ora sa che può fidarsi sia di Zayn che di Niall quindi non si fa tanti problemi, ma non avrebbe dovuto farlo.

Cerca di essere impassibile mentre gli risponde. -Cosa al riguardo? Continuo a nominarlo perché non voglio che succeda un altro danno. Urlare davanti alla Regina e principe di Svezia non è proprio il massimo, sai?-

Aveva le sue ragioni per farlo, ma doveva contenersi e magari parlargli in privato.

-Lo so, ma io parlo di prima.-

Louis sospira. -Lo so. Nulla da dire su quello.-

Zayn fa un altro tiro, alzando un sopracciglio. -Posso quasi sentire la tua mente frullare. Pensi troppo, e dubito che nessuno dei tuoi pensieri sia rivolto verso l'accaduto.-

Si ammutolisce per un attimo.
Sa benissimo che ha ragione, ovvio. Anche se non vuole parlarne mai con nessuno (né tantomeno con Harry stesso), non vuol dire che non ci pensi, anzi. Capita spesso, specialmente ora che è ritornato a pieno nella sua vita.
Trova difficile a volte convivere con questa cosa, ma cerca di non farci caso ogni volta. Sta diventando sempre più complicato però.
-Ci penso, a volte.- afferma, dopo qualche secondo di esitazione. -Ma non ho nessun problema con Harry e sto benissimo.-

"Sto benissimo". Certo, Louis, ci credono tutti. Ma davvero non ha nessun problema con Harry, affatto.
Ma anche se volesse parlarne, non può farlo. Zayn è legato molto a Harry, glielo direbbe se c'è qualcosa d'importante. Meglio stare zitti quindi.

-Sicuro?-

Annuisce, sicuro, ma vuole sapere un'ultima cosa prima di ritornare dentro. -Per caso ti ha anche parlato di una lettera?-

Il pakistano sorride. -Non me l'ha mai fatta leggere, ma so di cosa parli. Credo ci sia molto affezionato.-

Oh. Era inaspettato. Credeva non l'avesse neanche mai letta o magari l'avesse odiata, ma a quanto pare non è così.
Questo gli fa venire molte più domande e dubbi, che cercherà di scoprire da solo e che non chiederà mai direttamente a Harry.

Si morde il labbro. Non sa cosa dire, ma Zayn lo precede. -Forse non dovrei dirtelo, ma credo di averlo visto piangere una volta con quella in mano. Qualunque cosa tu abbia scritto, ci è rimasto di merda.-

No, non doveva assolutamente dirglielo, perché ora Louis si sentirà uno schifo per il resto della sua vita.
Cazzo. Gli si stringe il cuore a pensare ad un Harry che piange con la sua lettera tra le mani. ​Solo ad immaginarlo viene da piangere anche a lui.
-Torno dentro, tu finisci pure.-

La sbornia sta passando ora che inizia a ragionare di più, almeno non farà casini.
Si siede accanto a Harry, molto più vicino di prima.
Vorrebbe abbracciarlo, ma non può, quindi almeno cerca di stargli vicino.

-Lou?- lo richiama. Puzza davvero tanto di alcol e ha probabilmente bevuto ancora un altro po'.

-Raggiungo Zayn.- annuncia Liam, alzandosi dal tavolo e allontanandosi.

Niall è così rimbecillito che probabilmente non sa neanche dove si trova, quindi è come se fossero solo loro due a quel tavolo ora.

Lo guarda negli occhi e sforza un sorriso. -Sto bene, Hazza. Sta tranquillo.-

-Perché quel tono dolce?- domanda, confuso.

Certo che si capisce subito quando cerca di essere più carino, che palle.
-Nulla, voglio solo stare un po' con il mio migliore amico. Come sempre.- è fin troppo gentile con lui per i suoi gusti. -Ti sta piacendo Amy?-

-Sì, è adorabile e bravissima.- è distratto però da Louis. -C'è qualcosa che non va?-

Sospira.
Sono tutti impegnati a fissare Amy e la sua band dopotutto, chi se ne frega del principe? Perché gli è vietato anche solo sfiorare il suo migliore amico in pubblico? Nessuno può obbiettare, non ha senso.
Per questo, anche se sotto lo sguardo delle guardie, posa una mano sul braccio di Harry, accarezzandolo. Ha bisogno di qualche contatto fisico per rassicurarlo.
Non capita mai, e nota i suoi occhi spalancati e sorpresi che cercano di scrutare quelli blu di Louis per cercare una risposta.

-Tu stai bene? Hai bevuto troppo.- ignora la sua domanda.

È tutto rosso e probabilmente è anche bollente. -È passata la fase divertente, ora sono un po' stanco.-

-Vuoi comunque restare? Potremmo andarcene.- propone. Forse non vuole perché c'è Amy, ma ci prova comunque.

-Solo noi due?- Louis annuisce e a Harry si illuminano gli occhi. -Va bene, i migliori amici vengono prima di qualsiasi cotta. Serata in giro per Cambridge?-

Aw. Sembra così tenero e felice.
-Certo, perché no?-

*

Cambridge di sera è completamente diversa. Nel giorno è piena di studenti che vanno di corsa da una parte all'altra, ma poi la notte sono tutti rintanati nei locali o nelle loro case.
Il ché è una splendida cosa per Louis. Fa anche abbastanza freddo, ma con Harry aggrappato a lui si sente più al caldo.
Non riesce bene a mantenersi in piedi e mette fin troppo peso su di Louis, per cui camminano come due idioti cercando di non cadere.

-Sicuro di non volerti sedere?-

Scuote la testa. -Voglio passeggiare con te, Lou.-

Potrebbe star "odiando" il modo in cui dice "Lou" (ma in realtà gli piace tanto). Con tono così dolce e sottile, come se fosse una cosa che solo lui può dire.

Louis fa una leggera risata. -Sei più adorabile del solito quando sei ubriaco.-

-A te non piace quando sono adorabile.- ribatte. -Quindi mi stai odiando?-

-Oi.- lo rimprovera. -Non è vero, mi piace. Odio non riuscire a ricambiare.-

Un giorno spera di poter ricambiare tutti i suoi abbracci e tutte le sue dolci parole. Con quella lettera si era davvero sforzato di farlo comunque, quindi forse è per questo che ha pianto leggendola.
Sente la presa del braccio di Harry stringersi ancora di più attorno la vita. Sorride, e Louis gli scompiglia un po' i morbidi capelli.

-Sei così carino.- commenta, quasi sussurrando. -E tenero.-

-Va bene, ma non esageriamo ora.- sdrammatizza un po'.

Rimane in silenzio per qualche secondo, poi decide di farsi più serio. -Hey, Louis.- dice. -Eleanor mi ha chiesto quando può rivederti.-

Fa spallucce. -Quando sono disponibile, vedi tu.-

-Quindi vuoi rivederla?-

Si volta verso di lui. Non capisce perché, ma non le piace per niente. È vero, c'era anche lei quando è successo il casino, ma non ha mai spifferato nulla o fatto qualcosa di male. Se ce l'ha con lei per tutto quello, sbaglia di sicuro. L'unico con cui dovrebbe avercela è Louis.
La testa di Harry è molto vicina alla sua, ma Harry guarda avanti per poter vedere la strada, al contrario di Louis.

-Hai detto anche tu che dovrei iniziare a "sentirmi" con qualcuno.- virgoletta la parola "sentirmi" con la mano disponibile (l'altra è sul fianco di Harry). Non usa mai quella parola. Non ci trova un vero significato.

Harry sospira. -Sì, forse. Non intendevo lei di nuovo.-

Louis ritorna a guardare in avanti. Non capisce cosa pensi, ma non sembra intenzionato a spiegarglielo.
-E chi?-

-Qualcuno che ti piace davvero?-

-Non mi piace nessuno.- risponde in fretta. -Neanche ne conosco di ragazze.-

Apre bocca per rispondere, ma poi la chiude di nuovo scuotendo la testa. -Forse un giorno lo capirai.-

Eh? Cosa cazzo dovrebbe significare? Cosa dovrebbe capire? Odia quando la gente non si spiega, Dio.
Ma qualcosa la ha in mente, solo che se fosse quello che pensa avrebbe moltissime domande da porgli.
Louis si ferma improvvisamente, guardando davanti a sé.
Sono arrivati dove è situato il ponte dei sospiri, che si affaccia sul fiume Cam. La prima e ultima volta che ci è stato aveva visto una coppia baciarsi e aveva pensato che fosse un posto molto romantico. Ora ci sono solo loro due e l'unica cosa che si sente è il vento, che a sua volta fa muovere il fiume in una calma assoluta.
Gli piace l'atmosfera.

-È bello qui.- commenta il ricciolino.

Forse non è proprio il posto giusto per loro due, ma in fondo è solo un ponte e nient'altro. Nulla a cui dare peso.
Si allontana da lui, infilando le mani nelle tasche del cappotto.

-Dovresti portarci Amy, una volta che inizierete a vedervi.- dice, con voce calma e bassa. -Credo sia qualcosa che possa piacergli.-

Harry lo guarda. Sembra aver messo un po' il broncio. Che ha detto di male? -Va bene.- dice, ma non è molto sicuro. -Sei tornato freddo.-

-Harry...- abbassa lo sguardo. Uff. -Non riesco...-

Odia essere così. Lo odia davvero tanto. E ora ci sta rimanendo di merda.
Porta una mano sul volto, nascondendolo per far scendere una lacrima. Vorrebbe solo riuscire ad esprimersi. Non capirà mai perché sia così difficile, ma fa schifo.
Sente una mano sul suo viso, e quando alza lo sguardo sorpreso non fa in tempo a fare nulla. Harry lo tira a sé, stringendolo.

-Scusa, lo so. Scusami.-

Louis ricambia, scuotendo la testa. -Non è colpa tua.- forse ora sono aumentate le lacrime. -Vorrei solo poter fare qualcosa...-

-No, mi va bene così come sei. Non dovrei forzarti a farlo, mi dispiace.- cerca di rassicurarlo, ma non sa se stia funzionando.
-Ti stai aprendo con me, stai piangendo. Non è vero che non riesci. Stai andando benissimo.-

-Harry...-

Lo stringe ancora di più. -Sh, va tutto bene.-

-Sei speciale.- mormora, strofinando il viso contro il suo cappotto.

-Anche tu lo sei, tanto.- ricambia, e rimangono così per un po'.

Ormai si stanno abbracciando spesso e Louis credeva che fosse esagerato all'inizio, ma ora pensa che dovrebbero farlo sempre. È una sensazione stupenda, e lo aiuta molto a tirarsi su di morale.
Non crede di essersi sentito mai così bene.
Il suo migliore amico è l'unico che riesce ad aiutarlo sempre, e a Louis va bene così.
È comunque l'unica persona di cui ha realmente bisogno (anche il suo gruppo di amici ora, ma lui rimane più importante).
Davvero non sa cosa farebbe se lui non ci fosse. Per quel lasso di tempo in cui non si sono parlati dopo il casino già è stato orribile, non osa immaginare se smettessero di parlarsi per sempre.
Ma nessuno dei due ha intenzione di farlo, quindi è okay.
Louis è al sicuro con Harry.

-Mi dispiace che ti abbia allontanato da Amy, comunque.- riprende a parlare il principe, una volta che i due si sono incamminati verso la via del dormitorio. È un po' tardi, quindi sarebbe meglio ritornare. Non hanno idea se Niall, Zayn e Liam siano tornati o meno, ma non ci stanno pensando più di tanto.

-La vedo ogni volta che passo a prendere Niall dal conservatorio. Non preoccuparti per questo.- scrolla le spalle. -Ma sono contento che sia piaciuta anche a te.-

-Certo, la trovo molto carina.- annuisce, accordando con lui. -Sono felice che ti piaccia una persona così.-

-Anche io sono felice.- sembra un po' perso quando risponde, ma Louis non ci fa caso.

-E se ti da così fastidio Eleanor posso anche non vederla, sai.- ammette. -Dopotutto lo hai detto anche tu che sono più importanti gli amici, e lei è una persona interessante ma non so se mi piacerà mai.-

Harry allarga la bocca in un enorme sorriso, mostrando le fossette. -Non preoccuparti, vedi come va. Io ti sostengo in ogni caso.-

-Grazie.- dice sincero, e piuttosto serio. Lo ringrazia per tutto. Per esserci per lui. Spera lo capisca.

-Ow, Louis! Non mi hai mai ringraziato.-

-Vaffanculo, non è vero.- borbotta. Forse lo fa raramente.

-Sta zitto, sei un adorabile nano.-

E da lì, Louis inizia a rincorrere Harry nelle strade di Cambridge, non accorgendosi neanche di essere così tanto felice quando è con lui.
Louis sembra essersi dimenticato del motivo per cui era triste o della sua lettera a Harry. Ha paura però, perché non sa dove possa portare tutto ciò. Non vuole parlarne con lui, ma sa che prima o poi dovrà affrontare la cosa.
Forse, anche prima di quanto si aspetti.
Ma è così, perché, continuare a passare tutto quel tempo insieme ,peggiora solo le cose in un certo senso.

Spazio autrice
Quanto sono carini esattamente? Ho amato infinitamente scrivere questa ff, mi mancheranno

Love letters; Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora